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Quando full d’assi non basta: Roberto Canali si arrende alla scala reale del suo avversario!
Sbirciando nell’observer dello Zoom di PokerStars, abbiamo trovato pane per i nostri denti.
Siamo all’Atena, tavolo 6-max con “Fast Fold” che prevede blinds da 0.50€/1€.
Un tribettato tra Roberto “CANABOT” Canali e “Andreino41” regala scintille e allo showdown il full di Assi e Kappa di Canali termina nel muck alla vista della Scala reale di oppo!
Andiamo a rivedere l’action:
Abbiamo dunque prontamente contattato Roberto che ci ha rivelato il thinking process della mano in questione e la sua sbalordita reazione quando ha realizzato che il pot stava andando dall’altra parte…
“Dopo la mia apertura da Utg, oppo tribetta da cutoff. In questo spot mixo molto il flat alla 4-bet, ma in questo caso propendo solamente per il call. Al flop non c’è altra via che check/callare; raisando manterrei dentro tutto il range che mi crasha. Al turn quando oppo chekka credo che il suo range sia flush draw/air e ogni tanto full che prova a nascondere per farmi eventualmente bluffare river. Ecco dunque che scende la più bella del mazzo, che chiude gli eventuali flush draw e mi regala il full nuts. Visto le considerazioni fatte in precedenza decido dunque di check/shovare, certo che flush chiusi e i bluff li betti quasi sempre. Punta close to pot, vado all-in e mi chiama girando scala reale, l’unica combo del mazzo contro cui perdo!”
“CANABOT” ci resta ovviamente di sasso, ma la reazione di un Regular come lui è sì istintiva, ma allo stesso tempo ‘cosciente’:
“Sei proprio sicuro di voler sapere cosa ho pensato dopo la mano? – dice, quasi a mo’ di minaccia – Beh, a parte qualche insulto al c*** di oppo ho pensato che è la quarta volta in 200.000 mani che mi capita di perdere stack vs scala colore/reale con full nuts. Nonostante tutto ho provato a cancellare dalla mia testa l’accaduto, continuando a grindare. Gli scoppi fanno parte del gioco e normalmente riesco ad assorbirli bene. Quando mi accorgo che sono vicino al Tilt mi prendo una pausa: credo sia naturale, ognuno conosce la sua soglia di sopportazione!”