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il 28 Feb 2019

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Che statistiche si devono vedere nello HUD dei tavoli Zoom?

Che statistiche si devono vedere nello HUD dei tavoli Zoom?

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Ormai da anni lo Zoom si è diffuso moltissimo ed oggi è una delle tipologie di poker più giocato dagli appassionati.

Essendo un tipo di gioco dinamico nel quale ci si imbatte continuamente in nuovi giocatori ad ogni mano, l’importanza che può avere anche la minima informazione su un giocatore è ancora maggiore.

Proprio per questo, anche per lo Zoom poker, utilizzare l’HUD dei software di tracking è davvero utile.

Chiaramente stiamo parlando di una tipologia di poker diversa rispetto al normale Cash Game Full Ring: qui le informazioni che ci servono sono più essenziali e per l’HUD possono bastare due righe, invece delle tre solitamente usate nell’HUD Cash Game e Mtt.

Ecco dunque quali sono le statistiche che si devono vedere nello HUD dei tavoli di Zoom Poker.

 

Hands

La statistica immancabile in qualsiasi HUD è quella relativa al numero di mani giocate.

Nello Zoom poker la statistica sulle mani giocate ha un rilievo ancora maggiore rispetto alle altre tipologie di poker proprio perchè i giocatori al tavolo cambiano ad ogni mano.

Come per le statistiche dell’HUD per il cash game anche nello Zoom la quantità di mani giocate con un giocatore rispecchia l’attendibilità di tutti i dati che abbiamo.

Sapere quindi quanto affidabili siano le informazioni di cui disponiamo è importante per prendere la decisione giusta in quella mano specifica che giocheremo.

Di norma un campione di mani superiore a 500 è sufficiente a farsi un idea generale del tipo di giocatore che stiamo affrontando.

 

VPIP e PFR

Le due statistiche che più di tutte permettono una prima valutazione di un giocatore sono il VPIP e il PFR.

Il VPIP rappresenta il numero di volte che un giocatore entra nel piatto volontariamente.

Il PFR invece rappresenta il numero di volte che un giocatore entra nel piatto con un rilancio.

Nello Zoom poker effettivamente sono proprio questi i dati più importanti, il motivo è legato proprio al fatto che presumibilmente giocheremo con quel giocatore solo quella mano.

Proprio perchè lo Zoom è molto dinamico, quello che in primis vogliamo conoscere è l’attitudine preflop di un giocatore.

Analizzando VPIP e PFR riusciamo ad ottenere i dati che ci servono per individuare grossomodo il range di mani con cui un giocatore entra abitualmente nei piatti.

Nel caso del VPIP e del PFR nei tornei è influente il fatto che i giocatori tendono ad adattare il loro range preflop anche a seconda degli avversari al tavolo.

Nel caso dello Zoom poker invece  i giocatori non hanno l’esigenza di impostare uno stile di gioco diverso dal solito poiché i loro avversari al tavolo cambiano di continuo.

Questo fattore determina proprio l’importanza e la precisione che statistiche come il VPIP e il PFR riflettono circa i vostri avversari al tavolo.

 

3bet e fold to 3bet

Quando valutiamo le statistiche da inserire nell’HUD per i tavoli Zoom, dobbiamo capire che il focus principale delle informazioni che dobbiamo avere riguardano il preflop.

Quello che dobbiamo puntare a individuare assolutamente è quale range stiamo affrontando con la nostra mano. 

Le statistiche come la 3bet e il fold to 3bet servono proprio a capire fin dove possiamo spingerci con la nostra mano, e se è il caso di abbandonare e andare su un nuovo tavolo.

La statistica di 3bet evidenzia semplicemente l’attitudine al rilancio di un giocatore, se il valore è basso sapremo che nella maggior parte dei casi stiamo affrontando una premium hand.

Un valore più alto invece evidenzia un giocatore più aperto, che spinge di base mani anche marginali magari 3betta sempre da posizione secondo il suo modo di giocare.

Un valore di 3bet rispettabile va da 10 in giù di norma, un valore già superiore può corrispondere a giocatori più curiosi.

Sulla stessa lunghezza d’onda si pone la statistica di fold to 3bet.

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Analizzare il fold to 3bet oltre a darci un quadro più chiaro dei range di apertura di un giocatore, ci permette di capire fin dove possiamo spingere il nostro range di 3bet.

Di base un giocatore che ha un VPIP alto e un fold to 3bet alto, ha un range preflop molto ampio.

Se invece un giocatore ha un VPIP alto e un fold to 3bet basso, allora può essere un giocatore che tende a limpare anche mani forti per esempio.

Quindi proprio per avere un quadro chiaro preflop bisogna analizzare nell’insieme le statistiche di VPIP e PFR rapportate a quelle sulle 3bet.

 

Cbet e Fold to cbet

Nelle informazioni che vogliamo avere postflop non possono mancare le cbet e il fold to cbet.

Vedendo come impostare correttamente un HUD è necessario pensare di settare le statistiche per posizione aggiungendo un popup apposta.

Questo è fondamentale per elaborare i dati circa la cbet e il fold to cbet.

Nello Zoom aumentare lo stack poco per volta cbettando può tornare molto utile.

Nel caso di giocatori con fold to cbet piuttosto alti, impostare anche un bluff non è da sottovalutare.

A tal proposito tenete a mente che i giocatori non avranno nessun history immediata con voi a tavolo, è facile quindi che rispettino la vostra puntata e credano al bluff.

Allo stesso modo degli mtt e del cash game anche per lo Zoom la cbet è una statistica relativa al postflop da tenere però in considerazione gia nelle scelte preflop.

Questo perchè è importante per esempio avere un idea chiara delle possibili situazioni che possono venire a crearsi postflop.

Se per esempio abbiamo una coppia forte in mano, affrontando un giocatore che entra spesso nel piatto e tende a cbettare molto possiamo valutare un limp piuttosto che un raise preflop per estrarre più valore.

Considerate quindi le statistiche sulle cbet sempre nell’insieme, singolarmente non vi permettono di avere idee chiare sul range dell’avversario.

 

Fold to cbet turn

Una statistica che fa luce sul profilo di un giocatore nelle sue attitudini postflop è il fold to cbet al turn.

Prima di tutto è bene considerare che questa statistica rapportata a quella sulla cbet al flop può darci maggiori informazioni sulla convenienza di cbettare flop. 

È normale considerando una statistica di fold to cbet al flop bassa e una al turn invece molto alta capire che non si è contro un giocatore solido.

Piuttosto evidenzia giocatori che chiamano puntate  al flop anche con mani in cui cercano di chiudere incastri o bilatere per poi foldare sulla cbet turn.

In linea generale può aiutarvi a trovare giocatori che non considerano molto la fold equity e investono male il loro stack.

Un altro utilizzo che potete fare della statistica del fold to cbet turn è impostare un double-barrel bluff.

Il giocatore ipotetico di prima con basso fold to cbet al flop e alto al turn è proprio la vittima perfetta di un double-barrel bluff.

 

 

 

 

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