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Rinvio a novembre per il ‘punto Uk’: i pro italiani che vivono in Inghilterra potranno continuare col “punto It”?
Tutto rinviato al 1 novembre. Un ritardo di un mese dovuto alla sfida lanciata dalla Betting and Gaming Gibilterra Assocation, che sta cercando in tutti i modi di evitare la partenza della Gambling License and Advertising Bill, inizialmente prevista per il 1° ottobre.
Una legge che secondo la GBGA è “Illegale, come un’interferenza illegittima, sproporzionata e discriminatoria verso il diritto alla libera circolazione dei servizi”.
La musica, però, non dovrebbe cambiare e alla vigilia della nascita del Punto Uk gli interrogativi aperti sono diversi, alcuni dei quali chiamano in causa la ricca comunità di player italiani residenti nel Regno Unito.
Per loro, una volta che la legge sarà approvata, sarà ancora possibile giocare al dot it? Abbiamo chiesto ai diretti interessati come si stanno preparando alla data fatidica.
Il pro Pokerstars Christian Favale: “Ancora non sappiamo – scrive – se dal Regno Unito sarà possibile giocare sul dot it. Per il momento la notizia non ci ha destabilizzato più di tanto perché non abbiamo capito quali saranno effettivamente le conseguenze riguardanti il dot it Per quelli che giocano sul punto.com non cambia assolutamente nulla, il regime fiscale sarà lo stesso, l’unica cosa che cambierà in ribasso nel 2015 sarà il vip system.”
Ci risponde anche Gianluca Escobar che dopo averci spiegato di essersi confrontato più volte con i suoi colleghi residenti nel Regno Unito ci scrive: “A noi non è arrivata alcuna comunicazione da parte di Pokerstars.com che faccia pensare ad una chiusura del dot it per chi risiede a Londra. Ovviamente – prosegue – è una cosa nuova anche per noi e non possiamo essere sicuri al 100% di quali saranno le evoluzioni! Come ti dicevo non ci è arrivata alcuna comunicazione ufficiale”.
Dello stesso parere Stefano Terziani secondo cui: “Essendo una cosa nuova, ancora non ho molte informazioni a riguardo. Non so se sarà possibile aprire sul dot it, ma sicuramente sarà possibile giocare sul dot com, dato che ho ricevuto l’e-mail che mi informava di scaricare il software.uk e che avrei potuto giocare sempre contro i players.com”.
In sintesi la nuova Gambling License and Advertising Bill non dovrebbe portare grosse modifiche per i giocatori. Diversamente, pur consentendo di giocare al punto.com, imporrà una tassazione del 15% sui profitti degli operatori che rimarranno nel mercato inglese.
Per il momento, dunque, nulla di nuovo. Ma cosa potrebbe succedere se dal Regno Unito non si potesse più aprire il dot it? “Non voglio pensarci al momento – ci risponde Christian Favale – ma probabilmente sarei costretto a spostarmi”.
Una decisione senza dubbio quasi obbligata per chi indossa la patch di Pokerstars.it sulla camicia.