Castelluccio a 360 gradi: “Voglio una bandierina all’Aussie Millions!”

Di certo non sarà un torneo che si porterà dentro a lungo: Sergio Castelluccio sta infatti seguendo questo day2 dell’IPT da “bordocampo”, non essendo riuscito a imbustare nemmeno una chip nelle tre giornate cumulative.

Lo abbiamo ‘pizzicato’ per chiedergli qualcosa di più sui suoi progetti futuri.

IPC: Fa proprio strano vederti qui a guardare gli altri. Cosa ti è mancato in questo IPT?

SC:  Semplicemente non è andata, non sono mai riuscito ad ingranare. Eppure questa formula mi piace molto e la vedo perfetta per le mie caratteristiche di gioco. Forse andrebbe un po’ ammorbidita: tra giovedì e ieri ho giocato 28 ore, qualche anno fa questo arco di tempo era sinonimo di final table. Penso però che questo che sia l’unico aspetto da rivisitare. Specialmente per noi ‘regular’ del circuito, poter giocare tutti e tre i day1 è un bel vantaggio. L’accumulator permette di ammortizzare i cooler a sfavore e di mettere in mostra le qualità tecniche.

IPC: Negli ultimi mesi hai deciso di “foldare” diversi tornei del circuito live. Stai pensando ad una pausa o c’è altro?

SC: Ultimamente ho partecipato a molti meno live, è vero, ma ho comunque  giocato abbastanza online. Non posso però negare che dopo il Main Event WSOP di quest’anno ho avuto una sorta di saturazione psicofisica. In parte appagamento, in parte bisogno di staccare la spina. Poi sai come funziona, va un po’ a periodi. In questi mesi sono tornato a dedicarmi alla mia vecchia passione: la musica.

IPC: Programmi per il futuro? Vedi più un Castelluccio “rock” o che torna a fare “il genio” ai tavoli?

SC: Vedremo col tempo, però ti svelo un segreto: già da prima dell’estate avevo in mente di andare in Australia per l’Aussie Millions. Ne avevo parlato con il mio amico Michele Limongi e l’idea non è affatto tramontata. Tra l’altro, l’Oceania è uno dei pochi continenti in cui non ho ancora “piazzato la bandierina” e quel torneo sarebbe un’occasione perfetta per rimediare.