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il 12 Apr 2019

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Le tre regole per pensare come un giocatore professionista di poker

Le tre regole per pensare come un giocatore professionista di poker

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Il poker può essere considerato proprio come una sfida mentale tra i giocatori seduti ad un tavolo.

Non importa quanto si può essere bravi, prima o poi capiterà di fallire ed essere sconfitti. Tutti, anche top player come Daniel Negreanu o Phil Ivey, hanno dei periodi no.

È difficile gestire le avversità che il poker può presentare ed è proprio questa la ragione principale per cui tante persone non hanno successo nel poker.

Ci saranno momenti in cui si pensa di essere il peggior giocatore di poker al mondo, in cui tutto sembra andar male e si abbandona anche la speranza di tornare a vincere.

L’unico modo per sopravvivere in questo gioco è imparare a pensare come un professionista del poker.

Recentemente il campione dei micro-stakes Nathan Williams ha analizzato le tre regole principali che seguono i professionisti di poker.

1) Imparare a fermarsi

La prima regola per imparare a pensare come un professionista del poker è capire che ogni volta che ci si siede ad un tavolo c’è sempre la possibilità di essere sconfitti.

Inoltre spesso questo accade senza nemmeno sapere cosa effettivamente è andato storto. Nella propria carriera ci saranno sempre momenti in cui si perde per giorni, settimane o addirittura mesi.

Il primo passo per imparare a ragionare come un professionista del poker è lasciar perdere e fermarsi.

Può sembrare un consiglio contro-intuitivo, ma a volte è l’unica cosa sensata da fare. Non mancheranno occasioni in cui il fish di turno ottiene una carta fortunata al river e si aggiudicherà il piatto che già si pensava proprio.

Due saranno le scelte possibili a quel punto:

  • Farsi “mangiare vivo” e perdere la metà del proprio bankroll come fa la maggior parte dei giocatori mediocri.
  • Oppure imparare ad avvicinarsi al pensiero da professionista: respirare, calmarsi e lasciar perdere.

 

Un luogo comune dice “chi abbandona non vince mai”. Il che è vero nella maggior parte dei casi, ma non nel poker.

Essere in grado di smettere al momento giusto è un’abilità estremamente importante che tutti i professionisti del poker possiedono.

2) Pensare positivamente sul lungo periodo

Al poker talvolta possono essere applicati i concetti delle idee buddiste, pratiche e filosofie “spirituali”.

Nello specifico parliamo dell’idea buddista del “karma”. Nel gergo anglosassone il Karma viene descritto come: “What goes around, comes around”.

Possiamo tradurre il significato con: “ciò che facciamo, prima o poi ci viene restituito”.

Prima o poi si riceverà il “rimborso” delle 8 sconfitte consecutive con una coppia d’assi servita.

Potrebbe non succedere immediatamente, ma prima o poi succederà. Bisogna sempre ricordare che alla fine della sessione giornaliera, il poker è condensato in dati di probabilità e statistiche.

Se si gioca bene in modo costante, prima o poi si otterranno buoni risultati.

Questo è il motivo per cui è così importante trovare una strategia vincente e coerente, indipendentemente dai risultati ottenuti.

Giudicare una strategia in base ai risultati ottenuti in un breve periodo è uno degli errori più comuni tra i principianti.

Cambiare costantemente la propria strategia in base ai risultati è come decidere se si sarà felici o meno in base alle condizioni meteorologiche.

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Quando si cambia strategia costantemente si perde il “potere” su qualcosa che si controlla.

Capire che i risultati a breve termine saranno sempre al di fuori del proprio controllo è fondamentale.

Bisogna concentrarsi sull’unica cosa di cui si ha il controllo tenendo conto del lungo periodo.

 

3) Sfruttare anche le sconfitte

La mentalità di un campione del poker è quella di scegliere di giocare a tavoli di poker difficili tutto il tempo, non solo quando si vince.

Quando si sta vincendo nel poker, centrando tutti gli obiettivi e facendo fuori uno alla volta i propri avversari, il poker può essere considerato un gioco semplice.

È facile sembrare un genio del poker quando si ha una coppia d’assi servita. La vera chiave per il successo in questo gioco è la buona gestione della mano anche quando non si ha un punteggio alto.

La maggior parte dei giocatori adotta lo stile LAG (loose aggressive).

Prevede costanti bluff e  chiamate “borderline”, si cerca di riconquistare lo stack perso nelle precedenti mani.

La strategia LAG può essere remunerativa se eseguita correttamente.

Il problema sorge quando un giocatore che solitamente adotta una strategia TAG (tight-aggressive) trasforma improvvisamente la strategia in LAG solo perché sta perdendo.

Questo risulterà disastroso ed è un errore abbastanza comune. I veri professionisti del poker vedono invece la perdita come un’opportunità per distanziarsi dagli altri giocatori.

I pro player seguono attentamente sempre la stessa strategia in modo disciplinato, indipendentemente dai risultati recenti.

Si può sempre scegliere di seguire la stessa strategia  senza farsi prendere dallo sconforto. Si è sempre padroni delle proprie decisioni se si ha un buon controllo mentale.

Una mano persa può essere considerata una benedizione, è un’opportunità per dimostrare quanto si vale come giocatore di poker.

Tuttavia nessuno è perfetto, sbagliare a prendere delle decisioni anche per lunghi periodi può succedere a chiunque.

 

La costanza è la chiave di tutto sia nel poker che nella vita.

Abituarsi a pensare secondo questo concetto vi avvicinerà ai pro player e ai loro risultati.

Il trucco è saper adattare la propria strategia a seconda delle situazioni.

Se si vuole giocare a poker per qualche vittoria veloce o per gioco d’azzardo, allora state sbagliando gioco.

Il poker non è un sistema rapido per arricchirsi, ricordatelo sempre: “Per avere successo nel poker bisogna essere costanti nel lungo periodo”.

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