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Come giocare i nuovi mtt bubble rush: i consigli di Mario ‘Kheldar’ Bucca
E’ partito il conto alla rovescia per il primo torneo ‘bubble rush’ del punto it, in programma lunedì sera alle 22.15 su PokerStars.
Come sempre quando vengono introdotte nuove formule, i giocatori stanno studiando quale sia la migliore strategia da adottare.
Su questi nuovi mtt che hanno struttura hyperturbo fino allo scoppio della bolla per poi rallentare la velocità dei livelli di gioco ha pubblicato una interessante analisi il regular mtt Mario Kheldar’ Bucca nel suo blog VarianzaZero.com.
Il giocatore siciliano ha diviso le sue considerazioni fase per fase. Vediamole nel dettaglio.
Fase iniziale
In questo caso particolare bisognerà probabilmente giocare molto bene shortstack all’inizio. Non ha troppo senso giocare piatti articolati postflop nelle fasi turbo perché guadagnare 10 bb è ininfluente, e quei 10 bb tra un quarto d’ora valgono 1bb. Tanto vale proteggere lo stack evitando rischi inutili e utilizzarlo per shovare e reshovare. Quindi devi sviluppare le abilità di gioco shortstack per mettere pressione, individuare spot profittevoli e rubare più piatti unconsted che riesci. E poi ci vorrà l’elemento ‘c’ per sopravvivere a questa fase, perchè giocherai almeno 10 showdown preflop prima della bolla e quei colpi dovranno reggere.
Fase intermedia
La fase centrale è quella più standard: ci arriverai con stack medi quindi il gioco sarà più o meno quello della fase centrale di un torneo normal.
Fase finale
Infine nella fase finale sarai deepstack. E qui il gioco diventa complicato. Questa sarà la vera differenza dai tornei tradizionali perchè nasconde le migliori opportunità di far chips e i maggiori pericoli di bruciare il torneo.
I principi del gioco deepstack da torneo sono sempre gli stessi:
– I regular che sanno giocare postflop saranno, perdonatemi il francesismo, peggio di un dito nel culo, perchè a differenza di una fase iniziale tradizionale dove hanno una strategia attendista e un multitabling spinto, qui staranno molto attenti a tutto e avranno vantaggi diretti a vincere molti pot perchè ogni buio vale soldi e i giocatori occasionali commetteranno grossi errori in ogni mano. Quindi vale la pena rischiare di più per accedere a più opportunità.
– Servirà tanta attenzione prolungata per individuare costantemente tutti i piccoli spot dove far chips e al minimo calo di lucidità rischi di entrare nel piatto sbagliato e lasciare mezzo stack senza motivo.
– Servirà tanto coraggio nel fare sempre la scelta giusta anche quando dovrai fare una grossa bet che rischia di comprometterti il torneo. Devi diventare lo squalo più grosso nella vasca degli squali.
– Infine c’è la durata. Saranno fasi finali molto lunghe, anche se in realtà fasi finali di questo tipo si giocano regolarmente ogni sera in molti tornei. Infatti nei tornei 6max alla fine gli stack diventano molto grossi e la struttura non crolla neanche sotto bombardamento… E guarda caso sono proprio i tornei 6max quelli più difficili da gestire nelle fasi finali perchè devi prendere più scelte, e più complicate.