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Polarizzare un range nel Poker Texas Hold’Em
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L’aggressività è il trend che impazza tra le nuove leve del poker ; la generazione dell’online sta mettendo in ginocchio la vecchia guardia dei professionisti a suon di chips e coraggio. E se l’aggressività che tanto viene sbandierata fosse “calibrata” ad hoc ?
E’ il concetto di polarizzazione di un range; metodo e applicazione sono così stettamente associati all’estro e alle skills del giocatore, che ad oggi la community del poker sembra disorientata.
Cosa significa “polarizzare” ?
La polarizzazione si verifica quando un giocatore agisce in maniera tale che il suo probabile range di mani si divida perfettamente tra due opzioni : una mano realmente forte od una realmente debole.
Ad esempio, un giocatore potrebbe polarizzare il proprio range se decide di raisare in maniera molto forte tutte le sue mani forti più qualche bluff, ma fare solo call con mani intermedie.
E’ produttivo polarizzare un range ?
I pareri non sono uniformi ; il buon senso induce a pensare che dipenda dall’abilità del giocatore. Un buon giocatore può polarizzare un range in modo da indurre l’avversario ad una scelta difficile.
D ‘altro canto, un giocatore mediocre, che polarizza in maniera inopportuna i propri range rischia di diventare assolutamente leggibile.
Qualche esempio
Un modo per avvantaggiarsi dell’utilizzo della polarizzazione potrebbe essere quello di aprire con un rilancio specifico pre-flop che il più delle volte rappresenti una monster hand e ripetere quel tipo di rilancio ogni tanto con qualche trash hand per portare a casa il piatto uncontested.
Ancora, potremmo puntare forte al river con una mano che sarà il nuts o un bluff su un board pareggiato.
Ecco un esempio di range polarizzato:
Supponiamo di trovarci su un flop 8 8 6 rainbow ; il nostro avversario in bilaterale 5 7 opta per un check e noi col nostro Ax andiamo in puntata esplorativa, che viene chiamata.Il turn è un 4 per cui il nostro oppo chiude scala e decide di checkare nuovamente.
Noi andiamo in piccola c-bet anche al turn, ma l’avversario opta nuovamente solo per il call.Il river è un 6. A questo punto l’avversario spaventato opta nuovamente per un check. Dovremmo chiederci : ” Come mai il nostro avversario non cerca di estrarre valore sulla quinta strada se ha davvero un full? ”
Il più delle volte il nostro avversario in queste situazioni è in modalità check/call ; attenderà la nostra puntata per valutare se sia il caso di chiamarci.
Ecco che il giocatore skillato ( che coglie il segno di debolezza ) ed estroso ( che rischia delle chips per un piatto che si è ingrossato discretamente ) andrà a scegliere una bet size forte, ad esempio pari al pot. L’avversario ora probabilmente intuirà di poter battere solo un bluff e il più delle volte potrebbe gettare le carte nel muck se avete dato la giusta immagine al tavolo nelle mani precedenti.
Al contrario, potrete utilizzare la polarizzazione dei range effettuata da un vostro avversario a vostro vantaggio. Se ad esempio intuite che il vostro avversario rilancia forte con mani forti o in bluff completo, ma va in check/call con range intermedi, potrete aggredirlo in questi ultimi spot per tagliarlo fuori al flop o al turn con facilità.
Quando polarizzare?
Il mio consiglio è :
- se si è in bluff, aggredire solo chi ha fold equity. E’ inutile provare a rubare un piatto in quinta strada a chi non potrà far altro che callare any river perchè committato.
- non andare in bluff se non si ha avuto modo di dare al tavolo l’impressione di giocatore solido.
- se si punta per valore aggredire i deep stack e i giocatori più aggressivi del tavolo, ossia coloro che più facilmente pagheranno una puntata forte.
- evitare di polarizzare su giocatori estremamenti chiusi che non pagheranno né il bluff né la puntata per valore, piuttosto puntate per dare odds a vantaggio del call.