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Il padre della teoria del poker David Sklansky dice la sua su gioco Exploitative e GTO
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David Sklansky è uno dei pionieri dello studio della teoria del poker (e del gambling in generale). A lui dobbiamo termini come implied odds e semi-bluff, e anche la famosa tabella di tutte le mani possibili che vediamo quando apriamo equilab.
Giocatore di vecchissima data, il suo libro Theory Of Poker è stato per lunghi anni la bibbia di tutti i giocatori interessati a migliorare il proprio gioco. Bisognoso di un aggiornamento, nel 2019 ne è uscita una versione 2 intitolata Theory Of Poker Applied to No Limit dove approfondisce alcuni aspetti specifici del No Limit.
Non poteva mancare la visione di Sklansky sulla GTO, di cui si può dire che sia stato in parte fondatore come leggerete in queste sue parole tratte da un podcast su YouTube:
“Ho preso il mio libro originale, The Theory Of Poker, e quel libro menzionava il NL Hold’Em, ma non era un gioco importante. Ho realizzato che alcuni dei concetti del libro originale avevano bisogno di essere aggiustati per il No Limit.
Il nuovo libro ha praticamente gli stessi capitoli di quello vecchio, è stato scritto dando per assunto che si sia letto precedentemente il vecchio. Ho soltanto aggiustato il tiro per il No Limit e sottolineato dove ci sono state modifiche. Sono molto soddisfatto del libro, c’erano molte cose di cui parlare e alcune di queste non credo siano mai state scritte prima.”
GTO o Exploitative?
“La gente non gioca perfetta teoria dei giochi, ma la usa come strategia di default. Dicono: ‘Se sono in una situazione contro avversari che conosco e la migliore strategia di risposta non è la GTO userò quella, ma se non sono sicuro posso allontanarmi dalla Game Theory’.
Il discorso sulla Game Theory è che in effetti se la applichi sei imbattibile, e la Game Theory non richiede che tu sappia come l’altro giochi, né che tu cerchi di capirlo.
Il poker richiedeva alcuni talenti, e ora ne richiede uno in meno.
Mentre parliamo, Daniel Negreanu e Doug Polk si stanno per affrontare. Molti danno per favorito Polk, perché è esperto nell’Heads-Up e ha vinto molto restando fermo su quella che pensa essere la teoria ottimale, Daniel ha avuto successo nei tornei giocando contro giocatori scarsi.
Se usi la Game Theory contro giocatori scarsi vincerai, ma vincerai significativamente meno di quanto avresti potuto se avessi aggiustato il tuo gioco alle loro pessime giocate.
Quindi si crea questa situazione dove io posso giocare meglio di te contro giocatori scarsi, ma quando tu giochi contro di me mi batterai. La maggior parte dei giochi non funziona così, se io straccio a bowling qualcuno e tu lo batti appena, io contro di te vincerò.
Per questo ho un po’ di emozioni contrastanti sulla Game Theory. Io l’ho citata nel mio libro originale, ma ne parlavo solo nella situazione specifica ‘Bluffare al river‘. Ora l’hanno estesa a tutte le street. Anche io l’ho estesa a tutte le street nel nuovo libro.”
La strategia di giocare male
“Una cosa di cui sto scrivendo ultimamente: se il tuo avversario fa un ovvio errore, tu non dovresti giocare una perfetta strategia exploitative, ma piuttosto farlo l’80% delle volte, e il 20% restante giocare la strategia teoricamente non corretta per far sì che non si allarmi e non si accorga di ciò che stai facendo.
L’esempio che ho scritto racconta di una volta che mi trovavo in HU, rilanciavo con una size pari al pot e il mio avversario difendeva pochissimo. In pratica stavo facendo even con le aperture senza niente.
Lui chiamava circa il 25% delle sue mani. La mossa corretta sarebbe stata aprire sempre, ma io non l’ho fatto perché se avessi rilanciato con tutto lui si sarebbe presto accorto di foldare troppo.
Allora ho cominciato a foldare il bottom 20% del mio range per farlo continuare a giocare male. Questo combina psicologia e teoria del poker, e non ho mai visto questo particolare concetto scritto da nessuna parte.
Gioca un po’ peggio per farlo continuare a giocare male, piuttosto che dargli una lezione e insegnargli a migliorare.
In tutto questo però va sempre tenuta in mente la soluzione GTO, perché più ti allontani da questa più rischi di valutare male quanto siano buone o cattive le giocate del tuo avversario. Meglio non allontanarsi troppo dalla Game Theory perché potrebbe a sua volta essere un problema.”