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C-Bet: quando si riceve un call
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Agli small stakes, sia per esperienza personale che per letto o sentito dire, avrete tutti coscienza che bluffare risulta spesso poco profittevole o addirittura inutilmente dispendioso, poiché il vostro bluff, anche se ben architettato, risulta essere troppo sottile per esser compreso dal vostro avversario.
Questo non significa però dover abbandonare a priori anche l’arma della continuation bet e della second barrel. Sarà solo necessario valutare molto attentamente le differenti situazioni. Innanzitutto rimandiamo all’articolo precedentela valutazione delle circostanze favorevoli o sfavorevoli ad una c-bet, poichè nelle righe seguenti ci focalizzeremo sull’opportunità di sparare un secondo proiettile sul turn.
Poniamoci in una situazione molto frequente. Avete raisato preflop con AK. e missato il flop. Vi trovate in HU con un solo giocatore e con un board che vi offre le migliori condizioni per una c-bet. Sparate un puntata decisa ma ricevete un call.
Cosa fare adesso? Innanzitutto cercate di non diventar pazzi con le vostre overcard (Non a caso questa mano viene chiamata “Big Slick”). Dovrete essere davvero molto selettivi per sparare una second bullet. Andiamo ad analizzare alcuni differenti casi distinguendoli fra: In Position ed Out Of Position
Puntare sul turn OOP
Ipotizziamo che dopo aver raisato preflop il vostro AK avete ricevuto un call alla vostra c-bet su un flop totalmente missato [J92]. Al turn scende un K, e quindi avete trovato Top Pair Top Kicker. A questo punto avrete probabilmente la mano migliore e riuscirete a trarne un profitto (Agli small stakes è abbastanza comune trovare avversari che chiamano un raise preflop con mani dominabili come KJ, AJ, ecc.), ma non è detto, in quanto se egli avesse ad esempio una mano come QT saremmo nei guai, stessa cosa se egli stesse slowplayando un set di 9, di 2 o di J.
Dovrete quindi procedere con estrema cautela. Puntare mezzo piatto in questo spot sembrerebbe essere una buona soluzione, ma anche un check/call sarebbe un’ottima scelta. Qualora il vostro avversario iniziasse a mostrare però segni di forza aumentando la betting size o raisando la vostra puntata dovreste gettare senza troppi rimorsi la vostra top pair.
Nel caso in cui anche il turn vi abbia mancato sarà molto difficile capire quanto una ulteriore puntata possa essere proficua poiché il vostro svantaggio posizionale a questo punto può diventare molto pericoloso, nonché costoso! La texture del board, il tipo di opponet con cui state giocando ed i range definiti dalle posizioni creano inoltre una grande quantità di variabili molto articolate da valutare. Rimandiamo dunque questa analisi ad un futuro articolo specifico.
Puntare sul turn IP
Ipotizziamo una situazione analoga alla precedente, ma stavolta voi siete in posizione con AQ ed è il vostro avversario a parlare per primo sul flop. Oppo fa check sul flop, voi puntate ed egli chiama. Cade il turn, ed è una carta blank, che non aiuta né voi né lui. Oppo fa di nuovo check.
A questo punto bisogna fare alcune riflessioni. Se il flop presentava dei possibili draw che il turn non ha però migliorato questa è buona occasione per esercitare pressione sull’avversario e puntare, stessa cosa se il turn è una scary card, come ad esempio un K, che potete provare a rappresentare (una overcard, una carta che parifica, ecc). Certamente non dovete esagerare con questo tipo di giocate, in particolar modo perché ai microlivelli i giocatori amano fare slowplay con mani molto forti.
Un campanello d’allarme abbastanza comune in caso di slowplay è il check/call fuori posizione per 2 streets consecutive. Se però non vi sentite a vostro agio con questo tipo di giocata, non fatela! Sparate il primo colpo su flop e concedetevi un check sul turn per scoprire l’ultima carta gratuitamente.
Tenete comunque presente che, mentre agli high stakes è abbastanza comune che l’aggressore preflop propenda per un check al flop qualora abbia trovato una TPTK, agli small stakes un check sul flop rappresenta solamente 2 cose: un flop missato o uno slowplay. Quindi se le vostre barrels venissero chiamate o rilanciate, prestate attenzione perché al 99% siete drawing dead!
Un esempio:
UTG limp e il tavolo folda fino ad Hero (AQ) che raisa x4 da CO, tutti foldano fino ad UTG che chiama.
FLOP: 29T rainbow
UTG checks – Hero bet ¾ di pot – UTG call
TURN: Q
UTG check – Hero?
La miglior risposta è check. Avete sparato una puntata sostanziosa sul flop e siete stati chiamati. Egli può aver chiamato con qualcosa come KJ – QT – TT, ed a questo punto una vostra puntata probabilmente caccerebbe via dal piatto solo un progetto o una overcard. E dunque preferibile un nostro check che ci permetterà così di tenere il piatto sotto controllo e poter eventualmente chiamare una puntata più ridotta sul river o puntare in caso di un ulteriore check dell’avversario, ed estrarre così valore da mani come KQ – JJ – AJ che sicuramente chiamerebbero una puntata ridotta sul river.
GG
TomRight