Poker Room
Comparazione Bonus
-
RoomBonus
Ultime notizie
Video consigliati
Poker live nel post Lockdown: i consigli di Jonathan Little nei tavoli short handed
Ci sarà un pre lockdown e un post lockdown a segnare in maniera netta il poker live, almeno nel breve periodo. E non parliamo solo di tornei, eventi o kermesse di spicco, ma ci riferiamo soprattutto al cash game. Il taglio netto di giocatori al tavolo cambia il volto del poker live e cambiano anche le strategie di gioco. Un nuovo mondo si apre all’interno di universo già ampio di per se.
Per questo motivo Jonathan Little ha espresso alcuni concetti molto importanti in questa ottica. Cambiano strategie e tattiche, così come diventa di vitale importanza saper scegliere con cura i tavoli in cui giocare. Pillole di base che possono davvero fare la differenza.
Vediamo dunque quello che conviene fare ad un tavolo short handed e quello che invece non dobbiamo fare.
Cambiano le posizioni al tavolo
Il poker live post Lockdown, a seguito dell Pandemia, obbliga i casinò ad un numero ristretto di giocatori. Da 4 a 6 players. Se la variante 6-Max è ormai un must del poker e molto si è scritto su questa modalità di gioco, il 5 max e il 4 max sono mondi semi-sconosciuti.
Little parte da un concetto, semplice e importante allo stesso tempo: “Rispetto ai tavoli full ring, spariscono molte posizioni. Restano soltanto Small e Big Blind, cutoff e bottone nel caso in cui ci troviamo ad un tavolo 4 Max. Niente più Utg o middle position. Significa che dobbiamo rivedere il nostro gioco, sia in fase di rilancio e sia in fase di call“.
“Possiamo sicuramente allargare in maniera non eccessiva i nostri range quando ci troviamo a rilanciare. Sui call invece dobbiamo pur sempre fare una selezione netta delle mani. 4-Max non significa aggressività atc o speware a caso. Serve il giusto equilibrio, come quando ci troviamo ad un tavolo full ring e soprattutto dobbiamo sempre avere a mente un piano ben preciso per il post flop“.
Selezione del tavolo
Secondo Jonathan Little, un numero ridotto di giocatori al tavolo, diventa decisivo per la selezione del tavolo stesso.
“Se ad un tavolo ci sono già tre giocatori forti, rischiamo di essere noi la preda di questi players. Se non abbiamo le skills e le qualità per tenere botta, saremo destinati ad una sonora sconfitta. Bisogna dunque prendere di mira quei tavoli morbidi, composti per lo più da giocatori amatoriali o ricreativi. Se disponiamo di buone basi, possiamo ottenere ottimi risultati”
“La selezione dei tavoli nel poker live cash game è sempre stata importante anche in precedenza, ma assume connotati ancor più determinanti in questa situazione di short handed. Evitare quindi i tavoli skillati, preferendo quelli dove i players si ballano allegramente i loro soldi. E in modalità 4-Max chi ha le giuste capacità pokeristiche, può davvero martellare“.
Adattarsi ai rivali
L’ultimo aspetto su cui punta Jonathan Little è l‘adattarsi al ritmo del tavolo, ma soprattutto allo stile degli avversari.
“Nel poker, sia esso torneo e sia cash game, una delle qualità importanti è quella di sapersi adattare alla tipologia di gioco dei nostri rivali. Questo non significa snaturare il proprio stile o il proprio gioco, ma vuol dire avere la cognizione di quello che avviene al tavolo. Ecco una delle migliori qualità che un giocatore può avere: l’adattamento“.
“Se questo vale per i tavoli a 9 o 10 giocatori, figuriamoci per quelli a corto raggio. Se ad esempio abbiamo 3 player passivi in un tavolo 4-Max, dobbiamo essere noi quelli aggressivi che sfruttano l’eccessiva passività al tavolo. Di contro se abbiamo giocatori aggressivi, dovremo essere in grado di reggere l’urto e fare un’importante selezioni delle mani con cui giocare, per poi farci pagare quando avremo un punto importante”.