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I tre errori principali dei coachati di Alec Torelli
Tanti professionisti di poker, per avere una fonte di entrata slegata dall’esito del gioco ai tavoli, e quindi dalla varianza, indossano i panni dei coach.
C’è chi lo fa in strutture organizzate come le scuole, e chi in proprio come Alec Torelli.
Da anni ormai lo statunitense con passaporto italiano è tra i più stimati ‘professori di poker’ della scena.
Sui social Alec ha stilato l’elenco dei principali errori che compiono ai tavoli i suoi alunni. Un buon punto di partenza per sapere cosa evitare!
1 – Giocano troppe mani
Per iniziare, nei suoi alunni il coach italo-statunitense ravvisa l’errore di voler entrare in troppe mani.
“Sono pochi a voler sentire questa verità, ma il modo più veloce per incrementare le tue vincite a poker è giocare meno mani. Questo funziona in quasi tutte le situazioni, dal rilanciare di meno preflop al chiamare di meno i raise avversari, passando per il dare la caccia ai progetti e agli hero call al river. BONUS: ciò è particolarmente rilevante se hai una immagine loose. Gli avversari che osservano si aggiusteranno bluffandoti raramente e valuebettando più sottile, il che significa che il corretto contro-aggiustamento è di giocare più tight, foldare di più e bluffare di meno.”
2 – Non costruiscono la giusta immagine
Altro errore fondamentale, secondo Torelli, è non avere una percezione della immagine che gli avversari si sono costruiti di noi.
“I miei coachati spesso si lamentano di non ricevere mai azione quando hanno grandi mani, e se la ricevono vengono battuti. Non è una cosa che succede a caso ma ha le sue ragioni. Molte persone giocano preflop in modo straightforward, specialmente nei tribettati. Quando vanno in reraise, significa che hanno punti molto forti. Gli avversari che osservano lo sanno e quindi chiameranno i tuoi contro rilanci solamente con mani che possono avere la meglio contro il tuo QQ/KK/AA. I tuoi avversari possono chiamare al flop per ‘chiudere il loro draw’ o ‘vedere a che punto sei della mano’, ma se mettono tanti soldi nel pot molto spesso significa che possono battere la tua overpair”.
3 – Sono facili prede di grandi swing a causa di un gioco povero e di un brutto timing
Infine, secondo Torelli i suoi alunni si espongono più o meno inconsapevolmente a grandi downswing:
“I miei coachati mi dicono spesso che vincono, vincono, vincono, vincono, solo per poi perdere tutto in una unica sessione.
Vi suona familiare questo pattern? Se è così significa che avete poche abilità nel bankroll management, soffrite di cali di focus e siete soggetti a tilt. Lavorare sul vostro gioco mentale, impostare una routine pre game, impostare gli obiettivi, registrare i passi avanti fatti e tenere a mente gli obiettivi di gioco sono tutti modi per essere più focalizzati e giocare meglio in tempo reale. ”