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il 17 Giu 2015

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Guerra di click-raise con push al river in bluff: il thinking process di Andrea ‘ANDREXSORRE’ Sorrentino

Guerra di click-raise con push al river in bluff: il thinking process di Andrea ‘ANDREXSORRE’ Sorrentino

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Un paio di giorni fa la nostra attenzione è finita su una mano curiosa che Andrea ‘ANDREXSORRE’ Sorrentino, stimato regular torinese di mtt, ha giocato al ‘The Hot’ da 30€ di buy-in, torneo turbo di PokerStars.

L’ha postata sul proprio profilo Facebook e ne è seguita, poi, una pioggia di commenti.

Descrivere tutto, data l’action ‘originale’, sarebbe piuttosto complicato (e tedioso per voi lettori), dunque ecco come sono andate le cose al tavolo:

Incuriositi da questa ‘guerra’ di micro-raise nel preflop, come se i due si divertissero in questa inusuale battaglia di clic, abbiamo chiesto ad Andrea il thinking process integrale.

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Ecco quello che ci ha raccontato: “Tutto parte quando utg apre standard x2. Siamo all’inizio del torneo, è stata giocata solo qualche mano. Dopo quel raise, quando utg+1 miniclicca, player che conosco, son quasi certo abbia una mano di valore, ma non una premium come A-A. Di solito gli occasionali fanno queste mosse senza senso anche con coppia d’assi, ma non è certo questo il caso. Decido quindi di minicliccare a mia volta, plannando proprio una mano tricky. Ricevo un cold call e mette pure utg, ma loro non mi impensieriscono più di tanto. L’avversario con cui, invece, andrò a giocare il postflop fa un nuovo miniclic, perciò clicco anche io per capire se realmente sta facendo questa move pieno o semplicemente perché, conoscendomi, non vuole mollare. Quando calla velocemente dà un altro indizio a favore della mia lettura, ma non so ancora di preciso cosa possa avere. Al flop esce un asso con un potenziale flush draw a fiori, qui la mia c-bet è standard e lui sa che c-betterei quasi il 100% dei flop, ma quando mi snappa continuo a pensare che abbia una mano di medio valore, come alcune combo di Q, qualche asso debole o un flush draw. Mi chiamerebbe anche con K-T e K-J su quel flop. Escludo però tutte le combo di valore, ovvero Q-Q, A-Q o assi suited, perché con una mano molto forte non mi snapperebbe mai. Son quasi certo, quindi, di poter forzare la mano tra turn e river. Al turn esce il 6 di fiori, carta che chiude un ipotetico flush. Potrebbe impensierirmi, certo, ma decido di bettare 1/3 pot per vedere la sua risposta. Conoscendolo, so che con colore mi andrebbe sopra, invece mi chiama di nuovo molto rapidamente. Penso possa nascondere K-Q con un pezzo a fiori o un asso debole con fiori, ma pure senza (ride). Resto convinto che valore lo abbia, ma, per me, al river fa la mossa errata: mi donkbetta su river blank. A questo punto o mollo la mano o pusho rappresentando un colore agli occhi di un occasionale, un set di assi o di donne. Io vado all-in in pratica senza fold equity, dimostrando dunque davvero tanta forza. Sottolineo che questa mano l’ho plannata interamente basandomi su oppo, perché al river un avversario sensato con una mano tipo A-J con asso di fiori sa di blockerare un fiori e mi snapperebbe. In ogni caso lui folda e gli mostro fiero un quattro rosso…”.

 

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