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Il Pirata e la 35° bandierina alle Wsop: “Sono i tavoli finali a essere importanti”
Con la 32° posizione al 5.000 $ H.O.R.S.E dell’ altroieri per un premio di 8.525 $, Max Pescatori ha piazzato la sua trentacinquesima bandierina alle World Series Of Poker.
Le vincite complessive del ‘Pirata’ ai campionati del mondo di Las Vegas sono così arrivate ad ammontare alla più che ragguardevole cifra di 1.433.175 $.
Eppure Max non è pienamente soddisfatto del risultato, come spiega subito dopo averci raccontato l’uscita dal 1.500$ Pot Limit Omaha hi-low di ieri : “Sono uscito male davvero: siamo andati ai resti su flop A – 2 – K, io ho A – 3 – 4 – J, l’avversario gira A – 2 – 8 – K. Avevo tanti outs, invece turn 3 e river 4 mi hanno fatto perdere un piatto da 30 mila chips. Rimasto con 1.000 gettoni non ho potuto far altro che spingere, purtroppo non è andata bene”.
Tra l’altro, subito prima della eliminazione, Pescatori si è trovato allo stesso tavolo col vincitore del main Wsop 2005, l’australiano Joe Hachem, con cui ha intrattenuto una piacevole conversazione in inglese: “Con Hachem ci conosciamo bene, da tempo ci troviamo spesso ai tavoli. Mi piace perchè è uno dei giocatori più positivi del circuito”.
Tornando al record italiano di bandierine alle Wsop, Pescatori ci tiene a far passare un concetto: “Per un professionista che tale voglia definirsi le bandierine non contano poi tanto: è molto più importante raggiungere i tavoli finali. Purtroppo per arrivarci si deve passare spesso da bolle molto difficili. L’altro giorno al torneo H.O.R.S.E. ce l’avrei potuta fare, se solo non avessi perso tre piatti importanti che mi hanno azzoppato quando ero in piena average. Prima due mani a stud hi-low, poi a limit holdem ho visto la mia coppia di donne soccombere all’ace-rag di un avversario”.
Se gli si chiede quale sia la formula che permette di avere una simile costanza di risultati, Max non ha dubbi: “Senza dubbio è la versatilità, il saper giocare tutte le specialità è importante in una kermesse come quella delle Wsop dove più della metà dei tornei sono di varianti. Per farti capire, a cash gioco holdem solamente per i tavoli televisivi, dove le dinamiche cambiano per la pressione psicologica derivata dal fatto che a casa ci sono tantissimi spettatori che vedono le tue carte e possono giudicare la tua giocata. Preferisco i tavoli cash di varianti, qui a Vegas mi siedo spesso anche al poker cinese a carte scoperte”.
Per concludere, il pro del team Lottomatica ci rivela il torneo su cui ripone il grosso delle sue speranze in queste WSOP. Ovviamente, di varianti: “E’ l’H.O.R.S.E. 50.000$, lo giocherò quasi sicuramente. Per un professionista che cerca la costanza di risultati è importante mantenere la concentrazione al massimo in ogni singolo evento, ma credo che per questo cercherò di superare me stesso in quanto a focus. Nelle specialità limit i tornei arrivano a un momento in cui anche il chipleader resta con tre mani che può giocare: l’importante è avere queste tre mani di margine quando agli altri ne restano due“.