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10 errori comuni da evitare al tavolo da poker: la lezione di Ashley Adams
Troppo spesso i giocatori si autoconvincono di partecipare a partite complicate e assegnano la colpa di cattivi risultati a cause esterne ed inesistenti.
Identificare i punti deboli del proprio gioco è il primo passo da fare per trasformare un buon giocatore in un giocatore eccellente, con l’obiettivo di eliminare col tempo difetti strategicamente dannosi.
A tal riguardo, Ashley Adams, professionista ed autore di migliaia di articoli, ha stilato la sua personale classifica dei 10 errori comuni da evitare al tavolo da poker in un recente intervento per il portale PokerNews.
Occhi aperti! Nell’elenco c’è sicuramente almeno un punto che ti riguarda…
1) Lasciare che l’ego prevalga sul buon giudizio
Alcuni giocatori sacrificano un potenziale profitto per dimostrare di essere più bravi e per farsi notare nella cerchia dei conoscenti ed amici del poker. Per loro l’immagine è più importante del result.
Questi players bettano e rilanciano anche quando risulta corretto un approccio più passivo; ignorare la mossa più logica per pura spavalderia è il modo più veloce per perdere…
2) Pensare spesso ad un bluff avversario
Il pensiero di essere derisi con un bluff al river attanaglia puntualmente la maggior parte dei giocatori.
Pizzicare l’avversario con le mani nella marmellata può essere soddisfacente, ma è proprio questo desiderio ad alterare la reale interpretazione della situazione; un gioco solido richiede un certo grado di temerarietà!
3) Non essere sufficientemente aggressivi
Il gioco vincente richiede aggressività. Quando questo aspetto non viene compreso a pieno vi è inevitabilmente una perdita di valore.
Troppi check, troppe bet missate, size troppo piccole; tutto ciò porta ad un profit minore anche con le mani migliori.
4) Non bluffare abbastanza
‘Non ho mai bluffato!’, alcuni addirittura lo esclamano con orgoglio.
Mentre il gioco tight e meccanico può effettivamente funzionare contro i neofiti, inserire qualche bluff nel proprio repertorio può essere la mossa giusta per vincere contro avversari più esperti.
5) Essere fatalisti
Fatalismo e scoppi al river sono ben collegati, della serie ‘è colpa del server’ ed altre leggende metropolitane.
Sprecare tempo ed energie fino al materializzarsi dell’unica combo che ci batte nella nostra testa è abbastanza inutile; una bet enorme non nasconde necessariamente un punto fortissimo, coraggio!
6) Affidarsi troppo spesso all’intuito
‘Oggi mi sento fortunato!’, è un classico.
Scegliere la prossima mossa solo sulla base di una semplice intuizione è sbagliato: la fortuna, il destino o l’oroscopo non cambieranno le probabilità di successo o di fallimento.
Non possiamo scegliere le carte che andranno a comporre il board ma dobbiamo prendere sempre la decisione giusta!
7) Giocare fuori roll
Avere un bankroll troppo piccolo in relazione al limite giocato è un indicatore di probabile fallimento.
Il fatto di possedere un capitale esageratamente limitato per il poker influenza le scelte in game, ad esempio evitando spesso gli showdown con medio valore, sabotando così la strategia ottimale.
8) Essere pessimisti
Punto in comune a molti players che affrontano partite più grandi di quelle solitamente giocate.
Se stai per sederti al tavolo col tuo stack e con la paura di perdere tutto, probabilmente dovrai salutare presto i tuoi soldi.
9) Giocare troppo a lungo
La concentrazione è un punto cardine del gioco.
Saper abbandonare una partita quando questa viene a mancare oppure quando si è in preda al tilt è fondamentale; continuare la partita può trasformare una sessione moderatamente negativa in un disastro colossale.
10) Ignorare la table selection
Ci sono centinaia di tavoli disponibili e un numero ancor più grande di players con cui giocare.
Continuare sullo stesso nel vano tentativo di recuperare lo stack perso contro il regular che ci sfida puntualmente non è una scelta saggia: cerca sempre la partita più profittevole!