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Strategia

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il 1 Mar 2019

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Il deal ai tavoli cash e nei tornei: le indicazioni di Vivian Saliba

Il deal ai tavoli cash e nei tornei: le indicazioni di Vivian Saliba

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Proprio ieri la giocatrice di 888 Vivian “Vivi” Saliba ha parlato, in un articolo pubblicato su PokerNews, dei deal ai cash game e ai tornei.

L’ambasciatrice di 888poker ha analizzato i diversi aspetti dei deal, sia dal punto di vista matematico che da quello psicologico.

Nel poker il successo è determinato dalle decisioni migliori prese rispetto agli avversari.

Rientrano in queste decisioni tanto la conoscenza degli aspetti strategici del gioco quanto un ottimo mindset.

Una caratteristica che però molti sottovalutano nel poker, ma che risulta importante, è la capacità di fare un buon deal.

A tal proposito Vivian Saliba spiega quanto è importante un’ottima “decision making” nell’affrontare i deal per i tornei e per il cash game.

L’obiettivo generale di fare un buon deal è ottenere il risultato più redditizio, per poter raggiungere questo risultato bisogna avere un’idea chiara della situazione al tavolo.

I deal nel Cash Game

Nel cash game il deal più comune che normalmente si stabilisce tra i giocatori avviene nelle situazioni di all-in, stiamo parlando del cosiddetto “Run it twice”.

Con questo termine si intende la procedura in cui le carte ancora da scoprire vengono divise in due board.

Questo avviene in generale in situazioni di all-in preflop, dove i giocatori chiedono talvolta di sdoppiare anche più di due volte il board.

Allo stesso modo però, non è raro che questo tipo di deal venga proposto anche in vista del turn e river, nelle situazioni di all-in postflop.

Quando i giocatori eseguono il “Run it twice”, il board viene completato per due volte e il piatto verrà poi assegnato in base a come vanno i runouts.

Se un giocatore vince entrambi i runouts ottiene l’intero piatto, se un giocatore ne vince solo uno dei due il piatto invece si divide.

La stessa procedura si può applicare nel caso in cui si divide per più di due parti.

Matematicamente parlando, l’equity della tua mano rimane la stessa a prescindere se si accetta il “Run it twice” o meno.

Ora potreste chiedervi per quale motivo dovreste fare un deal del genere visto che soprattutto nelle partite live, questo tipo di deal rallenta molto il gioco poichè costringe il dealer a spendere più tempo per contare e dividere i piatti.

Inoltre giocare meno mani è negativo anche per i giocatori nei casi in cui la rake viene addebitata ogni ora.

La ragione per cui i giocatori lo fanno spesso è che seppure l’equity non cambia, la varianza invece diminuisce.

Proporre il “Run it” più volte inoltre può incoraggiare i giocatori con mani più deboli ad andare all-in.

Molti infatti pensano erroneamente che le loro possibilità di vittoria aumentino con mani più deboli se accettano questo tipo di deal.

Un potenziale motivo per rifiutare questo tipo di deal è che le mani perdenti, soprattutto a seguito di grandi all-in, generano un forte tilt nei giocatori.

Questo aspetto del deal può generare profitti non indifferenti se si è capaci di approfittarne.

Proprio per questo motivo, valutate ogni aspetto di questo tipo di deal nei cash game prima di scegliere se farlo o meno.

 

I deal nei tornei

Rispetto a quelli nel cash game, i deal nei tornei sono più complicati da valutare in quanto esistono variabili diverse.

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I principali tipi di deal nei tornei sono due: Lo “swapping” e il deal al tavolo finale.

Lo “Swapping”

Per “Swapping” si intende lo scambio di percentuali sulle vincite tra i giocatori.

Questo significa offrire una percentuale della propria vittoria in cambio della stessa percentuale sulla vincita di altri giocatori.

Quando si effettua uno “swap” si mantiene il 100% del proprio investimento in maniera più diluita.

L’effetto di tutto ciò è la riduzione della varianza che è generalmente molto alta nei tornei.

Normalmente è vantaggioso scambiare percentuali con giocatori che si considerano di buon livello o migliori di sé.

 

I deal al tavolo finale

I tornei generalmente hanno una struttura di payout che concentra il montepremi nelle prime posizioni.

Per questo motivo la maggior parte dei deal tra i giocatori vedono luogo solo quando questi raggiungono il tavolo finale.

Il metodo più utilizzato per i deal ai tornei è quello per ICM.

L’ICM (Indipendent Chips Model) è uno strumento che stima il valore atteso dei giocatori in base alle chips che possiedono.

Proprio per questo motivo nel caso dei deal per ICM è sempre consigliato accettarli per i giocatori che sono short stack.

Per quanto riguarda il chip leader, è più vantaggioso cercare di negoziare per un altro tipo di deal : Il “Chip Chop”.

Questo tipo di deal non tiene in considerazione le possibilità per chi è short stack di riprendersi e migliorare la propria posizione.

Il montepremi viene diviso in base agli stack dei giocatori in quel momento.

Per esempio nel caso in cui un giocatore ha in gioco l’80% delle chips totali, riceverà in ritorno l’80% del montepremi restante.

Come in questo tipo di esempio, si potrebbe realizzare uno di quei rari casi in cui il chip leader ottiene dealando più soldi di quelli che avrebbe ottenuto vincendo il torneo.

 

Quello che quindi l’ambasciatrice di 888 tiene a precisare è di considerare ogni aspetto possibile prima di effettuare un deal.

Sia nei casi di deal nei tavoli di cash game che per quelli nei tornei, bisogna tenere a mente l’impatto che può avere la varianza e l’effetto che ha sul profitto.

Ponetevi sempre le domande giuste prima di effettuare un deal e non sottovalutare le conseguenze che questo potrebbe avere sul mindset di un giocatore.

 

 

Foto di Alin Ivanov / PokerNews

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