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Donkbettare con set: Matt Affleck leada al flop e riesce a farsi callare da sotto da David Vamplew
Set al flop e la tentazione, nonché la scelta più comune quando non si è gli aggressori, è quella di checkare e lasciare spazio all’avversario.
In una mano recente, giocata da due player di assoluto livello, è stata messa però in atto un’originale deviazione dallo standard, che ora vi descriviamo.
Siamo al Main Event del PokerStars Festival in New Jersey, Day 3, e i protagonisti sono David Vamplew, campione EPT, e Matt Affleck, professionista americano di cui ricorderete le lacrime alle WSOP, quando nel 2010 venne malamente estromesso dal poi campione Jonathan Duhamel.
Il livello è 3.000/6.000 ed entrambi i giocatori hanno un decente stack.
Affleck (stack 350.000), da early position, apre a 14.000 e si trova ad affrontare la three-bet di Vamplew (220.000) a 35.000. C’è il call dell’original raiser.
FLOP: 9 A 10
Affleck ci pensa un attimo poi effettua una puntata da 40.000, lo scozzese opta per il call. Il dealer gira il 7 di picche al turn.
Matt Affleck pusha e mette alle corde l’avversario, che deve decidere se chiamare e mettere, di conseguenza, a rischio la sua permanenza nell’evento.
Alla fine Vamplew ha effettuato il call, ma lo showdown non lo ha reso particolarmente sereno:
Affleck – 9 9
Vamplew – A J
Il river è un ininfluente 3 di cuori, carta che ha estromesso David al 16° posto.
Ecco l’analisi del collega di PokerNews Mo Nuwwarah, colui che ha intercettato la mano in loco.
PREFLOP: nulla di particolare da segnalare, con apertura e 3-bet su un avversario il cui range è ampio; Affleck ha buone implied odds per flattare il re-raise di Vamplew, seppur non sia semplice gestire una mano come 9-9 fuori posizione postflop.
FLOP: di solito si opta per il check, specialmente quando cade l’asso, carta che potrebbe aver aiutato il nostro avversario. L’obiettivo di Affleck, però, è quello di vedere entrambi gli stack nel mezzo. Se Vamplew avesse avuto mani come K-Q o K-K, ad esempio, avrebbe poi checkato al turn, con la possibilità di hittare al river; con top pair, allo stesso modo, avrebbe potuto checkare al turn per pot controllare e Affleck avrebbe avuto la chance di stackarlo solamente ‘inventandosi’ una overbet al river. Su un flop così connesso, inoltre, Matt potrebbe anche donkbettare con doppie e forti draw (bilanciando il suo range), al fine di non concedere una potenzialmente pericolosa free card a David. Insomma, esponendosi al flop è stato funzionale ad Affleck per finire ai resti al turn, facendosi chiamare proprio dalla mano che sperava avesse il suo avversario.