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Strategia

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il 23 Set 2016

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I sei principi da applicare al gioco preflop secondo Ed Miller: “Evita la forza, attacca la debolezza”

I sei principi da applicare al gioco preflop secondo Ed Miller: “Evita la forza, attacca la debolezza”

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Per imparare a giocare bene a poker, bisogna cominciare selezionando accuratamente le mani fin dal preflop.

Lo sappiamo tutti, una delle prime cose che si apprendono è la forza delle varie ‘starting hands’ seguita dal miglior modo per entrare in gioco prima del flop.

A tal proposito ci viene in aiuto Ed Miller. Americano, classe ’79, Miller è poker pro, coach e autore di diversi libri importanti sul nostro amato gioco.

Vi proponiamo oggi un estratto del suo libro del 2015 ‘The Course: Serious Hold’Em Strategy for Smart Players’. Il testo si concentra sul cash game, partendo dal livello 1-2$ fino ad arrivare al 5-10$.

I sei principi del gioco preflop che vi stiamo per elencare riguardano in particolare il livello più basso, l’1-2. Quindi è perfetto per tutti i principianti ma non solo…

Miller sostiene che, senza una ‘checklist’ dedicata al preflop, ogni giocata potrebbe essere ritenuta corretta da chi la fa:

3bettare con 8-5? Certo, l’avversario potrebbe foldare. Chiamare un early raise con K-9? Sì, perché no. Il raiser è un giocatore pessimo da outplayare.

Sono ragionamenti che sembrano avere un senso, ma date un’occhiata a questi sei punti per rendervi conto della bontà delle vostre azioni preflop”.

 

Principio 1 – Gioca tight

Seguendo i consigli di Miller, si può alterare il mix di carte che giochiamo, per esempio favorendo a volte i suited connectors e altre volte le carte alte, ma senza allontanarsi troppo dalle frequenze di base. Se siamo fuori posizione, giochiamo circa il 15% delle tue mani. Se siamo sul bottone, giochiamo circa il 35%.

Il problema nel giocare troppe mani è che troppo spesso avrai spazzatura al flop. Nel gioco di oggi, se non sei bravissimo, è difficile rimediare a questo svantaggio“.

 

Principio 2 – Evita la forza

Gli avversari all’1-2 danno tante informazioni sulla forza della loro mano e quelle informazioni arrivano già dal preflop. Se qualcuno rilancia raramente, quando lo fa bisogna assegnargli una mano forte.

Uno degli errori più gravi nell’1-2 che fanno i giocatori è di non prendere abbastanza seriamente i raise preflop degli avversari. Non so quante volte ho visto qualcuno pagare A-K su un flop ‘K high’ con K-10 o K-9“.

 

Principio 3 – Attacca la debolezza

Questo è il rovescio della medaglia del principio 2. I nostri avversari giocano troppe mani preflop. Questa tendenza costituisce la base del motivo per cui si può vincere denaro in questo gioco. Quando sospettiamo che i nostri avversari giochino con mani deboli, dobbiamo attaccarli con i raise.

“La maggior parte delle volte vuoi costruire dei grossi piatti preflop. Più grande è il pot, più vincerai se le cose andranno come devono andare. Se giochi con un edge (come quando i tuoi avversari sono deboli preflop) vincerai più spesso di quanto perderai“.

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Principio 4 – Non cercare di inventarti mani

Fare trips, scale e colori non è il modo per vincere. Se pensiamo di entrare con due carte suited per fare magari colore, stiamo pensando come gli altri. Se pensiamo come gli altri, giochiamo come gli altri e perdiamo la rake al tavolo (circa 10$ l’ora). Se gli avversari limpano, sono probabilmente deboli e dobbiamo attaccarli rilanciando anche se la nostra mano non è così bella.

Se giochiamo una mano pensando ‘È una buona giocata, se non hitto posso foldare’ stiamo probabilmente pensando un maniera sbagliata. Questa è una logica perdente.

Dovresti giocare mani perché sai che puoi vincere grossi piatti grazie ad esse. A volte vincerai il pot chiudendo punti importanti, ma normalmente vincerai anche senza hittare cose incredibili o con un bluff.

Gioca mani che possono vincere in varie situazioni“.

 

Principio 5 – Scegli mani che hanno equity se chiamate

Una mano come 7-8 suited è migliore in questo gioco di una come A-4 off. Vale per gli stack tipici del cash, non per i tornei short stack. Il vero valore di 7-8 suited è che hitta molti flop, assicurando equity. Una mano come questa consente molti bluff. Se sul flop non scende un asso, A-4 invece è inutile.

Se pensi di poter giocare aggressivamente su molti flop e turn, è un buon segnale, vuol dire che hai una mano meritevole“.

 

Principio 6 – Difendi i bui dagli ‘steal’, non dai rilanci forti

Questa è un’altra cosa estremamente importante nell’1-2. Fondamentalmente è una rielaborazione dei principi 2 e 3, ma riferita ai bui. Molti giocatori si sentono obbligati a giocare dai bui per le pot odds. Ma quando gli stack sono deep, le odds immediate non sono così importanti come la giocabilità delle mani dopo il flop.

Quando un avversario fa un big raise, in teoria ha una buona mano. Non preoccupiamoci del buio. Forse abbiamo buone odds, ma se non abbiamo almeno 4-4 in mano dovrremo affrontare una dura battaglia postflop.

Se il tuo avversario invece fa un raise che sembra uno steal, difendi il bui con controrilanci o call. Non far scappare gli avversari se hanno immondizia in mano. Anche se tu hai ‘junk’, puoi vincere una battaglia ‘junk-versus-junk’ pianificandola. Scappa dalla forza, attacca la debolezza“.

 

Pensieri finali

Un buon gioco preflop è necessario ma non sufficiente per vincere al no-limit hold’em live. Una solida strategia preflop ci farà vincere subito un po’ di soldi qua e là, ma soprattutto metterà le basi per farci avere grossi vantaggi successivamente nelle mani.

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