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il 15 Mar 2019

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Cosa ha permesso ai professionisti di avere successo nel poker?

Cosa ha permesso ai professionisti di avere successo nel poker?

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Agli inizi della propria carriera nel mondo del poker, sono centinaia i consigli che si potrebbero ascoltare.

Come tutti i professionisti insegnano, avere pazienza e seguire gli insegnamenti dei migliori è importante.

Fattori come l’emozione, il tilt e la voglia di vincere possono influire negativamente sul controllo mentale e di conseguenza sulla possibilità di vittoria.

A tal proposito su blog internazionale di PokerStars è stato pubblicato un articolo in cui, tramite il racconto di alcuni professionisti del settore, si raccolgono i consigli per avere successo nel poker.

Vediamo i segreti del gioco che hanno reso vincenti questi giocatori e che a loro avviso possono permettere a tutti di ottenere risultati.

Calmarsi durante i tornei

Liv Boeree non ha bisogno di troppe presentazioni vista la sua lunga militanza nel Team PokerStars Pro e la storica vittoria dell’EPT Sanremo 2010.

Tramite l’utilizzo di applicazioni ed esercizio fisico prima di una competizione, la pro player britannica ottimizza il suo mindset per assicurarsi la concentrazione necessaria.

“Cerco di meditare attraverso Calm, una App che ho sul telefono, per cinque, dieci o quindici minuti al giorno ritrovando così calma e serenità. Lavoro molto anche su focus e determinazione, due fattori con cui devo confrontarmi e lottare nel momento in cui mi ritrovo a giocare per 12 ore di fila. In quelle occasioni cerco anche di muovermi, di svolgere in qualche modo attività fisica: se non lo faccio tendo ad andare in tilt molto facilmente”.

Calmare e rasserenare la mente prima di un torneo è stata parte indispensabile per la sua carriera.

Liv ci tiene a consigliare di trovare il proprio metodo di rilassamento al tavolo.

A prescindere che siano applicazioni da smartphone, semplice musica o libri, l’importante è assicurarsi di avere una valvola di sfogo durante le partite.

Mantenere il proprio mindset stabile e prevenire il tilt è necessario per chiunque voglia raggiungere il successo nel poker.

 

Non rinunciare mai

Jason Mercier condivide lo stesso pensiero di Liv Boeree.

Il cinque volte braccialettato, anch’egli vincitore dell’EPT a Sanremo (nel 2008), oltre ad essere un giocatore di poker è anche un atleta dotato di un forte spirito competitivo.

Nel poker questa sua caratteristica è evidenziata da fasi di euforia seguite da fasi di frustrazione, dovute ai risultati altalenanti.

Ma Jason nonostante questo periodo di incertezza non ha mai mollato.Il termine “rinunciare” non faceva parte del suo vocabolario.

“Una delle cose con cui ho lottato duramente fin dall’inizio sono state le mie emozioni: volevo diventare una Supernova, e quando perdevo ero incredibilmente frustrato, spesso in tilt. Eppure volevo cambiare quella situazione. Così, grazie a tantissima disciplina e a un numero infinito di ore passate ai tavoli, sono riuscito ad aggiustare i miei processi mentali non corretti: mi son reso conto che per evitare gli errori che rovinano i risultati e vivere di poker avevo bisogno di maggiore equilibrio. Questo è possibile soltanto attraverso la capacità di controllare le emozioni, ed è stato un processo che ho dovuto attraversare da solo. Naturalmente ho dovuto perdere molti buy-in, sbagliare altrettanti all-in e sistemare i buchi fatti sul muro di casa vicino al computer dopo averci lanciato contro qualcosa. Poi, però, mi sono reso conto anche che non potevo più avere reazioni di quel genere”.

 

Rialzarsi e imparare da ogni sconfitta

Erik Seidel, uno dei più grandi giocatori di poker di tutti i tempi, ha iniziato la propria carriera con una pesante sconfitta ad un tavolo finale del main event delle WSOP.

Assimilare quel secondo posto è stato difficile per Seidel, una sconfitta causata dal divario di esperienza tra i due campioni provenienti da due generazioni differenti.

Tuttavia quella delusione è stata fondamentale per il suo sviluppo come giocatore.

“La vittoria più grande che un giocatore di poker possa mai desiderare è sopravvivere al ricordo della sua più grande sconfitta. Quella partita mi ha fatto capire quanta strada avrei dovuto ancora fare e mi ha rimesso coi piedi per terra.”

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L’insegnamento che il pro player ha sempre dato durante la sua carriera è  stato proprio quello di imparare a superare le sconfitte.

Spesso gli sbagli nella vita di un giocatore forniscono molto di più rispetto alle vittorie.

Gli errori cocenti devono stimolare l’analisi e lo studio spingendoci a migliorare.

Capita invece che i giocatori possono trattare con superficialità una mano vinta senza neanche pensare di aver preso la decisione sbagliata.

 

Giocare senza pressioni economiche

Greg Merson è vincitore del main event WSOP del 2012 e due volte Braccialetto d’oro.

In seguito alla vittoria del main event la sua vita è cambiata, soprattutto economicamente.

La passione di Merson non è mai stata alimentata dal potere del denaro; per questo non ha mai smesso di giocare: perché ama il poker.

“Non si tratta solo di risultati economici, perché questi cambiano continuamente, ad esempio in base alla location e al torneo. In generale, il guadagno è fuori dal nostro controllo. L’obiettivo è cercare di trasformarsi in una specie di robot, perché è fondamentale non andare in tilt. Personalmente ho passato 12 anni della mia vita cercando di raggiungere uno stato che mi permettesse di stare seduto al tavolo senza provare emozioni. È quasi impossibile riuscirci, dato che siamo esseri umani e quindi è assolutamente nella norma qualche picco emotivo quando si gioca. In ogni caso, questo ha anche un aspetto positivo: la continua ricerca della perfezione, uno dei fattori che mi motiva di più”.

Quello che Merson ha messo al centro del suo essere un giocatore di poker è l’impeccabilità.

Il suo consiglio non è un semplice limitarsi a non tiltare al tavolo. La chiave del successo, secondo il giocatore statunitense è infatti raggiungere uno stato avanzato di freddezza.

Giocare senza pressioni di qualsiasi natura è l’unico modo per essere sicuri di performare al massimo delle proprie potenzialità.

Studiare all’inizio della carriera per “evolversi”

Lo statunitense Brian Rast è vincitore di tre braccialetti d’oro WSOP.

Rast sostiene che è proprio durante le prime fasi della carriera che un giocatore dovrebbe essere in grado di imparare dai propri errori.

Nonostante le leggende metropolitane, sono pochi i giocatori vincenti da subito.

Il momento migliore per trarre il massimo dallo studio è all’inizio della carriera perché si è coinvolti in un processo di evoluzione.

“Quando le persone iniziano a giocare a poker cominciano a sperimentare tanti alti e bassi: vinci, perdi, ti arrabbi, ti capita qualche colpo di fortuna oppure di incredibile sfortuna. E non puoi far altro che confrontarti con la realtà, cioè capire che gran parte di quello che succede è fuori dal tuo controllo. Quello che però è possibile fare è concentrare il focus solo e soltanto sulla capacità di giocare al meglio. In sostanza si tratta di un perpetuo work in progress, in particolare nei primi cinque anni di gioco. Una delle più grandi mancanze che hanno i giocatori, anche quelli che sono sulla strada per diventare grandi giocatori, è che una volta che le cose si mettono male cominciano ad andare in tilt, il che va a incidere immediatamente sul loro tasso di successo. Superare questo scoglio è un processo graduale e, personalmente, credo di esserci riuscito. Non sto dicendo che i momenti di tilt non mi capitino più; ora, però, so riconoscere quando mi ritrovo in questa condizione, ed è uno step importantissimo. Comincia a chiederti: come affronterò quei momenti? Qual è la ragione per cui più spesso vado in tilt? Come lo affronto? Ho un piano d’azione per superarlo?. La chiave è fare tutto all’inizio in modo da far coincidere l’acquisizione di esperienza sul campo con l’evoluzione come giocatore”.

Il consiglio di Rast è quello di massimizzare i propri sforzi di studio e di gestione del mindset fin da subito.

Si accompagna in questo modo la propria esperienza con il percorso di studio e di miglioramento per ottenere dei risultati superiori.

È una cattiva abitudine dei giocatori scegliere di rimandare lo studio in un secondo momento.

Pensano che sia meglio prima fare esperienza e poi impegnarsi nell’analisi del proprio gioco, ma questo atteggiamento preclude la possibilità di evolversi da subito nel poker acquisendo le giuste abitudini.

 

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