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Independent Knockout Chip Model: come utilizzare ICMIZER per i tornei KO
Dopo aver illustrato passo dopo passo il corretto funzionamento di ICMIZER, vediamo in che modo è possibile sfruttare al massimo questo software di supporto in relazione ai tornei knockout.
Giocare tornei KO porta ad una drastica variazione della strategia da adottare: è facile intuire che in diverse situazioni pushare o chiamare un all-in diventa molto più redditizio quando si ha la possibilità di intascare la taglia di un altro player.
Capire come cambiano i range degli avversari in base alle dimensioni degli stack e agli importi dei premi che pendono sulla loro testa può fare davvero la differenza in questi casi!
Dunque, fare la scelta giusta è possibile solo grazie all’ICM, ovvero un modello che permette il calcolo del valore atteso (sia in chipsEV che in dollaroEV) delle nostre move.
Utilizzando ICMIZER, si può analizzare nello specifico un torneo knockout proprio come si fa per gli altri tipi; basta selezionare la struttura di pagamento appropriata (o crearne una personalizzata, se quelle predefinite non soddisfano i requisiti) e procedere con l’analisi manuale.
Prima di tutto, è necessario aprire la schermata di selezione del torneo e fare clic sul tasto “Crea nuovo“.
Nella finestra di dialogo successiva, selezionare la casella di controllo “Knockout” e completare gli altri campi.
Dopo aver inserito l’importo dei premi, basterà salvare le varie impostazioni facendo clic sul pulsante verde “Crea“, nell’angolo in basso a destra. Il torneo verrà selezionato automaticamente in modo da poter iniziare ad analizzare le mani!
Per questa precisa tipologia di tornei, inoltre, è stato sviluppato un ulteriore modello, detto IKCM (Independent Knockout Chip Model), che funziona in modo simile all’ICM.
È intuitivamente ovvio capire che un giocatore in grado di sconfiggere un avversario, può prendere liberamente la sua scelta sulla base dell’ICM convenzionale.
Tuttavia, l’intuizione non è sufficiente per gestire in maniera ottimale lo stack in relazione al montepremi knockout. Vediamo insieme qualche esempio pratico.
Siamo in posizione di SB, c’è uno stack di dimensione simile al nostro sulla sinistra e uno stack molto più grande sul BTN. Qual è la linea ottimale da tenere quando il player da BTN lascia a noi l’action?
Caso 1
Supponiamo che il nostro stack sia più piccolo di quello di BB per una sola chip. Qui è corretto pushare il 60% del nostro range, e oppo potrà callare un eventuale all-in solo col 45% delle sue combinazioni.
In caso di sconfitta, BB otterrà la ricompensa, ma se fossimo noi a vincere lo spot sarà necessario tentare di eliminare il nostro avversario nella mano immediatamente successiva.
Caso 2
Cambiamo le dimensioni del nostro stack in modo da eguagliare quello di BB: il range di push ottimale in questo caso arriva fino al 68%, mentre BB può chiamare con il 52% delle sue mani. In questo caso, siamo in grado di eliminare dal torneo oppo così come lo è lui; ciò significa che i potenziali premi knockout hanno un impatto molto inferiore sulla nostra strategia.
Caso 3
Infine, supponiamo che il nostro stack sia superiore a quello di oppo per una sola chip. Questa volta potremmo essere in grado di eliminarlo immediatamente, cosa non vera per lui: questo allarga il nostro range di push fino al 79% e riduce drasticamente il range di call di oppo.
Ciò dimostra che anche piccoli cambiamenti nelle posizioni dei tavoli e nelle dimensioni dello stack hanno un grande impatto sulla strategia di eliminazione: questo è l’aspetto principale che rende i tornei knockout difficili da giocare in modo ottimale.
La sensazione istintiva che ci porta ad espandere il range di call ogni qual volta ci sono avversari da mettere fuori combattimento non ci indica contemporaneamente il corretto numero di combinazioni da considerare.
Grazie all’utilizzo di ICMIZER e a questo semplice articolo guida potrai finalmente avere le idee molto più chiare a riguardo!