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Floating nel cash game: come farlo al meglio?
Nell’articolo di oggi analizzeremo alcuni aspetti basilari del floating e vedremo come utilizzarlo al meglio contro i nostri avversari.
Per i più esperti sarà sicuramente noto di cosa stiamo parlando mentre, per tutti quelli che non sanno di preciso cosa sia, facciamo una piccola introduzione.
Quando ci troviamo contro un avversario molto aggressivo possiamo “andare in floating“, ossia, chiamando in position le sue puntate con aria e cercando di stealare (rubare) il pot nelle streets successive.
Quest’ultimo non è l’unico caso nel quale farlo. Possiamo pensare di andare in floating anche quando troviamo dei particolari leak nelle statistiche dei nostri avversari, e riusciamo a trarne un vantaggio da esse.
Perché si fa? Quando ha senso floatare?
Lo facciamo principalmente perché il nostro avversario, se molto aggressivo, farà quella determinata action con un range molto ampio e possiamo sfruttare a nostro vantaggio tutte quelle situazioni nelle quali lui avrà dei punti marginali.
Chiaramente, tutto ciò, ha senso farlo quando abbiamo in mente un plan ben preciso su determinati turn (o river). In caso contrario, come ci racconta Dario Sammartino, “è come mettere soldi a caso nel pot“.
Sfruttare questo tipo di situazioni, soprattutto nei pot 3-bettati contro un regular che 3-betta light, aumenterà tantissimo il vostro winrate in quanto avrete un’edge che si farà valere su migliaia di mani. Molto spesso, saper gestire al meglio questo genere di situazioni, fa la differenza tra un reg mediocre ed uno che spacca i livelli.
Quali sono i board migliori dove andare in floating?
La risposta a questa domanda è un classico: “dipende”.
Contro i giocatori che hanno un livello di pensiero diverso dal classico fish “Ho una coppia -> call“, è preferibile farlo su board dry in quanto, raisando turn/river, potremo rappresentare un range molto forte (two pairs+) e non saranno certamente contenti di arrivare allo showdown le loro Top Pair.
Se lo facessimo, contro questo tipo di giocatori, su board wet/drawy, verremo bluffcatchati molto spesso perché loro sapranno sicuramente che lo potremo fare anche con svariati progetti (draws).
Se ci trovassimo su un board molto connesso/drawy, potremo andare in floating contro avversari particolarmente weak dove, in quel determinato spot, hanno un range composto da mani come OverPair o Broadways molto forti. Per questo motivo, i board bassi e connessi sono ottimali per fare dei bluff al turn o river.
Plannare un floating dal preflop
Ci sono alcuni casi nel quale è possibile programmarsi un floating dal preflop. Conosciamo molto bene un giocatore che abbiamo al tavolo ed abbiamo un campione attendibile delle sue statistiche. Vediamo cosa succede in questo esempio:
Ci troviamo in un tavolo 6max al NL100. L’ UTG apre standard a 3€ e chiamiamo solo noi (con il nostro 3 3) da CO. Vi abbiamo già parlato precedentemente di come settare correttamente ma, adesso, faccio uno step successivo: vediamo come sfruttare a nostro vantaggio i casi dove non hittiamo il nostro set.
Il board si presenta così:
8 5 2
Dal preflop, ci siamo messi in testa di andare in floating su board di questo tipo in quanto sapevamo benissimo che, il nostro avversario, fa una c-bet l’80% delle volte sul flop ed il 75% al turn. Il nostro plan sarà quello di raisare tutti i turn che non rappresentano molta parte del suo range (e che quindi aiutano il nostro).
TURN: 9
Questa è una buonissima carta. Chiude altre combinazioni di set, chiude un possibile OESD con 67, regala una two pair ad 89 e non aiuta grossa parte del range del nostro opponent. Raisando su questa carta possiamo far foldare veramente molte combinazioni di carte che ci stanno avanti e metterlo in seria difficoltà quando ha delle OverPair.
Cerchiamo di plannare i nostri floating in base a ciò che sappiamo sui nostri avversari. Delle volte ci troveremo contro opponents che hanno delle AGG% elevate al flop+turn e diminuiscono sensibilmente al river; altre volte avremo davanti un reg che c-betta molto il flop e giveuppa immediatamente al turn se riceve un call. Facciamoci aiutare dal nostro HUD.
In questo video sono raccolti i consigli di Dario Sammartino. Ascoltiamo li assieme!
httpv://www.youtube.com/watch?v=uf2eZv9ocoI