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Dove è il Gorilla?
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Qualche tempo fa in un esperimento psicologico sull’attenzione venne mostrato ad un gruppo di volontari un filmato di 30 secondi di una partita di basket. Ai volontari venne chiesto di contare il numero di passaggi che venivano effettuati dai giocatori.
Dopo alcuni secondi nel filmato si vedeva un uomo vestito da gorilla che entrava lentamente nell’inquadratura della telecamera, si batteva il petto e poi usciva dall’inquadratura. Incredibilmente nessuno dei volontari che avevano assistito al filmato disse di avere notato il gorilla nonostante avessero risposto correttamente alla domanda sul numero dei passaggi.
Se vi state chiedendo che cosa c’entri l’esperimento del gorilla con il poker vi rispondo subito: TANTO! Soprattutto se volete diventare dei buoni giocatori.
Come ho già avuto modo di dirvi, la capacità di gestire le proprie emozioni e di essere lucidi nei momenti giusti è una caratteristica che hanno tutti i grandi giocatori di poker. Proprio per questo motivo è molto importante fare attenzione su che cosa ci focalizziamo durante una partita.
A cosa diamo importanza? A cosa diamo attenzione? Nell’esperimento sopra citato i volontari erano talmente concentrati nel contare il numero dei passaggi da non accorgersi del gorilla. Questo dimostra che se diamo attenzione ad un aspetto, un altro può sfuggire. Detto in altri termini, tendiamo a notare le cose su cui poniamo la nostra attenzione, indipendentemente che lo si faccia volontariamente oppure no.
Durante una partita a poker è facile farsi portare dalle situazioni di gioco a porre attenzione ad aspetti che non sono funzionali alla prestazione. Anzi spesso sono di intralcio alla nostra concentrazione e quindi controproducenti. Come tutti sanno, nel poker ci sono delle variabili date dalla “fortuna o sfortuna”, che non possono essere in alcun modo controllate.
Il giocatore più forte è quello che le accetta come parte del gioco (e in qualche modo le considera affascinanti) e quindi non permette che lo lo influenzino emozionalmente. Il giocatore comune reagisce invece in maniera diversa e comincia a pensare o a dire (ancora peggio) cose del tipo “ non vedo due carte decenti” oppure “mi gira tutto male”, “sei solo un donk con un gran cu…”.
La cosa interessante è che questo tipo di pensieri spesso portano chi li fa a cercare ulteriori conferme di quanto si è detto, rimanendo quasi in attesa del successivo colpo sfortunato o fortunato per l’avversario, solo per poter dire “ ecco…vedi…è come dico io”.
Il problema di questo atteggiamento è che il giocatore che continua a focalizzarsi su cose assolutamente inutili danneggia se stesso, perdendo concentrazione e disperdendo molte energie mentali. Il risultato è una minore lucidità che influenza negativamente la propria capacità di fare buone scelte. Per questi motivi vi consiglio di evitare commenti negativi sulla sfortuna propria o sulla fortuna di un avversario.
Se vi capita, cercate di sostituire immediatamente il pensiero negativo con uno positivo(ad esempio se siete bravi tecnicamente poteste pensare alla sicurezza che vi da la vostra competenza tecnica).
Vi lascio con una chicca. Secondo la “Legge dell’attrazione” le emozioni generate dai nostri pensieri sarebbero in grado di attrarre situazioni che hanno un valore emozionale simile. Sarà per questo che quando un giornata comincia bene tendiamo a notare tutte le cose positive e ci sembra che ci vada tutto bene e quando invece inizia male sembra che il mondo intero sia contro di noi?
Fate voi. Io, nel dubbio, penso positivo.
Alessandro Zaccagni – Mental Coach
Per ulteriori informazioni e richieste è possibile contattare Alessandro Zaccagni via email (pokermentale@hotmail.it)