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Guida al Poker – Conoscere le varie tipologie di giocatori e i loro stili di gioco
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In questa Guida al Poker stiamo pian piano approfondendo tutte le possibili informazioni da tenere in considerazione quando cominciamo a giocare. In particolare abbiamo analizzato quelle riferite al “preflop“, dove possiamo valutare fin da subito l’importanza della posizione al tavolo, il valore della nostra mano di partenza e quando entrare in gioco in base proprio alle due informazioni precedenti. Ma c’è un’altra cosa a cui dobbiamo porre attenzione: lo stile di gioco dei nostri avversari.
Conoscere i nostri avversari
Quando cominciamo a giocare a poker, viene quasi naturale prima di tutto pensare al nostro gioco e alle nostre carte. Per questo siamo partiti analizzando le informazioni che appaiono subito chiare come le carte in nostro possesso e la posizione.
Da questi due primi elementi è possibile infatti fin da subito cominciare ad approfondire matematicamente quali sono le scelte più profittevoli al momento di entrare in gioco (lo abbiamo visto con la Tabella di Sklansky per esempio). Ma abbiamo anche sottolineato come prima o poi sarà necessario cominciare a valutare anche un’altra variabile altrettanto importante: il gioco del nostri avversari.
Osservare il loro modo di giocare infatti, ci consentirà di adattare la nostra strategia nella maniera migliore, potendo contare sul fatto di conoscere in anticipo la loro “attitudine” principalmente su due fattori: il numero di mani che giocano e il modo in cui affrontano le puntate in quelle mani.
Le tipologie di giocatori in base al numero di mani giocate
Durante il corso della partita, se poniamo attenzione ai giocatori che sono con noi al tavolo, una delle prime informazioni di cui dobbiamo tenere conto è vedere il numero di mani in cui entrano in gioco.
Ogni giocatore ha chiaramente un suo stile di gioco che dipenderà da tanti variabili, ma in linea di massima possiamo metterli tutti su una linea che va da “Chiuso” (detto “Tight“) ad “Aperto” (detto “Loose“). Dove si intende ovviamente il fatto che entri in più o meno mani durante il “preflop“.
Un giocatore “Tight” è quindi quello che vedremo giocare pochissimi colpi, aprendo il gioco molte poche volte e solo quando presumibilmente ha una mano molto forte di partenza. Uno “loose” invece ha come tipica caratteristica quella di entrare in tantissimi colpi, partecipando a quante più mani possibile a prescindere dal reale valore della sua mano di partenza.
Ci sono ovviamente innumerevoli sfumature tra questi due estremi, tutte da tenere a mente e considerare. Ma come primo approccio è già molto utile individuare subito se il nostro avversario fa parte di uno di questi due gruppi (o in che punto del mezzo), per poter gestire al meglio anche il nostro gioco, come vedremo poi.
Le tipologie di giocatori in base al modo di puntare
Parallelamente, dobbiamo anche valutare al meglio il modo in cui i nostri avversari puntano durante una mano. Anche in questo caso ci sono tantissime sfumature da considerare, ma possiamo dividere quasi sempre in due macro categorie (e nelle varie misure tra le due) i giocatori.
Ci sono i così detti “Aggressivi” (nominati “Aggressive“), ovvero coloro che quando sono in gioco entrano quasi sempre puntando o rilanciando, mettendo sempre molta pressione al tavolo anche con puntate considerevoli e quasi mai optando per “check” anche quando si trovano in posizioni non favorevoli.
Dall’altra parte invece abbiamo quelli molto più “Passivi” (detti appunto “Passive“), che cercano sempre di tenere il piatto molto basso, non rilanciano quasi mai e si limitano al “call” anche in posizioni vantaggiose.
Capire a quali di queste due macro categorie appartiene l’avversario con cui giochiamo è di fondamentale importanza, perchè come è facile immaginare, possiamo di conseguenza adattare la nostra strategia al loro stile e approfittare dei punti deboli di ognuno di loro.
La combinazione degli stili
Queste quattro categorie divise in base a numero di mani giocare e stile di gioco, caratterizzano poi ulteriori quattro stili intermedi (e tutte le loro sfumature intermedie) che sono altrettanto utili da considerare, proprio perchè caratterizzano strategie molto efficaci (e che ci troveremo spesso ad affrontare).
Un giocatore “Tight” infatti, può poi combinare uno stile di gioco più o meno aggressivo, diventando così un “Tight-Aggressive” o un “Tight-Passive“. Nel primo caso ci troveremo di fronte un giocatore che gioca pochi piatti (quindi presumibilmente con mani forti o comunque in condizioni per lui vantaggiose) e lo farà puntando e rilanciando molto spesso per cui affrontarlo sarà quasi sempre difficile e dispendioso. Nel secondo caso invece avremo sempre un probabile “range” di mani molto forte, ma il fatto di giocarle in modo più passivo ci metterà in condizioni di poter anche provare a chiudere qualche colpo senza investire troppo.
Anche un giocatore “Loose” può parimenti essere più “Aggressive” o più “Passive“. Come sopra nel primo caso avremo un fastidiossisimo giocatore che entra in tantissimi piatti e sempre rilanciando e puntando forte, motivo per cui ogni volta saranno scelte difficili per noi e sarà meglio soprattutto all’inizio non prendersi troppi rischi in questo caso ma limitarsi a scontrarsi solo con mani molto forti. Quando invece sono “Passive”, saremo noi a dover sfruttare il nostro punto maggiore facendoli pagare al massimo la loro tendenza a chiamare (in quel caso sono chiamati anche “Calling Station“) proprio perchè anche se in qualche caso riusciranno a centrare il punto cercato, il più delle volte saremo noi a portare a casa un buon piatto.
Riassunto e considerazioni
Riassumendo, in base a quattro semplici parametri che tengono conto due del numero di mani giocare e gli altri due del modo in cui vengono fatte le puntate (Tight, Loose, Aggressive, Passive), possiamo poi incrociare questi due dati per ottenere quattro altre categorie e stili di gioco che caratterizzano il modo di affrontare il gioco di questi giocatori: Tight-Aggressive; Tight-Passive; Loose-Aggressive; Loose-Passive.
Osservare e catalogare costantemente i giocatori che abbiamo al tavolo in base a questi parametri, ci consente poi di incrociare ulteriormente con le altre informazioni in nostro possesso, in particolare sulla posizione al tavolo. E’ intuibile come per esempio sia indispensabile porre attenzione soprattutto su come definire il giocatore subito alla nostra sinistra al tavolo (e magari anche quello più a sinistra ancora): avere un giocatore molto “loose” in quelle posizioni ci mette infatti di fronte alla consapevolezza che avremo quasi sempre una chiamata a prescindere dalle sue carte e dovremo regolarci di conseguenza, così come pure sapendo che è un giocatore molto “Aggressive” che potrebbe spesso rilanciarci contro. Viceversa, se in quelle posizioni abbiamo giocatori molto passivi potremo spesso prendere vantaggio e aggredirli un po’ di più, così come per giocatori molto “Tight” (salvo poi stare molto attenti quando entrano in gioco visto che in quel caso si presume abbiano mani molto forti).
Insomma quello che dovremo pian piano imparare sempre di più è che avere informazioni significa avere vantaggio, e utilizzarle al meglio combinandole insieme è una cosa da imparare al più presto. Un’ultima considerazione: tutto questo ragionamento che facciamo noi sugli stili degli avversari, lo faranno presumibilmente anche loro nei nostri confronti, stiamo sempre attenti quindi a comprendere quello che è come Noi stessi veniamo “Percepiti” al tavolo (e capiamolo noi in primis, ovviamente).