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il 15 Feb 2019

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Le lunghe sessioni di Manuel Solimine: “Anche i tornei meno costosi sono profittevoli”

Le lunghe sessioni di Manuel Solimine: “Anche i tornei meno costosi sono profittevoli”

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In questi giorni i regular stanno dominando le Carnival Series di PokerStars.it e alcune loro vittorie meritano un approfondimento.

È il caso, per esempio, dello shippo messo a segno dal 31enne lombardo Manuel ‘Lupus’ Solimine l’altra sera nell’evento n° 23 del ricco programma carnevalesco.

Come mai parliamo proprio di lui? Ha vinto uno dei premi più importanti? Beh, non proprio… Manuel ha incassato poco più di 2.300 euro, ma non è questo il punto.

Ci ha colpito più che altro il fatto che un grinder professionista si schieri ai buy-in da 5 euro e resista tutta la notte, con il rischio magari di uscire a ridosso del final table incassando poco e niente.

Invece il buon Manuel, con un post su Facebook, ha espresso tutta la sua soddisfazione per questa piccola impresa durata quasi nove ore.

 

 

Abbiamo allora contattato Manuel qualche ora dopo per farci raccontare quello che combina in questo periodo. Iniziamo dalla maratona pokeristica delle Series:

Non disdegno i tornei dal buy-in basso in queste Series perché sono profittevoli e possono salvarti una sessione. Io ormai sono abituato a fare certi orari, conosco i ritmi degli mtt da diversi anni e non mi pesa aprire tanti tavoli su più room.

L’altra sera stavo giocando 23 tornei tra Stars e 888, quando mi sono ritrovato deep in quel Progressive KO pieno di fish. Come al solito ho preso un po’ di accorgimenti evitando di giocarmi troppi colpi varianzosi e inutili. Ero chip leader a 20 left e mi aspettavo di arrivare almeno tra i primi tre. Al tavolo finale poi c’era un pazzo scatenato che giocava a caso e bluffava a tantissimo. Ho cercato di prendere le chips a lui che alla fine è arrivato secondo“.

Manuel ci spiega i segreti di tanta pazienza: “Io sono abituato a dormire dalle sei di mattina alle due del pomeriggio circa. Nei tornei serve resistenza, devi avere la forza di non buttare via lo stack a 30 left dopo ore di gioco. Alla fine vieni premiato nel lungo periodo. In questo caso ho vinto con un ROI del 500% che non è mica brutto“.

La formula Progressive KO piace a Manuel che però preferisce i tornei classici: “I tornei KO sono molto popolari su Stars e sono divertenti per tutti, ma per un professionista il classico torneo deep fa valere di più le abilità. I KO sono più varianzosi e durano meno. Cambiano le strategie e bisogna adattarsi“.

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Manuel rivendica la sua esperienza pluriennale: “Gioco a poker da circa dieci anni, vinco da sette e mi reputo un reg preparato da circa tre anni. Prima facevo l’operaio. Mi ritengo ancora all’inizio della mia carriera pokeristica perché ho gli stimoli per continuare a studiare e migliorare.

Ho sempre giocato tornei e mi trovate su tutte le piattaforme. Il mio spending si aggira tra i 600 e 1.200 euro a sera. La domenica arrivo a 1.300 euro.

Quando lo fai da tanto diventa semplice. Hai sempre fatto accorgimenti e migliori. Studiando si diventa più forti. I tornei principali del ‘punto it’ li ho vinto quasi tutti, mi manca il Sunday Special dove sono arrivato 2°. Mi piacerebbe fare bene anche sul ‘punto com’ in futuro, in mancanza della liquidità condivisa“.

 

 

Manuel apprezza anche la room 888poker.it anche se lì le cose non gli vanno benissimo: “Su 888 sto badrunnando da inizio creazione conto. Peccato perché mi piacciono tantissimo le strutture, le consiglio a chiunque. Anche il palinsesto mi piace, vedo che lo integrano e lo evolvono di frequente. Per me 888 è la seconda room in Italia dopo Stars.

Per mantenere un atteso adeguato è indispensabile aprire più di una room. Le Series di Stars invece sono perfette per shottare e magari superare la fatidica soglia dei 50.000 euro annuali di guadagni“.

Abbiamo fatto due chiacchiare con Manuel anche sul live: “Purtroppo ora a Campione d’Italia non si gioca ma uno o due live al mese me li faccio. Ho giocato l’IPO a San Marino facendo un solo entry e uscendo a fine Day 1. Ho saltato invece l’IPS di Nova Gorica per concentrarmi sull’online. Con gli altri reg ho un buon rapporto e ci vediamo nelle trasferte“.

Diciamo che Manuel non è un fan della GTO: “Due anni fa ho fatto coaching con Camosci e ora studio da solo. Per me il poker non è esattamente un gioco matematico, lo definirei più situazionale. I solver sono importanti ma forse più sul ‘punto com’. Contro 5.000 avversari conta conta di più l’esperienza e la conoscenza degli avversari. Se il programma mi dice di pushare ma so che oppo non folda mai, non lo faccio“.

Chiudiamo con un auspicio di Manuel per il futuro: “Vorrei che il poker si diffondesse di più. Vorrei che tutti capissero quanto la skill conta più della fortuna. Il gioco diventerebbe più bello è più stimolante“.

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