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Cosa ci raccontano le bet sizing dei nostri avversari nel poker moderno
Tra le infinite dinamiche che regolano il poker moderno, per capirci soprattutto quelle che fanno capo a tornei e cash game di Texas Hold’Em, c’è quello sconfinato mondo che mette alla prova i giocatori quando devono calibrare la size delle loro puntate.
Posto in questi termini, il problema potrebbe portare a una facile risoluzione, ma non è affatto così, visto che, sia per mera concezione dell’attrezzo, che per puro tornaconto personale, ogni scelta va commisurata a tutta una serie di dinamiche che esulano dal semplice contesto della mano che si sta giocando.
Cosa ci svelano le size dei nostri avversari
Il gioco del poker si è talmente evoluto nel corso degli ultimi anni, che se una ventina di anni fa, il paradigma che governava le betting size da parte dei giocatori faceva semplicemente capo alla proporzione “più grande è la size e più forte è la mano“, oggi come oggi occorre fare attenzione a tutta una serie di fattori, il primo dei quali necessita di un’analisi approfondita delle skills dei nostri avversari.
Con la variazione dei range di apertura, i giocatori più forti hanno capito col tempo che non è possibile affidarsi al solo e mero valore delle proprie mani e la costante pressione che i migliori mettono al tavolo, deve porre un occhio di riguardo a tutte le azioni e le reazioni che i players meno forti producono nel corso del torneo o della sezione di cash game.
Anche e soprattutto per questo motivo, lo scopo di tali operazioni deve essere finalizzato a instillare nella mente dei nostri avversari il maggior numero di dubbi possibili, per evitare di offrire troppi punti di riferimento.
Ed è così che l’enunciato di cui abbiamo parlato e che riguardava i giocatori che calcavano i palcoscenici del poker di qualche anno fa, oggi non è più profittevole, per cui, scommessa grande, non significa più punto grande, al contrario, spesso, si vengono a creare dinamiche in cui una size eccessiva potrebbe essere scambiata per un tentativo di bluff e, nel metagame che si sviluppa tra due buoni giocatori, più di una volta è invece una sirena d’allarme che presuppone il punto nut, o poco meno. Stesso procedimento, quindi, ma opposte ragioni per cui si arriva ad attuarlo.
La paura degli occasionali
Se si sta giocando con l’idea di portare a casa il piatto senza essere chiamati, la parola d’ordine è “credibilità” e, a questo scopo, le size di puntata ricoprono un ruolo fondamentale affinché non si risolva tutto in un disastro.
Se vogliamo scomporre ogni mano giocata nei suoi quattro passaggi fondamentali, il pre-flop è il momento più importante di tutti, visto che, in caso di resistenza da parte di uno o più nostri avversari, il ragionamento che essi faranno, sarà sempre e comunque legato alla dimensione dell’apertura, della 3Bet o del limp o flat pre flop.
I giocatori meno esperti tenderanno a comportarsi come nel 2008, quando, per paura di perdere valore dalle loro monster hand, decideranno di contro rilanciare somme altissime per avere la certezza di giocarsi il colpo in heads up, oppure, in modo del tutto dannoso per le loro finanze, saranno addirittura felici di chiudere la mano pre-flop e mostreranno fieri la loro coppia di assi.
Basteranno un paio di queste bombardate, per accorgersi che abbiamo di fronte un giocatore a cui non regaleremo più un centesimo e che, al contrario, potrebbe diventare un ottimo cliente nel caso in cui decidesse di flattare o aprire in maniera molto blanda.
I Mini Raise
Se invece volete fare attenzione a scontrarvi contro giocatori un pochino più esperi e il vostro range non è dei migliori, l’attenzione dovrà essere posta sulla loro apertura piuttosto particolare, spesso molto piccola, soprattutto se in presenza di un tavolo non incline al call in sequenza.
I giocatori più forti non hanno alcun motivo per aprire in maniera sconsiderata, per cui la size utilizzata da parte loro, varierà di pochissimo tra una mano e l’altra e saranno decisi a costruire il piatto mentre le street del colpo si avvicenderanno l’una con l’altra.
Sta qui la differenza tra un giocatore molto forte e uno occasionale: non avere paura di perdere valore nel caso in cui altri giocatori decidessero di affrontarlo.
Diverso è il caso in cui quel tipo di size venga utilizzata da giocatori meno esperti. A quel punto preparatevi a giocare contro range medio/deboli, come suited connectors o coppie medie, dai 9 in giù. Sono spesso range che i giocatori più forti crushano se entrano nella mano con una 3Bet, quella 3Bet che nel lungo periodo aumenterà, colpo dopo colpo, la consistenza del loro bankroll.