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Luca Pagano: “Castelluccio e Sammartino i top in Italia”
La scorsa settimana abbiamo intervistato Luca Pagano sulla settima piazza all’High Roller Ept di Londra, il primo giocato nella sua carriera.
Durante la telefonata il disponibilissimo Luca ci ha parlato anche di molto altro, dai colleghi italiani più stimati alle sue abitudini, pokeristiche e non.
IPC: Insieme a Minieri sei uno degli italiani più conosciuti e rispettati a livello internazionale. Tra i giocatori della nostra scena chi ha le carte in regola per aspirare a un successo simile al tuo? Pensi che il poter giocare su una ‘punto com’ aiuti?
LP: Io vedo molto bene Sergio Castelluccio, che si è confermato alle World Series con il quattordicesimo posto al Main Event. E penso anche a Dario Sammartino, che non ha ancora vinto un torneo internazionale ma che di sicuro lo farà molto presto. In generale, comunque, la scena italiana è sempre più affollata e di livello. Sull’andare all’estero per giocare su una ‘punto com’, è una scelta che da professionista capisco molto bene, anche perché là c’è il gioco importante, con la possibilità di guadagnare bene e soprattutto di imparare tanto. Speriamo in ogni caso che arrivi presto la liquidità internazionale, per fortuna alcuni monopoli in Europa stanno già spingendo in quella direzione.
IPC: Dall’altro lato abbiamo proprio il caso contrario, Alec Torelli, che è venuto a giocare in Italia su PokerStars.it. Cosa ci racconti di lui?
LP: Alec è quello che io definisco un vero professionista, insieme a Castelluccio e penso Sammartino. Sa gestire molto bene ogni aspetto, gioca tornei e cash high stakes ma sempre rispettando il bankroll management. Poi è anche un bravissimo ragazzo, umile, intelligente, ha altre attività oltre il poker… Un esempio da seguire.
IPC: Parlando di high stakes, tu andresti a Macao a giocare quelle partite di cui si parla con milioni di dollari al tavolo?
LP: No, no… Innanzitutto per un discorso proprio di bankroll, non me lo potrei permettere, anche se penso che in realtà nessuno dei giocatori che ci gioca abbia il roll per farlo. Io preferisco giocarmi quei soldi magari in dieci high-roller piuttosto che andare lì. Anche dal punto di vista dell’ atmosfera di gioco non me l’immagino il massimo…
IPC: L’ultima domanda è d’obbligo: sei pronto per l’ICOOP? Qualche giorno fa abbiamo chiesto a Pierpaolo Fabretti e Giada Fang dei consigli per giocare i satelliti, tu hai qualche consiglio da dare ai giocatori?
LP: Sì, sono prontissimo, ovviamente. Giocherò tutti gli eventi possibili (impegni permettendo) e non mancherò assolutamente al Main Event. Come consiglio l’unica cosa che posso dire è di giocare con serenità e di divertirsi, di non prendersela troppo se si viene eliminati e magari approfittarne per imparare senza buttarla subito sulla sfortuna: cercare di capire il perché delle mosse fatte da ogni giocatore può servire a migliorarsi.