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Inseguendo il Poker.ES: alle Canarie per grindare
Tra una melodia di Timple e una sorsata di Valle di Guimar, le serate passate alle Canarie possono regalare interessanti sorprese. Balli, incontri, seduzioni, canti e soprattutto un ritmo di vita profondamente diverso rispetto al bel paese, quell’Italia da cui forse state pensando di partire. Per le vie del centro, proprio dove la calura del clima tropicale di cui gode l’arcipelago si fa più intensa, potreste scambiare Las Palmas de Gran Canaria per una qualsiasi città spagnola, salvo poi rendervi conto, non appena oltrepassata la barriera di palazzi procedendo verso le spiagge, di ritrovarvi in un autentico paradiso immerso nell’Oceano Atlantico.
Subire il fascino delle Canarie è piuttosto semplice. Las Palmas — che assieme a Santa Cruz de Tenerife condivide il titolo di capitale dell’arcipelago — è meta di molti grinder italiani. Progetti che inizialmente dovrebbero essere per qualche mese, ma che poi si trasformano, nella maggior parte dei casi, in trasferimenti in pianta stabile. Si parte magari per scherzo, per quella vacanza che da tempo si ha in testa e che da troppo si rimanda. «C’è da grindare, da cappare la classifica, da raggiungere lo status…», si dicono, finché un giorno staccano il biglietto per partire e non li rivedi più.
L’hanno fatto in molti. Perché per trasferirsi a Tenerife, o in qualunque altro angolo dell’arcipelago canariano, non serve avere il conto bancario di Antonio Esfandiari. Un pacchetto di sigarette non supera i due euro, una serata in discoteca può arrivare a dieci se proprio ci si impegna. Anche gli affitti sono modici. Un grinder del NL100 può farcela tranquillamente, uno del NL200 vive benissimo. Poi ci sono il poker.es e i giocatori spagnoli, una manna dal cielo quando partono i tavoli.
PERCHÈ PARTIRE? — Trasferirsi a Malta significa giocare sulle poker room punto com e avere una posizione lavorativa tutelata. Alle Canarie tutto questo non è possibile. L’arcipelago è sotto giurisdizione spagnola e non sono previste particolari forme di tutela per i giocatori di poker. Da emigranti avremo l’opportunità di giocare normalmente sulle room italiane e, dopo aver ottenuto il visto per i soggiorni non turistici, su quelle spagnole. Il punto com, purtroppo, è un lontano ricordo.
Allora perché partire? Molti scelgono le Canarie per una sorta di vacanza/lavoro, come luogo dal quale grindare più serenamente avendo una miriade di svaghi a portata di mano. Altri vanno per il clima, di stampo squisitamente tropicale e dunque caldo durante tutto il corso dell’anno. La vita costa enormemente meno rispetto all’Italia e, per i più attratti dalla vita notturna, nelle città più turistiche si vive in un perenne clima di festa.
Non solo. Le poker room spagnole sono state lanciate da poco e come successe anni fa su quelle Italiane, il livello medio dei giocatori impegnati ai tavoli è molto basso. Poter giocare sul punto es significa quindi sfruttare al meglio le proprie capacità massimizzando il guadagno orario.
Va specificato che il poker made in Spain è particolarmente indicato per i grinder cash. I tornei infatti sono poco frequentati e a pagare dazio sono i garantiti, molto più bassi rispetto a quelli offerti dalle poker room italiane. Giusto per fare un esempio: il Sunday Special spagnolo, a fronte di un Buy-in di €100 offre un garantito di €40.000.
Quello presentato sin qui è un estratto. Per l’articolo completo vi rimando al numero di Poker Sportivo in edicola!