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La mano perfetta per pagare il periodo “NO”. Il river fa gioire Villain
Nel momento in cui cominciamo ad avvertire quel tipo di malessere al tavolo che ci porta a considerare l’idea che tutti quanti ce l’abbiano con noi, dealers, poker room, giocatori scarsi, giocatori forti, cabala, la sedia sulla quale siamo seduti, eccetera, il nostro focus dovrebbe essere quello di isolarci da tutti questi pensieri e riprendere a giocare il nostro A-Game.
Va da sé che la cosa è molto più semplice a dirsi che a farsi. Non c’è un livello di gioco scevro da questo tipo di dinamiche, che voi siate Phil Ivey, o un ragazzino che ha sentito la parola “poker” ieri sera per la prima volta, siete destinati a fare i conti con la varianza.
L’episodio
Chi vi scrive, solo qualche giorno fa, ha avuto un conciliabolo piuttosto intenso con un ragazzo che aveva recentemente affrontato uno dei primissimi periodi della sua carriera online in cui non ne stava imbroccando una. Egli mi ha fatto tornare ai tempi belli, in cui mi rendevo perfettamente conto che qualsiasi cosa facessi per scacciare i periodi no, sarebbe stato comunque sbagliato.
Ma questo non tanto perché le forze del male si organizzassero in una cooperativa nata contro il sottoscritto, quanto perché la mia mente era totalmente soggiogata dalle mie giustificazioni e dai miei inesistenti alibi di giocatore impreparato, che mi appigliavo a tutto.
Il ragazzo di cui sopra, si è messo a giocare durante il lockdown e, illuminato da quello spirito sempre positivo di rimanere in bankroll al NL10, è risultato vincente per parecchi mesi di seguito, tanto che lui stesso richiedeva informazioni sul potenziale passaggio al NL25.
Le cose non son andate bene nell’ultimo semestre e la mano che ha raccontato è il perfetto esempio di come un periodo negativo possa offuscare la mente.
La mano
Hero è deep, gioca con 250x al NL10, è una partita di cash game online. Apre A K da MP per 3 BB, chiama bottone e chiama lo Small Blind, folda il Grande Buio. La partita è 6-Max.
Il flop regala all’original raiser un A, al quale fanno seguito 5 e 3. Non quotato il check del Grande Buio e nemmeno la continuation bet di OR, che fa 3,5 Bui, circa un terzo pot. Il bottone e il BB callano entrambi.
Al turn casca un altro Asso, questa volta di cuori, per cui non si aprono draw di colore e hero ha una mano molto forte. Il BB continua a checkare e Hero questa volta fa metà piatto, 12x, costringendo al fold il bottone, ma trovando il call del BB.
Al river casca un 2 e adesso c’è da capire cosa fare, perché il BB anticipa la mossa di Hero e le mette tutte per un importo fin troppo elevato, visto che è circa pari stack con Hero.
Cosa è giusto fare qui? Quanti 4 ci sono nel range del BB? Quanti set che giocano in questa maniera? Scarrellare oltre 200 bui di shove può prefigurare un punto che batte top trips con top kicker?
In definitiva
Non sono poche le combo che ci battono e che, in una partita micro limiti potrebbero giocare in quel modo, check/call, check/call e push al river.
Mi pare un tantino esagerato, d’altro canto, che con un punto così forte come quelli che ci battono, A5, A4, A3, A2, 45, 22, 33, 44, 55, qualche 4 suited che chiama pre in cerca di aiuto, un giocatore ai microlimiti decida di metterle tutte rischiando di mandare all’aria equity infinita.
Il problema gigantesco di questo colpo sono le size utilizzate al flop e al turn, che sono tecnicamente disastrose e regalano odds a tutti i 4 e a tutti gli assi piccoli che diventano full, o quanto meno scale, al river.
I 3,5 BB del flop reclamano giustizia e, oltretutto, fanno venire i brividi perché influenzano tutte le street successive, in questo caso solo quella del Turn, poiché non spaventano nessuno, nemmeno l’eventuale coppia di 6 o di 7 che se centra la sua tra turn e river, ce le prenderà spesso tutte.
Alla fine Hero mette e Villain mostra una coppia di 2 che porta a casa il piatto della serata.
Voi cosa avreste fatto?