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Gli Assi di Poker Club – Carlo Braccini: “Un team pro non deve grindare”
Dal Casino La Vallee di Saint Vincent, durante Gli Assi di Poker Club, Carlo Braccini spiega il suo singolare modo di declinare il mestiere del professionista di poker.
“Sono convinto che uno sponsorizzato faccia meglio a non grindare online nella room che gli dà lo stipendio – esordisce. Punto di vista interessante. Agli antipodi di quello che la maggior parte dei pro mette quotidianamente in atto ai tavoli verdi. Per questo chiedo a Braccini di spiegarsi meglio.
“Un pokerista deve essere un fattore di richiamo per la room e garantirle traffico – dice il membro del team Lottomatica – Se si mette a grindare, spennando i neofiti che logicamente sanno giocare peggio di lui, fa il contrario. Sono arrivato a questa conclusione perchè ogni volta che su Poker Club aprivo qualche tavolo cash si creava all’istante un fuggi-fuggi generale. Così ho smesso di giocare cash online. Di sicuro posso approcciarmi in questa maniera al gioco online perchè Lottomatica non mi obbliga a generare rake, mentre molti team pro sono costretti per contratto a farlo. La room mi garantisce la massima libertà e anche per questo mi trovo benissimo”.
Senza remore Braccini rivela anche che la sera prima di partire per Saint Vincent si è seduto a cinque sit and go da un euro di buy-in, solamente perchè gli era stato chiesto da alcuni giocatori dei microlimiti. Questa visione ‘educativa’ del professionista di poker è peraltro stata abbracciata da gubbio60 anche quando è salito in cattedra per la scuola di poker di Lottomatica assieme agli altri professionisti del team.
Con ciò non si deve pensare che Braccini abbia smesso di giocare cash. Anzi: “Ultimamente ai tavoli verdi ho pizzicato davvero bene, in particolare a Cipro. Ero andato al torneo di Antinori e poi ho vinto il freeroll per il torneo alternativo organizzato dal Casinò Merit – dice – Sono uscito dopo poche mani, ma il profitto di quei giorni di cash è arrivato molto vicino a quello di un bel piazzamento mtt”.
Gubbio60 spiega che per lui è una consuetudine studiare bene i tavoli prima di sedersi, e di farlo solamente se vi trova determinate condizioni: “Se ci sono tanti giocatori aggressivi, che magari hanno l’abitudine di overpottare, non mi siedo perchè quello non è il mio gioco”.
Prima di salutarci il team pro commenta la sua prematura eliminazione da questa seconda tappa de Gli Assi di Poker Club: “Sono uscito con due mani molto simili. In entrambe ho pushato al flop con 15 outs e non ho trovato alcun aiuto su turn e river. Ovviamente dispiace perchè ci tenevo a fare bene, ma sono già proiettato alle prossime tappe. Nel 2013 il circuito de gli Assi di Poker Club avrà molti più appuntamenti dei tre di quest’anno”.