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Cosa significa A-game nel poker?
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In un gioco a somma zero e a informazione incompleta come il poker, in cui il vantaggio sugli avversari è giocoforza risicato, il livello della prestazione individuale fa una differenza enorme.
Per massimizzare le vincite e minimizzare le perdite nell’arco di una sessione, le capacità devono essere affilate al meglio, ma purtroppo non sempre ciò succede.
Dopotutto siamo umani, non robot; le variabili che ci impediscono di agire al meglio delle nostre capacità in ogni momento sono davvero infinite: litigi con partner e/o amici, stanchezza, mal di testa, sonno, Luna storta, Saturno contro si riverberano giocoforza sulla qualità del gioco che siamo in grado di esprimere ai tavoli verdi.
E ogni volta che non rendiamo al massimo delle nostre capacità, il nostro guadagno atteso diminuisce. Proprio dalla presa di coscienza che è impossibile agire sempre al meglio, nel linguaggio del poker è entrata in uso una codificazione atta a esprimere il livello della prestazione al tavolo durante una sessione. Al vertice c’è l’A-Game.
Cosa è l’A-Game?
L’A-Game è il gioco che esprimiamo quando la nostra performance pokeristica è al massimo delle nostre possibilità, quando prendiamo le migliori decisioni possibili in base alle informazioni e alle conoscenze a nostra disposizione.
Da questa definizione si capisce subito come l’A-Game non sia un valore universale e oggettivo, ma estremamente soggettivo: l’A-Game che può esprimere un giocatore occasionale è sicuramente diverso da quello di un professionista, così come l’A-Game di un professionista è diverso da quello di un altro a seconda dello stile di gioco e della percezione individuale.
Eppure è possibile estrapolare una definizione universale di A-Game come corollario del teorema fondamentale del poker di Sklansky: giochiamo una sessione in A-Game quando facciamo foldare le mani che ci battono e facciamo pagare quelle che vinciamo.
O il corollario potrebbe essere economico visto che nel poker ogni decisione ha natura economica (e il poker ha aiutato non poco la teoria economica): giochiamo una sessione in A-Game quando, mano dopo mano, riusciamo a massimizzare le vincite e minimizzare le perdite.
Tradotto nel concreto del gioco, la ‘trance agonistica’ dell’A-Game può portare a fold ai limiti dell’incredibile o a bluff da urlo che vanno a segno grazie alla perfetta lettura dell’avversario. In A-Game, in pratica, prendiamo sempre la decisione più corretta.
Giocare in B- C-… Z-Game
Ma cosa succede quando non giochiamo in A-Game?
I professionisti che mirano alla massa sono consapevoli di non poter mantenere l’A-Game per tutto il tempo in cui giocano, e dunque non è insolito sentir loro dire che l’obiettivo è sviluppare un solido B-Game.
Questo perchè, per quanto inferiore, questo livello di performance permette loro di continuare ugualmente a guadagnare, seppur in misura inferiore rispetto all’A-Game.
Il livello del proprio gioco durante una sessione può quindi scendere di lettera in lettera dell’alfabeto al peggiorare delle condizioni psico-fisiche, fino ad arrivare al cosiddetto “Z-Game”, in cui un giocatore offre al tavolo il peggio di sè (su questioni strettamente legate al gioco, ovviamente, i comportamenti sopra le righe non rientrano nel discorso che stiamo facendo).
Ad esempio, quando sappiamo che in una determinata situazione di gioco una data action è sbagliata ma noi la facciamo ugualmente, sbagliando sapendo di sbagliare, siamo in modalità “Z-game” 🙂
Sotto che livello di prestazione non conviene giocare?
Secondo i più è opportuno non giocare quando il gioco espresso non permette di guadagnare. Ma sono correnti di pensiero. Secondo altri è invece meglio smettere quando si fanno errori ovvi e che sappiamo essere tali ancora prima di commetterli.
Vi sono poi quanti abbracciano una posizione che potremmo definire utilitaristica, secondo cui una persona fa bene a giocare finchè si diverte, o almeno finchè il divertimento ha un valore tale da giustificare la spesa al tavolo.
Anche in questo spot, come sempre nel poker, ciascuno è libero di scegliere quando è giusto foldare e quando rilanciare, che sia per valore o meno.
Ecco alcuni consigli su come giocare in A-Game con continuità