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Gestire stack e posizioni degli avversari nei tornei multitavolo
La distribuzione degli stack al tavolo, con particolare riguardo a quelli dei giocatori in posizione su di noi (soprattutto quello alla nostra immediata sinistra e quello un posto più in là) e di quelli su cui abbiamo posizione, è un fattore di cui bisogna sempre tenere conto durante lo svolgimento di un torneo multitavolo.
Identificare i giocatori che ci troviamo ai due lati, avere una idea di cosa faranno in base allo stack che hanno e alla loro posizione, ci permetterà di adattarci e vincere molte chips.
AVVERSARI A DESTRA
Short stack
Non ci sono molte differenze tra giocatori tight e loose: entrambi andranno all in prima di me, quindi l’unica contromossa possibile è individuare il giusto range di call ai loro shove. Un accorgimento da tenere però è quando questi giocatori limpano o raisano invece di andare all in: spesso nasconderanno dei mostri per cui devo sempre stare attento a isolarmi e a committarmi contro di loro.
Stack medio
Tendo a non giocare piatti raisati da un giocatore tight con stack medio in early o middle position. Adoro invece tribettare con un range largo lo stesso tipo di giocatore che apre da hijack o da cutoff perché spesso non vorrà rischiare il suo stack e semplicemente passerà.
Faccio lo stesso ma in qualsiasi posizione contro un giocatore loose passive, ben sapendo però che dovrò vincere il piatto nel post flop perché spesso riceverò dei call fuori posizione veramente marginali. Contro un giocatore loose aggressive invece tendo a restringere il mio range di 3bet a meno di non essere disposto a giocare un piatto fourbettato in posizione.
Big stack
I giocatori tight alla mia destra tenderanno a gamblare una porzione del loro stack con call marginali fuori posizione. Per questo mi piace giocare contro di loro facendo call in caso di una mano medio-forte o speculativa e raisando se ho una mano con blocker.
Avere invece un giocatore loose con un grosso stack alla mia destra è ciò che voglio perché potrò sfruttare contro di lui il mio vantaggio posizionale e mettere continuamente pressione sia pre flop sia nelle diverse strade del board. Spesso facendo così mi troverò a giocare grossi piatti e a rischiare il torneo, ma se voglio puntare alla vittoria non posso fare a meno di combattere contro un giocatore aggressivo essendo in posizione su di lui.
AVVERSARI A SINISTRA
Short stack
I giocatori tight quando sono in condizione di short stack tendono ad allargare i loro range nella speranza di raddoppiare senza temere troppo l’uscita dal torneo. Questo non significa che andranno così spesso all in quando ci sarà un raise prima di loro. Il mio gioco quindi sarà aggressivo, aprendo un buon numero di mani ma senza chiamare l’all in se non con mani che giochino bene contro un range mediamente tight del nostro avversario.
Allo stesso modo non modifico di molto il mio gioco se ho invece dei giocatori loose corti alla mia sinistra: anche loro tenderanno a rischiare il torneo solo con mani abbastanza buone, con un range quindi solo leggermente più largo rispetto ai giocatori tight. Apro quindi meno mani e sono più disposto a chiamare l’all in: ciò significa che nel range di open aumentano di valore le coppie e le Broadway ed elimino i suited connector.
Stack medio
Un giocatore tight con stack medio diventa due volte tight! Per questo è una situazione per me estremamente favorevole perché è come se avessi il bottone due volte in ogni orbita. Considerando questo fatto sarò spesso invogliato a chiamare l’all in di un giocatore tight corto immediatamente alla mia sinistra perché non mi darà troppi problemi in caso di double up e mi permetterà comunque di rubare molti piatti nel prosieguo del torneo.
I giocatori loose invece tendono ad andare all in molto spesso con stack medio o a fare molti call sulle mie aperture. Per questo se ho un giocatore loose in posizione su di me tendo ad aprire con un range estremamente solido, spesso disposto a chiamare il suo all in o comunque a giocarmi un raisato partendo da una mano molto forte pre flop.
Big stack
Un giocatore tight con molte chips tenderà a giocare più mani rispetto al solito facendo dei call pre flop marginali. Non sarà però disposto a rischiare il suo stack post flop se non con una mano molto forte. Per questo apro un range di mani molto largo e tendo a bettare molto spesso su tutte le strade anche in bluff, conscio che non verrò quasi mai chiamato.
Avere un giocatore loose in posizione è uno dei problemi maggiori nel texas hold’em. Qualora sia passivo cerco di estrarre molto valore quando ho un buon punto, partendo comunque da un range preflop abbastanza solido. Se invece è aggressivo modificherò il mio gioco effettuando four bet abbastanza di frequente e slowplayando alcune mani nella speranza di portarmi a casa una grossa quantità di chips per la sua troppa aggressività. Ovviamente se alla mia sinistra ho un giocatore loose aggressive forte ho serie difficoltà a contrastare il suo gioco e l’unica cosa che posso fare è avere pazienza, aspettare gli spot dove ho un punto molto forte e sperare che rompano il mio tavolo al più presto.