Friday, Nov. 22, 2024

Strategia

Scritto da:

|

il 24 Giu 2016

|

 

Slow play… never pay! L’analisi di Jonathan Little in un suo spot nel Main Event WSOP 2015

Slow play… never pay! L’analisi di Jonathan Little in un suo spot nel Main Event WSOP 2015

Area

Vuoi approfondire?

Dopo averci illuminato sulla second barrell al turn, e il check/raise flop in bluff, Jonathan Little ha pubblicato un nuovo video in cui analizza uno spot davvero tricky che lo ha visto protagonista nel Main Event Wsop 2015.

Siamo nel terzo livello di gioco (blinds 200/400) e Utg, player tight aggressive apre a 1000 chips. Call Utg+1, call mp, call hijack e Jonathan (stack 25.000) si ritrova con AQ da small blind.

“In tanti credono che la move migliori, in questa situazione, sia uno squeeze. Io penso invece che sia molto meglio limitarsi al call. Terremo in gioco tante mani peggiori della nostra e non ingrandiamo esageratamente il pot. Andando a tribettare rischiamo di giocare un pot molto grande, fuori posizione, contro un range con il quale stiamo sostanzialmente flippando. Qualora ricevessimo una 4bet sarebbe addirittura ancor più complesso restare in gioco.”

Chiama anche big blind per un flop in 6way: KJ7.

“Nice! Abbiamo nut flush draw, gutshot e un over card. Qui potremmo decidere di leadare, ma considerando che siamo in 6 giocatori, le probabilità che arrivi una bet sono piuttosto alte e il check/raise to broke è sicuramente preferibile. Purtroppo bussano tutti…”

Turn 4.

Comparatore Bonus

Questo comparatore confronta i bonus di benvenuto attualmente verificabili sui siti degli operatori italiani. Questa tabella ha una funzione informativa e gli operatori sono mostrati in ordine casuale.

“Anche in questo caso potremmo decidere di uscire in puntata, ma il check resta comunque l’opzione più valida. Dopo il check del big blind e di or, utg+1, player tight passive decide di puntare 3.000 chips. Passano mp e hijack e la parola torna a me. A questo punto il check/raise rischia di essere una move un po’ troppo strong. Check/callando simuliamo un range molto più debole e potremmo indurre il nostro avversario ad autovaluebettarsi o eventualmente bluffare river. Chiamo e chiama anche big blind.”

River J.

“Il board si è pairato e il nuts è soltanto un ricordo! A questo punto il check è obbligatorio: da quali mani verremo pagati qualora decidessimo di puntare? Un 10? Nah… Checko per valutare come si muovono i miei avversari… e con mia grande sorpresa il big blind decide di andare all-in 13.000 chips su pot da 15.500. Utg+1 folda ed ecco che la parola torna nuovamente a me. Beh, direi che non esiste alternativa al fold! La move di big blind è davvero ultrastrong e per la condotta tenuta può tranquillamente avere mani come K-J, 7-7, che checkano flop per lasciar parlare or, e chiamano solamente turn su una bet e call. Quando big blind pusha river avrà dunque quasi sempre full house: le già citate K-J, 7-7 più 4-4, parimenti compatibile.”

Che ne pensate dell’analisi e della condotta del coach americano? Ditecelo sulla nostra fanpage!

Articoli correlati

ItaliaPokerClub non è un operatore di gioco a distanza, ma un portale informativo dedicato ai giochi. Tutte le poker room partner del nostro portale hanno regolare licenza AAMS. Il gioco è riservato ai soggetti maggiorenni e può causare dipendenza e ludopatia.
Consigliamo, prima di giocare, di consultare le probabilità di vincita dei singoli giochi presenti sui siti dei concessionari