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Actaru5 e il GTO nel Texas Hold’em: “Una strategia definita non può esistere, tra qualche anno chissà…”
E’ l’acronimo più caldo nelle chat dei regular cash-game. Che però non ne parlano volentieri all’esterno, come se fosse un segreto da custodire in una ristretta cerchia.
L’acronimo inglese GTO sta per “Game Theory Optimal” e rappresenta una strategia che permette di raggiungere il perfetto punto di equilibrio tra hero e un ipotetico oppo quando ambedue sono perfettamente bilanciati.
Un esempio banale riuscirà a chiarire molto meglio ciò di cui stiamo parlando.
Prendiamo la “mitica” morra cinese. In questo popolarissimo gioco, attuare il “GTO” significa distribuire egualmente e casualmente la stessa percentuale di sasso, forbice e carta. Se scegliessimo il sasso meno spesso della carta, avremmo meno dello il 50% di vincere ogni qualvolta incontreremmo la forbice. Allo stesso modo vanno bilanciate la carta con la forbice e la stessa forbice con il sasso: in questo modo giocheremo ogni volta ad almeno il 50% contro qualunque scelta del nostro avversario. Fino a che il nostro sfidante continuerà a scegliere le migliori contromosse possibili, non potremmo attuare strategia migliore per avere un EV più alto di questo.
A spiegarci dettagliatamente il GTO è il team pro online di Pokerstars, Actaru5. L’uomo mascherato è stato l’unico ad accettare di rivelarci tante piccole curiosità per quanto concerne questa teoria di gioco applicata al Texas Hold’em.
“Il GTO rappresenta l’equilibrio. E’ una strategia che non prevede nessun tipo di “exploiting” (qualunque cosa l’avversario faccia, non puoi prenderti un vantaggio contro di lui, e viceversa) dove, se tutti giocano allo stesso modo, non vince nessuno, ma se qualcuno devìa, lascia un vantaggio a chi gioca GTO. L’esempio della morra cinese è perfetto: senza un piano prestabilito non sarà possibile per nessuno batterti, se invece hai un pattern puoi essere battuto. Per quanto riguarda il Texas Hold’em No Limit – precisa Actaru5 – una strategia GTO non può essere completamente definita al momento per via della complessità del gioco”.
Il “supereroe” di Pokerstars afferma che in altri skill game il GTO è stato completamente risolto, ma non è ancora applicabile nella variante che tanto amiamo:
“Due avversari che giocano perfettamente a dama non possono determinare l’esito della partita. A scacchi, invece, il discorso è ben diverso: non c’è potenza di calcolo sufficiente, nemmeno per una macchina. Potrebbe sembrare strano, ma pensate a quante mosse/contromosse diverse si possono scegliere ad ogni turno. Praticamente infinite. Per l’Hold’em No limit vale lo stesso ragionamento: puoi aprire, tribettare, fourbettare, ti possono chiamareo raisare qualsiasi size, può scendere qualsiasi flop, possono esserci giocatori con un range di carte indefinibile. Tutto ciò apre diramazioni che rendono il gioco non (ancora) risolvibile.”
Il concetto di GTO non va però frainteso. Anche se fosse realizzabile, infatti, non sempre sarebbe necessariamente il più profittevole: “Tornando all’esempio madre – spiega ancora il membro del team pro online – se giocando a sasso-forbice-carta exploiti un pattern dell’avversario vinci, ma rompi l’equilibrio. In questa condizione l’avversario potrà dunque indurti in tentazione proprio per farti mollare l’equilibrio ed exploitarti a sua volta.”
Analizziamo un ulteriore esempio applicato all’Hold’em: “Semplificazione estrema: abbiamo AA sullo small blind e sappiamo che il big blind chiamerà any size. La mossa migliore sarebbe pushare, ma l’all-in equivarrebbe ad una giocata exploitive (possiamo trarre vantaggio dal nostro oppo). Il GTO, invece, consisterebbe in un raise standard (poiché l’avversario reagirà nel migliore dei modi alla nostra azione). Il GTO sarebbe il gioco ottimale solamente se tutti gli avversari mantenessero l’equilibrio e facessero sempre ciò che è corretto.”