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Quando è il momento di mantenere lo stack? E perché proprio mai?
La riflessione di questo pomeriggio è giunta sotto i miei occhi dopo aver letto un botta e risposta tra un utente di 2+2 e un altro che ha avuto il tempo di buttare giù alcune di righe di risposta che mi hanno trovato perfettamente d’accordo.
Il thread, peraltro piuttosto povero di ulteriori interventi, verteva su una domanda di OP, che si chiedeva quale fosse il momento opportuno per tirare i remi in barca durante il torneo.
La domanda di OP
L’utente che ha aperto il thread in questione, ha tirato giù mezza riga sibillina, nella quale chiedeva semplicemente quale fosse il momento di rallentare il proprio gioco in un torneo in cui abbiamo avuto una notevole deep run e possediamo un gran numero di chips.
Chi ha una certa dimestichezza col giochino, magari un pochino più avanzata della media, sa benissimo che una domanda di questo genere non ha un gran senso, se non articolata e arricchita da determinate dinamiche che riguardano il caso specifico.
Quanto siamo profondi? In quale momento del torneo stiamo gareggiando? Qual è lo stack dei nostri avversari? Il loro stile? Il nostro rappresentato? Magari è un satellite, il che cambia tutti i discorsi. E tanto altro.
Ma soprattutto qual è il nostro obiettivo? Perché se l’obiettivo è quello di andare a premio ed accontentarsi, allora ogni momento è buono per rallentare.
Ma se il traguardo da raggiungere è quello della vittoria, occorre mettersi in testa che dovremo guadagnare le chips di tutti i partecipanti per mettere in tasca il premio riservato al primo classificato.
Obiettivo sbagliato
La mentalità di un giocatore di poker, si capisce immediatamente rispetto alla domanda che egli si pone, o ci pone.
Quando un giocatore esordisce facendo una domanda di questo tipo, va da sé che l’impressione che lascia è quella di una bassa stima di se stesso e di una concezione dei traguardi da raggiungere molto inferiore rispetto a quella di uno che ha la mentalità vincente.
Perché chiedere quando rallentare le proprie dinamiche di gioco, quando invece la domanda più giusta da fare, in un mondo come quello dei tornei di poker, sarebbe esattamente quella contraria, e cioè “quando cambiare marcia per vincere il torneo?“.
L’obiettivo dovrebbe essere quello di guadagnare sempre più chips e trovare opportunità per aumentare il proprio stack, crearsele, trovarle se non riusciamo a farle semplicemente con mani e punti forti.
La strategia del torneo è un argomento molto profondo e coinvolgente, ma in generale i principianti la intraprendono totalmente al contrario. I primi livelli hanno bui economici e big stack. I principianti spesso giocano in modo molto aggressivo in questa fase, immaginando che perdere un piatto non sia così dannoso. Quando i bui iniziano a diventare più grandi, tendono a giocare più stretti e a correre meno rischi.
È esattamente il contrario che si dovrebbe fare, per mettere in tasca il maggior numero di chips degli avversari.
Porsi altri obiettivi
Si dovrebbe provare a vincere più piatti quando c’è più dead money. Pertanto dovresti giocare in modo più aggressivo man mano che i bui diventano più grandi. La dimensione dello stack gioca un ruolo importante in questo, sia il tuo che quello del tuo avversario.
Se hai uno short stack, intorno ai 10-12 bb o meno, non dovresti preoccuparti di provare a giocare a poker. Trova una mano decente e un buon punto preflop e vai allo showdown. Speri di raddoppiare, ovviamente, ma anche solo prendere i bui e gli ante va bene; questo ti dà un aumento piuttosto significativo del tuo stack.
Anche un big stack, 25-30 bb o più, può giocare in modo aggressivo. Se un piccolo stack va all-in, puoi permetterti di gamblare un po’ e provare ad eliminarlo, se conosci i range di push e di call.
Inoltre dovresti anche cercare di vincere molti piatti senza showdown; la maggior parte dei giocatori non vorrà correre rischi contro di te poiché puoi eliminarli.
È un po’ il discorso della continua ricerca del limp pre-flop, se vuoi farti un regalo, soprattutto in una situazione in cui i bui sono già in fase avanzata, evitali, il rilancio è quasi sempre una tecnica da utilizzare, a meno che non siamo estremamente consapevoli di quello che facciamo e sappiamo che il limp possa mettere in difficoltà il nostro obiettivo.
In generale, quindi, non fatevi mai la domanda su come sia possibile rallentare con uno stack inferiore, quanto, semmai, come si possano guadagnare ulteriori chips.
L’eccezione che conferma la regola
Come sappiamo, ogni regola ha la sua eccezione. Chi scrive l’ha individuata in una precisa fase dei tornei di poker: quella dei tavoli finali.
Quando l’eliminazione di un avversario fa guadagnare soldi, tirare i remi in barca ha una precisa motivazione economica. Per voi ci sono altre eccezioni? Ditecelo su Facebook!