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Come giocare AK nel Cash Game? – Parte 1
E’ molto probabile che, se venisse servito AK ad un giocatore occasionale, lui apprezzerebbe questa mano come se avesse vinto alla lotteria.
Non possiamo fare un discorso similare per tutti quei giocatori che hanno un “background pokeristico” più elevato. Perché questi ultimi non sono così contenti?
La motivazione è che i giocatori più esperti sono a conoscenza del fatto che è una mano che vince spesso dei piccoli pot e ne perde alcuni grossi.
Questo è dovuto al fatto che spesso andremo ad hittare, nel postflop, Top Pair Top Kicker e non sempre i nostri avversari saranno contenti di investire del denaro con dei punti di minor valore.
Ebbene si, la vera forza di questa mano è la sua equity nel preflop. Facendo alcuni calcoli, utilizzando Pokerstove (programma molto utile/indispensabile per le nostre review), ci accorgiamo di alcuni dati importanti.
Proviamo ad analizzare alcuni scontri particolari del nostro AK off suited.
AK VS QQ
AK VS 22
AK VS AA
AK VS KK
Come possiamo notare, l’equity della nostra mano contro una coppia, è sempre leggermente sfavorita e, addirittura, cala drasticamente contro le uniche due mani che la “crushano“: AA e KK.
Per fortuna, questi tipi di cooler, non sono così tanto frequenti. Una volta che possediamo noi un Ace ed un King, restano 1225 combinazioni a due carte. Di tutte queste, solo tre daranno una coppia d’Assi e altre tre una coppia di Re; sei combinazioni totali che ci riducono notevolmente l’equity.
Quali combinazioni dominiamo con questa mano?
Quando avremo AK in mano, staremo dominando tutte quelle combo di carte che contengono un K o un A ma che hanno il Kicker peggiore del nostro (ad esempio: A4, KJ, AQ etc). Andiamo a scoprire di quale equity potremo usufruire in quei casi.
AK VS AQ s/o
AK VS A4 s/o
AK VS KJ s/o
Come possiamo vedere, la nostra equity è sempre molto favorita contro questo genere di mani.
Queste considerazioni sono spesso trascurate dai giocatori alle prime armi ma, per i grinder, sono molto importanti in quanto ci aiutano a capire quali sono le giocate migliori contro alcuni avversari.
Conoscere perfettamente i range di qualche nostro avversario (regular) equivale a “stampare soldi” in quanto sapremo in ogni occasione la scelta giusta da fare. Giusto per fare un esempio potrei citare tutti quei casi dove ci troviamo ad aprire l’azione da BTN e a dover fronteggiare una 3-bet da parte di uno dei blinds.
Nei casi dove il range dell’avversario è composto principalmente da blocker (come A4s) potremo pensare di fare semplicemente call perché, come specificato nelle immagini precedenti di pokerstove, staremo dominando letteralmente il suo range.
Giocare IP (In Position) contro un range che stiamo dominando, in un piatto 3bettato, non è sicuramente un aspetto negativo!
Ipotizziamo che il nostro avversario abbia una mano come A3s, con la quale pensa bene di fare una 3bet in bluff. Trovandosi davanti la nostra successiva 4bet, cosa potrebbe fare?
Sicuramente, la maggior parte delle volte, sarebbe più propenso ad optare per un classico (e conservativo) fold, a meno di dinamiche molto aggressive. Facendo semplicemente call, potremo tener dentro tutta la parte di bluff del suo range e, su alcuni board, potremo riuscire ad estrarre del valore che, se avessimo 4bettato, non avremo sicuramente estratto.
Nella seconda parte andremo a vedere come si comporta AK contro delle carte libere e cercheremo di approfondire (anche attraverso esempi reali) le dinamiche ai tavoli contro i vari avversari.