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Cheong e quella mano persa contro Candio alle WSOP: “Mi ha rovinato la vita ma poi siamo diventati amici”
Torniamo a parlare ancora una volta della famosissima mano vinta da Filippo Candio contro Joseph Cheong al Main Event WSOP 2010.
Se poco tempo fa abbiamo sentito Candio sui suoi ricordi legati a quello spot, adesso tocca a Cheong raccontarlo dal proprio punto di vista.
L’americano, di chiare origini asiatiche, lo ha fatto in una recente intervista pubblicata online da PokerGO, all’interno di una interessante rubrica denominata ‘Hand Histories‘.
Cheong prima di tutto si presenta a chi ancora non lo conosce: “Mi chiamo Joseph Cheong, gioco a poker professionalmente e nel 2010 mi sono classificato terzo al Main Event delle WSOP“.
Ricostruiamo per l’ennesima volta l’action del colpo incriminato. Siamo a 19 left nel Main più importante al mondo. La media delle chips è di 11.560.000 e Cheong è il chip leader con 28.985.000 di stack. Candio è sesto con 13.225.000 di stack.
I bui sono 80/160k con ante 20k. Candio apre a 385k con 75, Cheong 3betta da bottone a 1.125k con AA. Candio chiama.
Ecco il commento di Cheong: “Mi ricordo bene quella mano. Tutti se la ricordano perché è stata parecchio importante. A quei tempi la mia routine era svegliarmi, fumare un po’, fare colazione e giocare a poker. Arrivare in fondo al Main Event è stata una grande esperienza. I premi in palio ti potevano cambiare la vita.
Il poker è un gioco di skill, ma c’è anche tanta fortuna coinvolta. I pro guardano al long term, ma in una singola mano tutto può accadere“.
Flop 566. Cheong si sentiva sicuro: “È un’ottima mano, soprattutto contro pessimi giocatori che sono disposti a perdere tanti soldi con qualsiasi coppia“. Punta 1.550.000 chips e Candio rilancia a 4,4 milioni.
Cheong qui fa delle interessanti considerazioni: “Nei giorni precedenti avevo conosciuto Filippo. Al primo impatto avevo pensato che fosse un giocatore europeo bravo, sponsorizzato dalle poker rooms. Poi ho scoperto che era un maniac. Molti italiani lo erano a quei tempi.
Dopo il suo rilancio gli ho chiesto quante chips avesse ma in realtà lo sapevo già, più o meno. Non ho nemmeno ascoltato la sua risposta e ho dichiarato l’all in. Ero abbastanza sicuro di ricevere tutte le sue chips.
Contro altri avversarsi non sarei andato all in, ma lui giocava talmente male che mi avrebbe chiamato con qualunque coppia“.
E infatti il nostro Filippo chiama e scopre di essere al 13% in un pot da quasi 27 milioni. Al turn però scende un 8 che riaccende le speranze azzurre e ci porta al 23%.
Cheong minimizza: “Al turn ero ancora nettamente favorito e non mi preoccupavo. Se avessi vinto questo spot avrei avuto uno stack clamoroso e avrei messo tanta pressione agli avversari“.
Al river casca un pesantissimo 4. Candio comincia a urlare, a saltare e a battersi le mani sulla testa come se fosse impazzito.
Cheong ricorda: “L’ho visto esultare in giro per la sala e stavo pensando a quanti milioni di dollari mi stava facendo perdere“. Cheong scende al settimo posto, Candio sale in testa al count.
“Senza quella bad beat avrei vinto il torneo facilmente. Mi sono riseduto e mi sono detto di calmarmi, di continuare a giocare bene.
Alla fine ho chiuso 3° incassando oltre 4 milioni di dollari (escludendo le tasse). Ho fatto in tempo a eliminare Filippo, prendendomi una sorta di rivincita su di lui dopo che mi ha rovinato la vita.
Onestamente, però, mi è piaciuta la sua reazione. Se fosse stato fermo e zitto sarebbe stato più fastidioso. È bello vedere qualcuno esultare così. Il video della mano poi è diventato virale su YouTube. L’hanno vista milioni di volte.
Dopo quel giorno non ho controllato il mio conto in banca per un mese. Sono occasioni che capitano una volta nella vita. Filippo l’ho sentito spesso, siamo diventati amici e abbiamo viaggiato anche insieme“.