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Poker ABC: perché è importante capire lo stile degli avversari
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Fin da quando esiste il poker moderno, l’ormai caro e vecchio Texas Hold’Em per intenderci, i pionieri della specialità si sono accorti che buona parte delle proprie vittorie e delle proprie sessioni positive, non derivano solo ed esclusivamente dalle carte che vengono servite, ma anche, e in qualche frangente, soprattutto, dalla facilità di comprensione dello stile di gioco di chi si ha dall’altra parte del tavolo.
Perché è importante riconoscere contro chi giochiamo
Riconoscere i nostri avversari ha un’importanza decisiva sul nostro profitto di medio e lungo termine e rispetto alle decisioni che prendiamo sul breve.
Lo abbiamo detto praticamente sempre che la somma algebrica delle piccole decisioni prese in game, durante ogni singola sessione, fa la nostra fortuna, il nostro tirare a campare oppure ancora le nostre disfatte in una partita che dura una vita intera.
Per questo motivo non basta la fortuna, quando essa manca è necessario mettersi in testa che dobbiamo porre sul tavolo qualcosa di nostro per limitare i danni o, addirittura, riuscire a riportare la barca in porto in quelle serate in cui va tutto storto. Affidarsi alle buone carte può portarci dei benefici numerici in occasioni piuttosto rare, ma la conoscenza dei nostri avversari è qualcosa che dobbiamo avere innata.
Il punto principale dal quale partire è l’osservazione delle mosse di chi ci sta di fronte: le frequenze di partecipazione ai piatti, le size di puntata, i vari range che differiscono per ogni tipologia di azione, tells, ecc ecc.
Questo tipo di accorgimento è ovviamente valido per attuare un’immediata strategia di riflesso, che serve a mettere in campo tutta una serie d accorgimenti atti a sfruttare i leak dei nostri avversari.
I consigli più comuni
Soprattutto nel poker online, questo tipo di “verifica” è molto più semplice rispetto a quando si gioca dentro una poker room e gli stili dei nostri avversari si possono mettere in evidenza grazie alle note che ogni lobby solitamente fornisce a margine dei tavoli che apriamo.
I consigli più classici per chi sta iniziando a giocare sono i seguenti:
- Il giocatore che prende parte ad una mano ogni tanto e passa la serata a mettere la carte nel muck pre flop, è da considerare come tight e, nel caso in cui giochi dei colpi, soprattutto fuori posizione, beh, Houston abbiamo un problema. Occhi aperti e pochi bluff se oppone resistenza durante le strade
- C’è quello che gioca tutte le mani, non importa in quale posizione stia operando e la famosa strategia a specchio ci consiglierebbe di incastrarlo con sagacia se chiudiamo un bel punto. Certo è che questo non vuol dire buttarci a capofitto in ogni situazione. Qui parliamo di calling station.
- Poi c’è quello assimilabile con la categoria precedente, ma almeno ci prova a suon di rilanci e 3Bet nelle street successive. Parliamo in questo caso di giocatori loose che difficilmente lasceranno andare il piatto anche se non hanno nulla in mano
- Infine ci sono quelli a cui piace gustarsi il flop in molte occasioni e raramente prenderanno l’iniziativa, ma non abbandoneranno mai il loro progetto di scala, o di colore o la loro bottom pair fino a quando non vedranno atterrare un river che non gli piace.
Successivamente vedremo come affrontare ognuna di queste tipologie di giocatori, per adesso cominciate a studiare il modo di giocare dei vostri avversari. Sarete pronti a mettere in pratica i nostri consigli.