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Davide Costa e Irene Baroni a braccetto anche all’IPT: entrambi dentro a 24 left!
Abbiamo già visto qualcosa di simile.
Main Event delle Wsop 2011: David “Doc” Sands e la compagna Erika Moutinho arrivano a 30 left nel torneo più importante del mondo. Usciranno, rispettivamente, 30esimo e 29esima dopo aver giocato assieme nel “feature table”.
Oggi, all’IPT di Saint Vincent, stiamo assistendo a una storia che ricorda molto quella appena citata: Davide Costa e Irene Baroni, insieme nella vita da circa un anno e mezzo, sono entrambi ITM e ben piazzati nell’Accumulator in corso d’opera. 24 players left e la possibilità di giocarsi le proprie armi per portare a casa la picca.
Li abbiamo pizzicati durante la pausa cena per sentire le loro sensazioni in questa situazione “speciale”.
IPC: Ragazzi, vi era mai capitato di arrivare tanto avanti, in coppia, in un torneo?
Parte Davide: “Sì, una volta sola, ma ancora non stavamo insieme. Era il tavolo finale del Grand Final Poker Grand Prix a Nova Gorica. Un torneo con tantissimi partecipanti e un prizepool importante. Io arrivai settimo e Irene terza: oggi voglio rifarmi anche perché all’IPT, prima d’oggi, non avevo ancora mai superato la pausa cena del day2…”
IPC: Comunque andrà a finire è già un grandissimo risultato: arrivare a 3 tavoli left in un torneo con 912 ingressi è qualcosa di incredibile!
Parla Irene: “E’ già un grandissimo risultato. Oltretutto, sia io che Davide, ultimamente stiamo giocando molto meno. Io era da oltre sei mesi che non facevo un torneo live, eccetto un’apparizione a Campione. Specialmente per quanto mi riguarda sto pensando di staccare la spina: mi sono già iscritta a un corso di Sommelier, sto facendo un corso di giapponese e, probabilmente ne inizierò uno di russo.”
“Per quanto riguarda le trasferte live – aggiunge Davide – ci stiamo limitando a farne solo alcune, più per divertimento che per altro.”
IPC: Se doveste arrivare entrambi al Final Table? Soft Play o la si gioca?
“E’ chiaro che non ci giocheremo contro – sentenzia Irene – mi sembra una cosa normale. Ovviamente tutto nei limiti della legalità: non ci metteremo mica a fare i segni e darci calcetti.”
“Viviamo insieme, abbiamo lo stesso conto in banca – sottolinea Davide – sarebbe ipocrita dire che ce la giochiamo come se non ci conoscessimo. Nel caso dovessimo arrivare assieme al final table, sono convinto che gli altri giocatori al tavolo capiranno la situazione.”