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MTT Tips: la second barrel in posizione e fuori posizione secondo Filippo ‘Blackheart’ Voconi
Quest’oggi, per quanto concerne la tecnica dei tornei multitavolo, ci occupiamo della second barrel, ovvero la seconda ‘pallottola’ che spariamo al turn, solitamente dopo aver rilanciato preflop e optato per una continuation bet al flop.
Per l’analisi ci affidiamo al professionista e coach toscano Filippo ‘Blackheart’ Voconi, che per aiutare i lettori nella comprensione di tale aspetto tecnico ha preparato alcuni esempi decisamente utili.
“Partiamo dal presupposto di star usando un HUD che ci fornisce qualche informazione sul nostro avversario – spiega Filippo – perché senza info è davvero difficile muoversi su più street. Ipotizziamo di star giocando contro un avversario che ha, quindi, ‘fold to c-bet flop’ 30 e ‘fold c-bet turn’ 50+. Con una mano di non troppo valore come 8-8, su board 9-6-5 rainbow, dobbiamo fare una second barrel su tutti i turn ‘inutili’. Questo perché, dalle poche informazioni che abbiamo, il nostro avversario ama il floating, così potrebbe callare la nostra bet con 5s, 6s, 7-7, 10-8, 8-7 e con altri progetti di scala backdoor con overcard, tipo Q-10 e J-10. Quindi fuori posizione non bisogna dargli carte gratis su questo tipo di board. Rischiamo di perdere una street di value…”.
ESEMPIO DI SECOND BARREL IN POSITION
Siamo a 20 left in un importante torneo domenicale, i blinds sono 1.250/2.500. Noi da early position (84.000 di stack) apriamo a 5.000 con A-Q. Tutti foldano, difende solo il grande buio (stack 49.000).
Il flop recita 2 3 8. Il pot è di 13.000, oppo bussa e noi c-bettiamo a 5.874.
“Il suo range è ben definito su board molto dry a differenza del nostro. Possiamo escludere una grossa overpair dato che non 3-betta preflop. Su questo tipo di flop c-betto il 100% del mio range quando rilancio da MP/EP (non cercate di exploitarmi in game perché non ci casco! [ride]). Quando l’avversario chiama possiamo dargli un range come A-8s o A-8o, oppure potrebbe anche avere una delle poche combinazioni di set”.
Oppo chiama e il turn è il 9 di picche. Lui checka e noi bettiamo 11.500 su un pot di 24.000 chips.
“Questo 9 apre un backdoor flush draw. Non comporta un ‘improve’ per la nostra mano, però non dovrebbe aver aiutato nemmeno lui. A differenza dell’esempio di prima, quindi, qua facciamo una second barrell in bluff, perché vogliamo mettere pressione sul suo medio valore. Noi stiamo comunque rappresentando una overpair, mentre il suo range apparentemente è weak… ma potrebbe ancora avere 8-9 o un set”.
Il nostro avversario opta ancora per un call, rimanendo con 28.000 gettoni su un pot di circa 45.000.
Il river è il 2 di cuori. Lui bussa e noi shoviamo.
“Il 2 è una carta fantastica per il nostro range. Stiamo infatti rappresentando un’overpair e il river counterfiterebbe il top del suo range (8-9) e rende meno possibile la probabilità di set. Oppo folda e noi vinciamo un gran bel piatto. Ricordatevi che in questo esempio siamo in una fase molto avanzata del torneo, quindi c’è più pressione nel continuare un’action su piu street!”.
Per completare il quadro, abbiamo chiesto a Voconi quando, invece, second-barellare diventa una scelta ‘mortale’.
“E’ sconveniente quando una carta aiuta davvero troppo il suo range, oppure quando non abbiamo showdown value e il nostro avversario tende a non foldare. E’ consigliabile evitare una second barrell, ad esempio, con A-K quando al turn, dopo A-J-x al flop, esce una donna…”.
Foto di Manuel Kovsca