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il 24 Ago 2013

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Alessandro De Michele: “Un Mini IPT per testare l’Accumulator”

Alessandro De Michele: “Un Mini IPT per testare l’Accumulator”

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Alessandro De Michele, membro del Team Pro di PokerStars e noto con i suoi nickname di “nektarine16” e lo storico “wodimello“, è reduce da un quinto posto al Mini IPT di Nova Gorica, che gli è valso 7.500 € di premio… e non solo.

Ecco cosa ci racconta il Pro bergamasco sul suo final table al Mini IPT!

Ciao Wodi, innanzitutto… non ti abbiamo mai visto al Mini IPT! Come mai hai deciso di giocarlo stavolta?

In realtà avevo già giocato un Mini IPT, solo uno in tutta la mia vita, una delle prime edizioni. Per me non è semplice giocarlo, dato che è un torneo che inizia di solito il sabato, e se si va avanti bisogna giocare lunedì, martedì, mercoledì… e poi inizia il Main Event IPT: dovrei prendere troppi giorni di ferie dal mio lavoro!

Stavolta, però, sono in ferie, e ho voluto approfittare del Mini IPT di Nova Gorica anche per un motivo particolare: provare il formato Accumulator in vista del Main Event che per la prima volta sarà giocato con questa formula. Ho fatto un test… ed è andato molto bene!

Hai giocato tutti e tre i day 1, approfittando al massimo delle chance fornite dal formato Accumulator?

Sì, anche se sono stato un po’ in dubbio: al day 1A, infatti, ho chiuso al quarto posto con uno stack molto grande, più di 160.000 contro i 20.000 gettoni iniziali, e mi sono chiesto se fosse meglio risparmiare altri 400 € non giocando i due giorni successivi. Se fosse stato un buy-in da 700 € come quello del Main Event IPT forse avrei potuto rinunciare, ma con una spesa così bassa mi sono giocato le mie possibilità fino in fondo, e ho accumulato circa altri 30.000 in ciascuno dei rimanenti day 1.

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Avevo anche pensato di sfruttare la possibilità di iscriversi in late registration: il Mini IPT accetta iscrizioni fino all’ultimo livello del day 1, una filosofia molto simile a quella dell’EPT a cui ora si può accedere addirittura ad inizio day 2. Praticamente nel day 1B e 1C avrei potuto iscrivermi all’ultimo minuto, foldare una mano pagando l’ante, e concludere la giornata con poco meno dello stack iniziale di 20.000: possono sembrare pochi, ma sono comunque 20 bui al livello iniziale del day 2 (500/100), praticamente ci si gioca gratis uno showdown contro uno short stack.

Ho poi deciso di non iscrivermi all’ultimo secondo, ma invece giocare per intero gli altri due day 1: avevo già preventivato una decina di giorni di full immersion nel poker giocato ai tavoli del Perla e con il field di livello non altissimo del Mini IPT sentivo di avere buone possibilità.

Come è andato il tuo torneo? Hai rimpianti, recriminazioni per come è andato il tavolo finale?

Il torneo è andato molto bene e non ho nessun tipo di rimpianto, anzi. Al day 1A addirittura ero sceso fino a 5.000 chip al primo livello; poi sono riuscito a risalire prendendo gli incroci giusti di mani. Non li chiamerei proprio “cooler”: sono state mani in cui ho preso molto bene il board e gli avversari mi hanno pagato più di quanto avrebbero dovuto, commettendo degli errori nel sopravvalutare il valore delle proprie mani. Contro un field più esperto, ad esempio contro i giocatori del Main Event IPT, non sarei riuscito a salire così tanto.

Al tavolo finale sono arrivato con l’ottavo stack su nove al tavolo, ma sono riuscito a scalare molte posizioni, anche grazie ad un table draw favorevole: avevo i due più forti, Gianluca Trebbi che conosco da tantissimo e il chipleader Giuseppe Gorga con cui ho giocato gran parte del torneo e che mi ha fatto un’ottima impressione, alla mia destra. Non sono solito aggredire il tavolo in maniera spasmodica, ma quando entrambi loro foldavano, io ne approfittavo per aprire, e sono riuscito a incrementare il mio stack del 30% uncontested.

La mano con cui sono uscito è abbastanza standard: non è mai bello finire all-in con coppia di quattro, come diceva Filippo Candio, ma contro Trebbi non potevo fare altro che pushare i miei 13 bui sapendo che il suo range di apertura da bottone era abbastanza ampio. Credo proprio che abbia vinto il migliore: Gianluca ha giocato un ottimo tavolo finale e soprattutto si è messo in luce in una mano dove ha herocallato Leskovar al river, eliminandolo, con 57 su board J2945. Sebbene la condotta della mano nelle strade precedenti non mi trovi molto d’accordo, il call di Gianluca al river è tanto coraggioso quanto corretto!

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