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TP storici: Gabrieli vs Nastasi all’EPT Sanremo 2014
Per la rubrica TP storici prendiamo oggi in esame uno scontro tra due regular italiani andato in scena all’EPT Sanremo vinto da Vicky Coren sul nostro Giacomo Fundarò.
A incrociarsi quando il torneo è in modalità hand-to-hand per la bolla sono Eros Nastasi e Ivan Gabrieli: il colpo viene innescato da un rilancio da bottone del primo, col secondo che difende il grande buio.
Ecco la grafica della mano che abbiamo pubblicato sulla nostra pagina Facebook:
Ed ecco i thinking process messi in atto in game dai protagonisti.
Eros Nastasi
Apro standard da bottone, ma comunque Ivan tendeva spesso a flattare sul suo buio piuttosto che 3bettare perché voleva giocare tutti gli Ax o i Kx che dominavano il mio range come ben sapeva. Al flop però difficile che possa avere qualcosa meglio di me, perché a parte il nove che ho io in mano, e quindi mi fa anche da blocker per eventuali doppie sue, rimangono i sette e i quattro che comunque difficilmente vedevo nel suo range, specialmente dopo che mi check-calla per due strade dove eventualmente avrebbe 3bettato spesso. Al river infatti decido di metterne una valigia perché se ha preso l’Asso che non sta foldando contro di me su un flop basso, credo proprio che possa pagarmi con tutte le sue combo di Asso “x” anche perché è davvero difficile che possa farmi una doppia coppia in mano. E infatti decide per il call.
Ivan Gabrieli
Ho Asso Dieci off in quella mano e decido di fare solo call nel preflop per non creare subito un piatto troppo grosso da dover giocare fuori posizione. Il flop è 9-4-7 e sul mio check penso che Eros, che conosco abbastanza bene, betti praticamente il 100% delle volte, per cui decido di chiamare ancora anche perché credo che molte volte ho la mano migliore. Al turn casca l’Asso che mi regala la top pair e sempre per i discorsi di cui sopra decido di chiamare ancora e valutare eventualmente al river. Al river casca un 5 che chiude anche un eventuale colore runner runner, io checko e lui fa più o meno metà piatto, che è anche circa metà del mio stack dovessi chiamare. A questo punto faccio abbastanza fatica a pensare che avesse un Asso (che blockeravo io), pensavo quindi che il suo range di valore fosse qualche colore runner runner (su cui comunque dubitavo perché spesso potrebbe checkarla al turn magari), oppure una qualche doppia piccola (quella all’Asso era meno probabile come detto) che però credo la valuebetti più piccola per farsi pagare. Anche perché nel mio range di difesa del blind (li difendo praticamente tutti) forse c’erano più qualche sette o un nove per dire, e in piena bolla Eros con il suo stack poteva spingere anche un sacco di altre mani che non la top two per farmi foldare. In pratica mi sono un po’ “levelato” da solo e ho messo dentro le mie chip nonostante tutto.
Pubblicato su Poker Sportivo n.85, giugno 2014