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TP storici: Nastasi vs Drammis all’IPT Nova Gorica 2014
Per la rubrica “TP Storici” offriamo oggi il thinking process doppio di uno spot tra Eros Nastasi e Domenico Drammis andato in scena all’IPT Nova Gorica 2014.
Il torneo è a 20 eliminazioni dalla bolla, Nastasi è il chipleader e dopo aver chiamato in posizione con broadway suited trova scala al flop mentre Drammis top-two.
Ecco la mano graficata per la nostra pagina Facebook.
Ed ecco i thinking process messi in atto dai due giocatori in game.
Domenico Drammis
Siamo circa 60 left, Nastasi è chipleader con poco più di 1M mentre io sono secondo in chip con circa 750k. Dopo la mia apertura, su quel flop la mia c-bet è piuttosto standard. Mi trovo due call. Su turn che non cambia nulla decido di checkare per diverse ragioni (pot control e induce to bluff), Nastasi betta 65k, il BTN pensa parecchio poi folda e io gioco. Il river è un blank. A questo punto checko con il plan di callare, però mi trovo di fronte a una size che mi mette molto in difficoltà, infatti Nastasi decide di bettare 280k in un pot di circa 300k. Ovviamente la domanda principale che mi sono posto è se ci fossero mani peggiori della mia che potessero bettare per valore quella size, alla fine mi sono convinto di sì, soprattutto in ragione del fatto che avevo parecchio sottorappresentato la mia mano, per cui ho callato e Nastasi mi ha girato Q-10s per il nuts.
Eros Nastasi
Preflop ho una mano con un’ottima board equity e decido di chiamare. Sul flop la c-bet di Domenico è abbastanza standard. Qua io decido di fare solo call per diversi motivi: primo sono in posizione su di lui e con un blank al turn posso vedere che linea decide di prendere, se second barella o giveuppa. Secondo siamo in 3way, e c’è ancora il bottone, un giocatore abbastanza strano, che in quello spot, secondo me, avrebbe potuto rilanciare per andare rotto anche A-J o Flush draw e quindi con il mio call avrebbe avuto più stimolo a raisare il flop qualora avesse veramente una mano del genere. Invece… fa call anche lui! Al turn cade un 8♠ ininfluente e Domenico checka. Non perdo l’occasione e decido di bettare: innanzitutto perché il bottone, avendo fatto solo call sulla bet al flop, non ha una mano fortissima e checkerebbe behind il 90% del suo range, in più, avendo il nuts, cerco di ingrandire il piatto. Folda il bottone e Domenico chiama. A questo punto il pot è di 300k circa, al river cade un 2♠, che è per me la carta migliore che ci sia, io qui entro in the tank e opto per diverse size: ne penso tante fin quando polarizzo quanto più possibile Domenico su una twopair e decido di fare una size close to pot, 280k. Una bet così forte non è una mossa tanto vista in questi tornei, raramente viene fatta: ma prendo questa decisione perché penso che con twopair (e spesso A-K), sarebbe difficile passare; inoltre, per come chiamerebbe una normale valuebet penso che chiamerebbe anche l’over pot. Così è stato: dopo diversi minuti chiama e mucka dichiarando appunto A-K. Credo di aver estratto il massimo in una mano in cui potevo prendere molto meno, e le size, come sappiamo tutti, in questo gioco sono fondamentali!
Articolo pubblicato su Poker Sportivo n. 83, marzo 2014