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il 12 Set 2018

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La serata galattica di Carini: “Le Series di PS sono tutte imperdibili! Ho fatto tiltare il mio avversario”

La serata galattica di Carini: “Le Series di PS sono tutte imperdibili! Ho fatto tiltare il mio avversario”

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Andrea Carini non ha perso il vizio di mettere in riga tutti i suoi avversari.

Proprio lui è stato infatti uno dei grandi protagonisti di questi primi giorni di Galactic Series. Si è distinto soprattutto in un particolare format.

Martedì sera ha infatti shippato il Night on Stars Progressive KO, piazzandosi anche al settimo posto dell’evento n° 11 del programma.

Lo abbiamo contattato il giorno dopo per farci raccontare tutto sulla doppia impresa. Andrea ci ha spiegato come sta andando il suo grinding recente:

Ovviamente non mi perdo per nulla al mondo queste Galactic Series di PokerStars. Anche se i garantiti non sono altissimi, stiamo parlando comunque di uno di quegli appuntamenti immancabili per i grinder italiani.

Mi ci voleva proprio uno shippo, visto che nell’ultimo periodo le cose non mi stavano andando benissimo. Ho subìto recentemente uno swing di 5mila euro, che si può stare. Stavo per ricaricare il conto ma per fortuna è arrivato il NoS.

È stata una bella soddisfazione per me. Anche perché ho viaggiato per tutto il torneo tra i 15 e i 20 bui, venendo fuori nel finale.

A tre left mi sono ben comportato. Nell’heads-up mi sono presentato con un sesto dello stack del mio avversario ‘lupetto7ct83’ ma sono riuscito a rimontare.

La mia esperienza nei testa-a-testa mi ha aiutato. Ho capito che dovevo rilanciare spesso in certi spot e ‘lupetto’ ci ha messo parecchio a prendere le contromisure. Così ho quasi pareggiato gli stack, mandandolo un po’ in tilt.

Dopo quasi un ora di 1 contro 1, ho vinto la mano decisiva con una bella giocata. Ecco l’action… Io apro con A-J e lui mi 3betta con K-Q. Io chiamo. Scende un asso sul flop A-6-2. Lui punta 6 bb, io rilancio a 12 bb“. Andrea ragiona contando i bui perché utilizza un software che gli mostra appunto gli stack sotto forma di bui. “Il mio mini-raise è una mossa atipica fatta per far tiltare oppo. Lui infatti mi risponde con un click-raise. Nel 90% dei casi rappresenta poco. Il turn è un K. Lui hitta equity e pusha. Ormai nel piatto c’erano troppe chips. Se avesse avuto A-Q o A-K sarebbe stato un cooler“.

 

 

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Ne abbiamo approfittato per farci riassumere da Andrea la sua straordinaria carriera pokeristica: “Gioco ormai da 11 anni a poker e da 10 faccio il poker pro.

Nei primi 5 anni sono stato un reg degli heads-up. Poi per un paio d’anni mi sono dedicato al PLO. Sono stato anche sponsorizzato da Sisal tra il 2010 e il 2015. Proprio tre anni fa mi sono dato ai tornei.

Avendo studiato tutte le discipline, posso dire di avere un bagaglio tecnico importante, che mi permette di destreggiarmi anche in situazioni nuove.

I tornei ormai sono il mio ambiente, il mio habitat naturale. I domenicali li gioco su tutte le room e tra torneisti in pratica siamo tutti amici. Mi ha dato un grande aiuto Marco Bognanni con le sue dritte negli mtt. Mi ha fatto cogliere sottigliezze che non notavo.

I miei grafici su SharkScope dicono ora che ho vinto 250mila euro in mtt nelle varie room. Diciamo che l’expected per un pro del punto it è di 50k l’anno. Mi accontento.

Può sembrar stressante giocare mtt, ma per chi ha vissuto l’Omaha non è un problema. Il PLO è molto più varianzoso. Agli orari degli mtt non mi sono ancora abituato. Non è il massimo finire alle tre di mattina.

Comunque il field è ancora battibileDiciamo che nel punto it puoi fare le tue cose, ci sono tanti reg ma meno varianza.

Nel ‘punto com’ (o ‘punto es’) invece i garantiti sono più golosi ma devi affrontare una maggiore varianza. I tornei del ‘punto com’ per essere precisi sono facili nelle fasi iniziali, diventano più tosti quando restano solo quelli forti. Tutto ciò me lo hanno raccontato i miei amici. Io non ho mai pensato di trasferirmi all’estero“.

 

 

Il live è un altro discorso: “Ho famiglia e un figlio, quindi preferisco passar più tempo a casa. Di recente ho giocato l’IPO e poco altro. Poi il casinò di Campione ha chiuso. Era il più vicino da Piacenza, dove abito. Ogni tanto però qualche trasferta me la concederò ancora“.

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