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Le Iene: “Su alcuni siti .com c’è chi vede le tue carte!”
Quando viene annunciato un servizio televisivo riguardante il poker, c’è sempre da avere paura. I precedenti servizi andati in onda, nei mesi passati, sulle principali reti della TV pubblica italiana, come quelli dei telegiornali Rai che Cristiano Guerra ha giustamente querelato, sono stati episodi di vera e propria disinformazione, denigratori per la poker community attraverso numerosi errori e generalizzazioni. Stavolta nel servizio de Le Iene si parla di truffe avvenute su siti .com, senza regolare licenza AAMS.
La conduttrice ricorda infatti subito che non è prudente giocare su piattaforme che non hanno una concessione dei Monopoli di Stato. Presenta poi un “pentito“, (noi lo chiameremmo un ex agente .ret) che prima parla di una struttura piramidale nella quale lui guadagnava dai suoi affiliati, e quindi racconta di cose ben più gravi, come “bot” programmati per giocare e, soprattutto, “superuser” che possono vedere le carte di tutti i giocatori al tavolo.
Per dimostrarci la validità delle sue affermazioni, prima mostra dei video nei quali si vedono le carte di tutti i giocatori ad un tavolo Cash Game di una nota room “.retard”, per poi andare a giocare su un’altra room una partita Cash Heads Up, mostrandoci come riesce a vedere “in diretta” anche le carte dell’opponent.
Per la precisione bisogna aggiungere che questo “pentito” non sembrava troppo convincente, tra le dichiarazioni di vincite e perdite di “decine di migliaia di mila euro” (cit.), e un Heads Up a carte scoperte in un tavolo di una room anonima e mai vista prima, senza nessuna prova che non fosse un video montato ad arte, e soprattutto con alcune grosse incongruenze come un flop contenente solo due carte… che poi, come per magia, sono diventate tre quando il video è stato ripubblicato su Internet questa mattina!
Inoltre davvero molto “sospetto” il fatto che nelle mani giocate in cui il “pentito” mostrava di poter vedere le carte dell’avversario, non si arrivi mai allo showdown! La giustificazione è che non volevano “rubare soldi” al malcapitato… ma in questo modo manca la prova del fatto che le carte dell’avversario fossero veramente quelle “presunte” tramite il software spia!
Alcuni spettatori molto attenti hanno addirittura notato che, nell’ultima mano mostrata nel servizio, il software offrisse al giocatore la possibilità di rilanciare su un avversario che è già all-in… qualcosa non quadra! Per di più, l’importo del rilancio sembra essere addirittura superiore allo stack del giocatore, sebbene non sia perfettamente visibile. Potete vedere questa strana mano nell’immagine qui sotto. E’ proprio il software della room in questione che lo consente oppure è un errore grossolano?
Vere o false che siano le tesi di questo servizio, la “Iena” Nadia Toffa ha fatto un discrimine tra room autorizzate AAMS e room che invece non hanno questa licenza, e si è anche parlato di “giocatore professionista di poker” almeno in termini neutrali, e non negativi.
Certo si poteva fare molto di meglio. Innanzitutto si poteva ripetere anche alla fine del servizio che le accuse erano rivolte ad una room .com e senza concessione AAMS, magari sottolineando anche che le .it con regolare licenza garantiscono la correttezza del gioco. Ancora più importante è poi il fatto che ancora manchi un servizio televisivo che parli di poker in modo positivo o comunque neutro: anche se si parla di .com, un servizio sulle truffe nel poker scatena comunque nelle masse (che non conoscono la differenza con le .it) una pletora di commenti negativi come “è tutto truccato”, “il poker è una droga, una malattia, chiudete tutte le room” che andrebbero certamente evitati.
E’ possibile visualizzare l’intero servizio sul sito delle Iene