Poker Room
Comparazione Bonus
-
RoomBonus
Ultime notizie
Video consigliati
Poker live: dove sta il confine tra annuncio verbale e bet silenziosa?
Durante la mia ricerca di contenuti interessanti da sottoporre all’attenzione di chi legge i miei articoli su Italia Poker Club, mi sono imbattuto in un curioso post uppato sulle pagine di 2+2, il forum di poker più seguito al mondo.
La fattispecie è un cavillo regolamentare, che poi tanto cavillo non è, e che è stato postato un sedicente, ma poi perché non credergli ( ? ), tournament director che lavora in una sala da gioco minore in uno Stato di Vattelapesca negli States e le sue esternazioni sono state prodotte da una particolare azione che si è svolta sotto la sua direzione.
La manifestazione verbale “bizzarra”
L’OT premette innanzitutto che “in game” la situazione non è stata corretta, nel senso che non c’è stato il bisogno dell’intervento del Direttore del Torneo per sciogliere i nodi dal pettine, visto che il gioco si è protratto in virtù del suo naturale svolgimento.
L’utente ha poi voluto precisare che nelle giornate successive all’episodio, ha fatto appello a tutte le sue conoscenze, al regolamento della Casa da Gioco dove lavora e, addirittura al TDA, ottenendo da ognuna di queste, chiamiamole così, fonti, una risposta diversa l’una dall’altra.
La mano del peccato avviene a T400, allorquando un giocatore, A, apre da EP a 800 in click raise, prima di assistere ad una 3Bet del, lo chiameremo così, Giocatore B che agisce un posto dietro di lui, e che mette 2 chips da 1.000 e due da 500, per un rilancio totale di 3.000.
La size è accompagnata da un annuncio piuttosto particolare che suona più o meno così: “scusate ma non sono molto bravo in matematica“.
Il giocatore C che gioca da bottone, si ferma un attimo prima di fare la propria azione in virtù del fatto che manchi una vera e propria manifestazione verbale della puntata, che, in assenza stessa della quale, dovrebbe rimanere tale: raise 3.000. Egli chiede al giocatore B: “sei sicuro di questa puntata? Non volevi dire Call o Raise?“.
Parlano tutti
Da che mondo è mondo, quando il rilancio è chiaro e limpido come in questo caso, non vi è bisogno della manifestazione verbale, se non in particolari casi come quelli che fanno capo ad una dinamica di BVB dove le regole cambiano, soprattutto se la chips immessa nel pot è una sola e ha un valore significativo, ma non è questo il caso.
Alcuni dei giocatori intervengono a sproposito, dichiarando che in qualsiasi caso è necessaria la manifestazione verbale, altri li correggono sostenendo il contrario.
Se nel caso in questione si fosse scoperto che il giocatore B aveva intenzione di chiamare e, dopo aver messo le chips sul tavolo avesse riconosciuto il proprio errore, cosa sarebbe successo?
Fino a che punto la manifestazione di volontà, seppur successiva ad un errore “meccanico” e “muto“, avrebbe potuto far tornare la direzione del torneo indietro e concesso l’eventuale call del giocatore al posto del raise?
Il cavillo particolare
Se fai una scommessa senza dire una parola, non è richiesto alcun annuncio verbale, questo dovrebbe essere appurato.
Se dici qualcosa di totalmente fuori tema, come “Bel tempo fuori“, e poi metti le chips sul tavolo, è come se non fosse stato fatto alcun annuncio verbale e anche in questo caso la scommessa è ritenuta valida.
Ma quando dici “call” e metti sul tavolo le chips che equivalgono ad un rilancio, la parola ha la precedenza e il rilancio non è valido?
In generale, quali contenuti verbali supererebbero gerarchicamente qualsiasi azione fisica e quali no?
Il buon senso penso che sia la strada più corretta da percorrere, anche perché tra giocatori, dealer e staff di supporto, buona parte di essi si accorgeranno se l’errore è in buona fede o meno.
Certo, se l’errore è marchiano e si sta giocando un torneo importante, la manifestazione di volontà verbale, soprattutto se contestuale all’immissione delle chips al tavolo, credo abbia la precedenza su ogni altra forma di azione.
Ma voi cosa ne pensate?