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La tecnica del Freeze Play – bloccare l’azione al Turn
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In questo articolo vorrei parlarvi di una strategia, che fino a qualche anno fa sarebbe stata etichettata “da fish”, ma che, con l’evolversi del gioco del poker, è invece diventata una strategia estremamente utile e dunque profittevole: il miniraise sul turn.
Ci troviamo ad un tavolo cash, seduti sul bottone, con un centinaio di Big Blind davanti a noi. Un giocatore paristack (decente ma abbastanza loose) seduto in MP, apre il piatto con una puntata di 4bb, noi spilliamo A-Q suited e decidiamo, questa volta, di limitarci ad una flat call anziché effettuare un raise. Il resto del tavolo folda.
Cade il flop:
A K 9
Il nostro avversario esce puntando 2/3 di piatto e noi, con top pair top kicker, optiamo per un call.
Ci limitiamo al call per 2 principali ragioni:
- Non vogliamo estrometterlo dal piatto nel caso abbia in mano un Ace con un weak kicker
- Non vogliamo comunque ingigantire troppo il piatto
Turn 8
Opponent esce di nuovo puntando, poco più di metà piatto.
Questo avversario può puntare sul turn con un range molto ampio di mani, da una made hand come set di 9 sino ad un progetto con T J, o con un Asso con weak kicker. Cosa dobbiamo fare dunque?
Una ottima opzione è quella di “Freezare” il gioco effettuando un miniraise x2.
Questa giocata ci regalerà molteplici benefits:
- Ci regalerà valore aggiuntivo contro le mani peggiori
- Confonderà il nostro avversario
- Non estrometterà dal piatto mani come AJ-AT data la piccola entità del rilancio
- Farà comunque pagare eventuali draw
- Ci rivelerà la forza della mano avversaria aiutandoci a polarizzare il range
- Ci regalerà probabilmente uno showdown gratuito (probabilmente opponent farà check al river)
- Ci permetterà di foldare su un eventuale 3bet senza aver investito troppi soldi
- Assicurerà un po’ di valore nel caso in cui il river sia una scary card
A questo punto, se ad esempio il river fosse un 7 ed il nostro avversario andasse allin, potremo foldare tranquillamente, senza aver immolato un capitale in questa mano. Stessa cosa se egli dovesse 3bettare deciso sul turn.
Ovviamente questa strategia, si potrebbe anche utilizzare quando si è Out of Position ma, in quel caso, perderemo tutti i benefits legati all’economicità dello showdown, in quanto trovandoci a parlare per primi sul river, un nostro check potrebbe spingere l’avversario a puntare in bluff e noi non sapremo come comportarci (stessa cosa se noi puntassimo ed egli uscisse con un raise), per questo consiglio vivamente di utilizzarla solamente quando si è IP.
Questa tecnica, ben spiegata nel libro “small stakes no limit hold’em”, ho provato ad estenderla anche sul flop in alcuni casi ben specifici, ovvero quando si ha in mano una coppia molto forte e sul flop cade una overcard, ancor meglio se con progetti a noi favorevoli. Ve ne faccio un esempio.
Ci troviamo sul CO e spilliamo QQ, apriamo il piatto con una puntata di 5BB e riceviamo il call dal BB.
Cade il flop AJT ed il nostro avversario esce puntando mezzo piatto. A questo punto ci troviamo abbastanza spiazzati, in quanto il flop potrebbe aver regalato al nostro avversario una coppia di Aces, un progetto, una doppia, ecc. ma non vorremmo mollare la nostra ancora ottima mano al minimo segno di resistenza.
Inoltre la puntata del bb potrebbe essere una blocking bet effettuata per inseguire un progetto a poco prezzo o per capire se noi abbiamo un asso. A questo punto effettuare un miniraise è una ottima opzione, per tutti i motivi già visti nel caso precedente.
Egli probabilmente farà un check sul turn e noi a quel punto potremo decidere se effettuare un check-behind e vederci anche il river gratuitamente o puntare decisi se, ad esempio, si materializzasse un K o se anche, semplicemente, crediamo che il nostro avversario folderà.
Egli potrebbe foldare in quanto il nostro raise spesso lo indurrà a polarizzarci su una mano forte che sta tentando un trapping. Si, perché il miniraise spesso sarà letto dall’avversario come una trappola effettuata da una mano molto forte, architettata con lo scopo di far lui mettere più chips possibili nel piatto senza che scappi.
Nel caso in cui propendessimo per un check behind al turn e l’avversario puntasse al river, potremo valutare se chiamare o meno a seconda dell’entità della puntata, ma avremo, grazie a questa mossa, effettuato un perfetto pot-control in modo da risparmiare molte chips, e da rendere la eventuale puntata sul river decisamente più contenuta.
In conclusione, il Freeze Play è una strategia utilissima, da effettuarsi quando la nostra mano ha un buon valore di showdown, ma non sappiamo bene se dovrà scontrarsi contro una made hand, una weak hand o un semplice draw.
Questa mossa ci farà guadagnare chips aggiuntive quando ci troveremo a fronteggiare mani peggiori della nostra e ci farà risparmiare molte chips quando la mano avversaria sarà invece migliore.
GG
TomRight