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Rainer Kempe: dai tornei freeroll agli high roller, una scalata in pochi anni
Rainer Kempe è attualmente uno dei giocatori più forti al mondo. Soltanto dal vivo ha conquistato oltre 20 milioni di dollari che lo collocano al 22° posto nell’All Time Money List e al secondo posto in quella tedesca, alle spalle di un mostro sacro come Fedor Holz. Un giocatore di spessore insomma, il quale ha iniziato il 2019 ancora meglio di come aveva chiuso il 2018.
Ma in realtà chi è Rainer Kempe? Dove nasce la sua passione per il poker e quando ha iniziato a fare il salto di qualità? Che cosa lo ha indotto a mollare gli studi universitari, per dedicarsi a 360° gradi alla disciplina? Tutte domande che trovano risposta nella lunga intervista rilasciata dal giocatore tedesco ai colleghi di CardPlayer.
Il primo impatto fra Rainer e il poker non è dei migliori. Lui frequenta l’ultimo anno di superiori e qualche volta a casa di amici si diletta in Sit&Go da 1 euro di buyin. “Giocavamo più per noia che per altro. Specialmente di inverno con il freddo pungente che ci obbligava a stare a casa. Ma diciamo che inizialmente il poker non mi aveva appassionato“. Arriva l’estate e Rainer Kempe si imbatte online nei tornei freeroll: qui inizia a cambiare parere sul gioco e soprattutto arriva l’incontro con un gruppo di futuri giocatori che cambierà il suo destino.
“Il primo punto di svolta nella mia carriera è stato l’incontro con questo gruppo di ragazzi. Erano già molto più appassionati di me al gioco. Fra loro c’erano giocatori come Fedor Holz, Koray Aldemir e Steffen Sontheimer. Insomma siamo cresciuti tutti assieme. Passata anche l’estate mi sono trasferito in Inghilterra per studiare, ma in realtà lo studio non è mai iniziato. Anche il resto del gruppo mi ha raggiunto a Brighton e da quel momento ho iniziato a dedicarmi completamente al gioco del poker. Sono partito dai “Sit&Go” e poi via via verso gli MTT.
Da trasferimento per studio, a trasferta che lo immette nel mondo del poker, lasciando di stucco la sua famiglia. “Inizialmente ho tenuta nascosta la cosa, poi mi sono detto che non era giusto. Mio padre si è dimostrato molto entusiasta, mentre mia madre era molto preoccupata. Soprattutto per delle possibili perdite di denaro. Adesso che gioco pochissimo online e molto di più dal vivo è più tranquilla. E’ lei che gestisce il mio bilancio. Le mie sorelle invece hanno continuato gli studi a medicina e adesso sono dottoresse a tutti gli effetti.
Il secondo punto si svolta nella carriera di Rainer Kempe arriva nel 2015. Fino a quel momento le sue apparizioni in tornei live erano state pochissime. Ma dopo un viaggio/vacanza a Melbourne che lo lancia a grandi risultati nell’Aussie Millions, il tedesco capisce che il poker dal vivo può dare i suoi frutti.
“E’ nato tutto per caso. Ero andato a trovare degli amici a Melbourne e in contemporanea all’Aussie Millions, senza che io sapessi di questo torneo. Alla fine mi sono gettato nella mischia e ho ottenuto subito ottimi risultati. Tornato in Europa ho preso parte a diversi eventi live, tra cui l’EPT Montecarlo. Anche in questo caso trasferte davvero positive. E infine a giugno sono volato a Las Vegas. Dovevo rimanere una sola settimana e invece poi sono rimasto fino al termine delle WSOP“.
Dal 2015 insomma, Rainer Kempe diventa un Professional Poker Player a tutti gli effetti. Ma l’approccio anche in questo caso è stato graduale. “In molti pensano che io sia partito subito dagli High Roller, ma non è così. Prima ho preso parte a diversi main event, vincendone alcuni. Poi ho provato il mio primo evento esclusivo e sono stato letteralmente asfaltato dai rivali. Ho fatto un passo indietro, sono tornato ai main event e solo a metà 2016 ho iniziato a calcare i palcoscenici dei tornei high roller con grande frequenza e soprattutto con ottimi risultati”. Nel 2016 infatti vincerà il “$300.000 Super High Roller Bowl” per 5 milioni di dollari.
Il 2019 è iniziato alla grande per il tedesco, con risultati pesanti fra Bahamas e Australia, ma Rainer Kempe non sembra perdere la testa. “Cerco di non farmi illudere dai numeri. Quando sono a casa gioco online e proseguo con lo studio del gioco, oltre che ad analizzare le mani assieme ai miei amici/colleghi. Nel live poi la varianza è davvero infinita e dunque un giorno sei campione, mentre 24 ore dopo potresti essere per terra. Soprattutto negli eventi high roller c’è grande competitività eun grado di difficoltà molto elevato”.