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Quando e come ripartire con un nuovo bankroll
Bankroll fulminato. È capitato a tutti, sta capitando, e capiterà ancora. Andare rotti e fulminarsi il bankroll per qualsiasi ragione e pure in poco tempo, è una prova alla quale prima o poi tutti, o quasi, i giocatori di questo mondo, provano almeno una volta nella loro carriera di pokeristi.
Le cause del bankroll che non c’è più
Se state leggendo questo articolo, con tutta evidenza siete giocatori di poker e, con altrettanta certezza, chi vi scrive, sa che c’è una cosa che ci accomuna al 99,9%, un periodo negativo, o di poca concentrazione, o formato da situazioni estranee al gioco, o mille altre motivazioni che ci hanno portato a non avere più mezzi per giocare.
“Giocare in bankroll”, formula di una frase che non ci stancheremo mai di caldeggiare, dovrebbe mettere al riparo chiunque da un piccolo contrattempo che fa capo all’esperienza, poco piacevole, di rimanere senza fondi per tornare a grindare sulle nostre room online preferite, o sulle case da gioco dove andavamo a fare la nostra sessione live di tornei o cash game.
Piccoli accorgimenti, certo, che però vengono spesso disattesi in nome di una di una serata nella quale ci sentiamo invincibili e scatta quel “Ma sì, dai, per una volta, che sarà mai“. E che invece va a finire che buttiamo via soldi e per recuperarli rimaniamo in quello stesso livello che “ci è sembrato semplice e che possiamo battere, anche se lo faremo fuori bankroll“.
Piano piano, magari incoraggiati da qualche bella serata in cui è andato tutto bene, ma non siamo disposti ad ammetterlo, arriviamo alle soglie della completa erosione delle nostre finanze che avevamo destinato al poker e il passo successivo, quello del “Tanto ormai“, è cosa fatta.
E adesso, come ripartiamo?
Lo spunto di questo pezzo arriva da un thread aperto su 2+2 da un utente che ha percorso più o meno le tappe descritte nel paragrafo precedente, e la richiesta di aiuto non verteva tanto in un aiuto concreto, quanto su un consiglio per come riprendere daccapo.
La prima risposta seria e concreta di chi ci è già passato, ha fatto riferimento al level up effettuato quando non si è sicuri di battere nemmeno il livello in cui si è in quel momento. Da sempre, ma questa non è una novità, fare il passo più lungo della gamba è spesso sconsigliabile in qualsiasi campo della real life, nel poker, alle volte, è deleterio.
Rimanere nello stesso livello, o scendere immediatamente quando le cose cominciano ad andare male per un periodo fin troppo lungo, non è mai un cattivo tip.
Qualsiasi regular fiuta, sia per ragioni di semplice osservazione, che grazie ai software di ausilio, che io nostro periodo non è dei migliori, quindi ne approfitterà. Per questo motivo sarebbe il caso di evitare di forzare troppo la mano in quei momenti.
La varianza, inoltre, fa parte del gioco. Entrare dentro un periodo di swing non è proprio esaltante, ma è nell’ordine delle case. Prendersi una pausa è il consiglio che più si legge, anche e soprattutto in virtù del fatto che, se proprio non si vuole mollare completamente, seppur parzialmente, ci sono tutta una serie di attività alle quali porre le nostre attenzioni, come uno sguardo alle hand history, oppure un video di insegnamento, ce ne sono tanti in rete e le trovate anche e soprattutto su IPC.
Le alternative
Altri utenti consigliano di continuare a giocare, ma dando uno sguardo molto più attento ai Buy In, o ai livelli di gioco e stack di entrata nel cash game, senza dover per forza tranciare del tutto. Ricominciare dai micro limiti quando eri abituato a giocare determinate poste e determinati buy in, non è per niente facile, ma per molti è una sorta di auto punizione che ci servirà a non commettere gli stessi errori in futuro.
Una ricetta di questo tipo serve spesso anche a ricomporre una mente piuttosto fiaccata dalle bad beat prese in bocca nell’ultimo periodo, per poi ripartire di slancio, magari ripercorrendo il cammino fatto quando stavamo imparando a giocare. Non c’è vergogna nel farlo, è semplicemente vantaggioso. Ci si lecca le ferite e ci si rialza.