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Quante volte su cento si va a premio nei tornei di poker?
Molto prima del tavolo finale e magari del primo posto, la zona premi è l’orizzonte minimo di un giocatore quando inizia un torneo di poker.
Oltre alla entrata monetaria, infatti, nel sentire comune il ‘piazzare la bandierina’, come viene comunemente indicato in slang il raggiungimento della zona premi, garantisce una sorta di attestazione delle abilità del giocatore oltre a una nota di merito da inserire nel proprio palmares pokeristico.
In realtà, per essere giocatori vincenti di poker sul lungo periodo, più che raggiungere la zona premi è importante arrivare fino in fondo le volte che il traguardo minimo viene tagliato.
Ma questo è un altro discorso, al momento la domanda cui vogliamo rispondere è: quanto spesso è possibile raggiungere la zona premi nei tornei di poker?
Variabili raggiungimento zona premi
Le possibilità di raggiungere la zona premi sono funzione di diverse variabili, anche se è impresa davvero impossibile quantificare con esattezza il peso specifico di ciascuna di esse.
Per iniziare c’è l’ampiezza del field: anche se la percentuale di giocatori a premio varia in modo marginale in un torneo con 100 o con 1.000 iscritti, a parità di starting stack e livelli di gioco, in quest’ultimo, il maggior tempo necessario a raggiungere la zona premi aumenterà l’incidenza della varianza rispetto al torneo con 100 iscritti rendendo più difficile raggiungere l’in the money.
Vi è poi il valore atteso del giocatore: più questo è alto, più sarà facile per lui raggiungere la zona premi; ma qui è meglio procedere col beneficio del dubbio dal momento che non sono pochi a credere che le skill, più che per quanto concerne il raggiungimento della zona premi, entrino in ballo nella fase decisiva e finale del torneo, quella in cui si gioca per i premi più grandi.
Di sicuro lo stile di gioco del player è un’altra di queste variabili: è ovvio che un giocatore con approccio tight avrà maggiori possibilità di raggiungere i premi del torneo rispetto a un loose maniac che entra in tantissimi piatti ed è pronto a giocarsi l’intero stack anche ai primi livelli del torneo.
L’altra faccia della medaglia è che solitamente, quando il giocatore maniac raggiunge la zona premi, lo fa con montagne di chips che gli permettono di esercitare pressione sugli avversari e dunque di tirare per le lunghe la sua tournament life.
Percentuali ITM tornei di poker
Per dare qualche numero abbiamo analizzato le statistiche di alcuni tra i più forti torneisti online italiani.
I primi nickname che ci sono venuti in mente sono stati quelli di Emiliano Conti, Christian Nuvola, Enrico Camosci, Eugenio Sanchioni e Alessandro Pichierri (non ce ne vogliano i tanti altri fortissimi torneisti del panorama italiano).
Ecco le loro statistiche:
Come si vede nella immagine, la percentuale di in the money di questi cinque regular varia dal 20,9% di Eugenio Sanchioni al 23% tondo tondo di Emiliano Conti.
Il campione di riferimento è certo esiguo ma possiamo comunque trarvi una prima indicazione di massima visto che i numeri convergono e non mentono: un forte giocatore di poker va a premio una volta ogni quattro o cinque tornei giocati (ovvero tra il 20 e il 25% delle volte).
Se qualche amico vi dice che ha una percentuale di itm del 50%, dunque, le cose sono due: o sta mentendo spudoratamente, o il campione di tornei da cui ha tratto il dato è ancora troppo esiguo e man mano che continuerà a giocare si assesterà alle percentuali riportate sopra.
Del resto i numeri del lungo periodo non mentono; prendere come riferimento quelli del breve o del medio, nel poker, è solo fuorviante.