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il 21 Feb 2021

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Strategia MTT: cosa fare da shortstack nel post flop, le basi per la rimonta

Strategia MTT: cosa fare da shortstack nel post flop, le basi per la rimonta

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Capita a tutti quanti di trovarsi shortstack durante un torneo. Una situazione sicuramente scomoda, ma dalla quale possiamo imparare tante cose. Fra queste saper affrontare il postflop senza mettere a repentaglio la permanenza in un torneo, oppure di peggiorare oltre modo la nostra situazione in chips.

Saper giocare il board è, molto probabilmente, l’arte più complessa del gioco; i campioni si distinguono proprio per la loro eccezionale lettura delle carte scoperte, attraverso le quali riescono a calcolare la forza e la rischiosità della loro mano, così come a ipotizzare e spesso indovinare la mano avversaria.

E proprio per aggirare la complessità di interpretazione e lettura del board, la strategia shortstack prevede poche e semplici mosse da attuare a seconda che si verifichino o meno alcune ipotesi. Vediamo quali sono.

Le miglior combinazioni

Scendiamo nel dettaglio e ipotizziamo che sul board siano state scoperte 3 carte.Cosa facciamo?Se abbiamo formato una delle combinazioni sotto riportate procederemo puntando 2/3 del piatto e, nel caso che tale cifra corrisponda a più della metà delle nostre chip, andremo direttamente all-in.

  • Top-pair con un buon kicker (J+)
  • Over-pair (es. abbiamo QQ su un board TJ5)
  • Set (tris), Straight (scala), flush (colore), o più

Nel caso in cui il flop ci regali solamente un progetto, essendo comunque noi gli aggressori preflop, ci comporteremo come se avessimo già chiuso il progetto. Ma quali progetti giocare?
Non tutti ovviamente: giocheremo gli OESD e i flushdraw.

Una OESD (open-ended straightdraw) è una combinazione costituita da quattro carte consecutive (es. 8, 9, 10, J). Se invece alla nostra combinazione manca una carta intermedia (es. 8, 9, J, Q), allora la mano in questione non va mai giocata (gli out favorevoli diventano 4 anziché 8).

Da aggressori a caller

Un flushdraw è invece costituito da quattro carte dello stesso colore. Manca quindi una quinta per chiudere il progetto.Le OESD e i flushdraw vanno giocati solo quando si è rilanciato preflop.

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In tal caso, essendo noi gli aggressori, le si giocano come fossero già delle mani complete: si punta e si rilancia tentando di arrivare all-in già al flop. Se invece non si è rilanciato preflop le OESD ed i flushdraw sono mani prive di valore e vanno tranquillamente foldate dopo una qualsiasi puntata avversaria.

Tutte le volte che non si riesce a formare una buona top-pair o almeno un progetto, bisogna nostro malgrado passare le carte.

L’eccezioni che confermano la regola

Rispetto quanto detto prima, esistono però due eccezioni:

  • Se al preflop si è rilanciato e al flop c’è solo un avversario in gioco, allora si punta. In altre parole si bluffa con una continuation bet, ma se l’avversario rilancia, si abbandona il piatto. Se invece l’opponent fa solo call, e nel caso si sia formata al Turn una top-pair, una overpair o una mano migliore (ma anche una OESD o un flushdraw) si andrà all-in. Qualora la nostra mano non dovesse invece migliorare al turn, si fa check e si abbandona il piatto in caso di una qualsiasi puntata avversaria.
  • Se all’inizio del giro di puntate il piatto è almeno il doppio del nostro stack, allora in ogni caso si va all-in, indipendentemente dalle carte in nostro possesso. Basterà vincere in poche occasioni perché la mossa risulti proficua (EV+).

Le size

Dopo aver appreso in quali situazioni puntare o addirittura rischiare tutti i soldi, bisogna capire ora quando e quanto puntare.

  • Se nessun giocatore ha puntato, puntiamo circa i 2/3 del piatto (se i 2/3 del piatto superano la metà dei soldi a nostra disposizione, allora andiamo direttamente all-in).
  • Se qualcuno ha già puntato e la nostra mano è abbastanza forte per continuare a giocare, allora andiamo all-in.
  • Se abbiamo puntato e qualcuno ha rilanciato, andiamo all-in, solo se la nostra mano lo consente.

Questo è praticamente tutto ciò che dovete sapere sulla strategia shortstack, che probabilmente è la più rapida ed efficace strategia esistente per giocare ai tavoli cash.

Attenzione però: è fondamentale attenersi rigorosamente alle regole, poiché per la natura fortemente matematico-probabilistica di questa strategia, discostarsene ne vanifica l’efficacia, intaccando il ROI atteso.

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