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Il Gap Concept nel poker online: come cambia la strategia
Pochi giorni fa vi abbiamo parlato dell’importanza del Gap Concept nel poker. Essenzialmente esso rappresenta la “differenza” di valore tra due mani: quella in open-raise e quella in call, appunto. Questa differenza è data principalmente dai differenti range assegnati alla posizione dei giocatori.
Abbiamo toccato aspetti basilari, mentre oggi andremo ad approfondire alcuni punti altrettanto importanti.Possiamo affermare senza ombra di dubbio che il boom del poker online è avvenuto anche grazie al numero di tornei che possiamo giocare comodamente seduti su una poltrona tra le quattro mura nostrane. Ne abbiamo per tutti i gusti; SNG da uno o più tavoli, MTT, turbo, flash e chi ne ha più ne metta.
Nulla a che vedere con i tornei live in giro per il mondo dove per arrivare al final table può servire anche una settimana intera. Con 6\7 ore, comodi comodi, siamo in grado di portare sul nostro conto un bel gruzzoletto.
Modi diversi, stili diversi di approccio tra le due modalità dominanti. Molto spesso nell’online non abbiamo abbastanza tempo per elaborare la nostra tecnica; si chiama un rilancio fuori posizione, la pazienza vola via e il bisogno di giocarsi tutto con progetti di colore o scala ci fa mettere (forse?) troppo spesso tutte le chip nel piatto. Vediamo quindi come sopperire a questa “velocità del gioco” per il Gap Concept.
Neofiti allo sbaraglio
I neofiti che approcciano nel poker attraverso la rete senza aver letto nulla di strategia, non sono a conoscenza di ciò che forse è la vera essenza del gioco, il gap concept. La mancanza di queste nozioni può portare il giocatore inesperto a commettere più errori del dovuto e non riuscire a tener conto di concetti basilari per affrontare il naturale andamento della mano.
Cerchiamo ora di spiegare cos’ è il gap concept e di far capire a chi ancora non ne conosce l’esistenza, la reale forza strategico-matematica.
“Se vogliamo entrare nel piatto dopo che un giocatore lo ha fatto prima di noi, per fare call dovremmo avere fra le mani due carte migliori di quelle che avremo dovuto avere per aprire parlando per primi dalla medesima posizione”
Comprendiamo la logica sulla quale si basa il nostro concetto considerando:
- Vigoria: quando siamo noi ad aprire, parte di essa è rappresentata dal fatto che gli altri giocatori abbandonino la mano; saremo in grado di vincere il piatto uncontested. La vigoria scompare nel momento in cui un nostro avversario apre il gioco prima di noi, puntando o rilanciando da una posizione precedente.
- Posizione: se un avversario apre dalle prime posizioni, molto probabilmente avrà una mano molto forte; chiamando il suo rilancio con una mano marginale potremo partire molto dietro rispetto a lui. La compensazione dell’eventuale call è data esclusivamente dalle pot odds, che in questo caso non abbiamo.
Il divario fra la mano della quale avremo bisogno e la mano minore con la quale aprire è il nostro gap. Esso varia a seconda delle circostanze, venendo anche meno a seconda del nostro avversario.
La tipologia di chi apre
Se chi rilancia è un giocatore super aggressivo, non applichiamo il gap concept, in quanto l’oppo potrebbe fare una mossa con un range di mani molto ampio. Contro di lui rilanceremo con qualsiasi mano con la quale avremo rilanciato parlando per primi dalla stessa posizione e chiameremo con qualsiasi mano che sia leggermente più forte di una mano con la quale avremo potuto fare un limp.
Se chi rilancia è un giocatore solido e conservativo il concetto viene applicato alla lettera. Per controrilanciare avremo bisogno di premium hands e per chiamare dovremo avere tra le mani carte leggermente migliori di quelle richieste per aprire in un piatto che non fosse stato rilanciato.
Tra incudine e martello
Detto ciò introduciamo il concetto successivo correlato al gap concept.
Quando decidiamo di chiamare un limp o un rilancio e non siamo nella posizione di BB non abbiamo effettivamente una completa informazione. I giocatori seduti dopo di noi sono ancora potenzialmente attivi; potrebbero effettuare una ulteriore mossa mettendoci in difficoltà.
Non sappiamo quanti giocatori entreranno nel piatto e come potrebbe comportarsi il raiser iniziale; oltre modo non possiamo calcolare che tipo di pot odds potremo ricevere.Ci ritroviamo chiusi tra coloro i quali devono ancora agire e il primo avversario che ha deciso di entrare nel piatto rilanciando.
Questa “sgradevole” situazione, nella quale ci troviamo ad operare con assenza di informazioni importanti, è quella che in gergo pokeristico si definisce effetto sandwich, in quanto racchiusi nella morsa di due o più giocatori. Per compensare il tutto avremo bisogno di una mano molto forte per districarci in questa situazione ad alto indice di difficoltà.
Riprendendo il concetto precedente, la velocità dei tornei che vengono giocati su internet molto spesso fa venire meno la strategia del gap. É comunque un concetto base e tutti coloro che approcciano nel mondo del poker dovrebbero conoscere. La necessità di spingere in maniera aggressiva con carte marginali e con puntate che costringano l’avversario a foldare possono far venire meno il pensiero sul gap concept.
Un conto è non conoscerlo a prescindere, diversamente è giocare aggressivi con un bagaglio pokeristico di buon livello che vi permetta di giocare in maniera intelligente e corretta.